La sconfitta culturale della sinistra

Di Franco Giordano Mercoledì 14 Febbraio 2018 12:16 Stampa

La crisi delle sinistre in Europa e in Italia perdura da tanto tempo e sembra non avere una fine. Ezio Mauro, in un interessante editoriale su “la Repubblica”, individua nelle metamorfosi del lavoro e nelle trasformazioni in corso il ritardo analitico che ha determinato l’impoverimento sociale. Ma, aggiunge, che «senza una cultura riconoscibile (...) la politica vive di vita artificiale». Anzi «con il vuoto della cultura manca un’anima e ci si batte soltanto per sopravvivere dentro l’egemonia culturale altrui». D’altronde sul terreno economico ci si esalta per l’innovazione e spesso si finisce per proporre interventi apertamente neoliberisti. Non è questo l’epilogo del blairismo e del più modesto provincialismo emulativo del nostrano Renzi? Ma, fuori dal neoliberismo, si ripropone solo uno stanco keynesismo chiuso a ogni innovazione. In Italia, a questo proposito, forti del primato del contratto sulla norma e in assenza di un reale conflitto sociale organizzato si sono rapidamente rovesciate in senso peggiorativo le condizioni materiali del lavoro.

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