C’è chi ha votato per il paese della cuccagna

Di Tobias Piller Martedì 17 Aprile 2018 16:06 Stampa

L’Italia ha votato protestando, ma ha votato anche per il paese della cuccagna. E questo è un problema. Pesa non solo l’incompatibilità tra le promesse della Lega e del Movimento 5 Stelle, tra la flat tax della Lega e il reddito di cittadinanza dei 5 Stelle. Ci sono tante promesse ed esternazioni contraddittorie nei programmi dei vincitori che le rendono irrealizzabili e dunque non credibili. Come può il segretario della Lega, Matteo Salvini, dire nella stessa frase che se ne infischia di spread e speculatori e vuole avere un deficit più alto del 3% del PIL, in barba alle regole dell’Europa, visto che il suo programma di riduzione delle tasse in deficit presuppone un aumento del debito pubblico e la presenza di tanti investitori disponibili a comprare titoli di Stato? Come possono i 5 Stelle promettere un reddito per tutti gli incapienti se non esiste una struttura dello Stato per amministrare questo programma? Come possono promettere più crescita e meno debito se il reddito di cittadinanza rappresenta un forte disincentivo al lavoro e non crea né produttività né competitività per l’Italia? Tante promesse irrealistiche e poco realizzabili porteranno l’Italia o verso una crisi di sopravvivenza economica o verso una forte frustrazione degli elettori.

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