La vocazione jihadista dei foreign fighters e la risposta dell’UE

Di Sandro Menichelli Lunedì 13 Luglio 2015 16:25 Stampa

Se la cronaca e le inchieste giornalistiche ci hanno reso familiari termini quali jihad, califfato, foreign fighters, permane il problema di comprendere a fondo le ragioni di chi, pur cresciuto nelle società europeee secondo i loro valori, sceglie la strada del terrorismo. Come èpossibile elaborare una efficace strategia di prevenzione e contrasto di questi fenomeni, a livello sia nazionale che europeo, senza prima capire chi sono queste persone e perché siamo divenuti loro bersagli? E ancora, cosa si può fare e, soprattutto, cosa si sta facendo a livello europeo e nazionale per combattere il fenomeno?

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