Gli umanisti universitari italiani tra rifiuto della valutazione e autoproclamazioni di eccellenza

Di Tomaso Montanari Giovedì 14 Ottobre 2010 15:57 Stampa
Gli umanisti universitari italiani tra rifiuto della valutazione e autoproclamazioni di eccellenza Disegno: Serena Viola

Agli studi umanistici italiani conviene accogliere – con giudizio, ma senza remore – il principio della valutazione della ricerca. Non tanto perché altrimenti esso verrà loro imposto dall’esterno, ma soprattutto perché uno dei principali problemi di questo importante settore della vita intellettuale del paese è dato dalla progressiva incapacità di distinguere e valutare i propri risultati. L’unico modo efficace per prevenire e arginare fenomeni di pseudo-valutazione e autoproclamazioni di eccellenza consta nell’adozione di un vero, efficiente e condiviso sistema di valutazione che permetta di opporre l’analisi alla propaganda.

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