La magistratura ha due dimensioni, una di servizio per i cittadini e l’altra di potere dello Stato. Le due dimensioni sono l’una funzionale all’altra. Se la giustizia non fosse uno dei poteri dello Stato, quindi dotata di indipendenza rispetto al Parlamento e al governo, non potrebbe garantire ai cittadini i loro diritti né potrebbe far valere le leggi nei confronti degli stessi membri del Parlamento e del governo. Se non avesse anche la dimensione del servizio, la sua indipendenza diventerebbe un irragionevole privilegio.
Con buona pace di John Locke, per il quale la società naturale, governata dalla legge di natura che egli identificava con la stessa ragione, si fondava sull’uguaglianza e sul rispetto reciproco, se c’è una cosa che la storia insegna è la difficoltà degli uomini di vivere assieme. Filosofie, religioni, ideologie elaborate per rimediare a ciò, delineando non solo i tratti di nuovi modelli sociali e politici, ma pure azzardando l’ipotesi di poter creare un uomo nuovo, hanno finito con l’alimentare quella difficoltà e non ad annullarla, dando agli storici, ai politici, agli intellettuali una ragione d’essere.