I Quaderni 2/2010 - Le Energie Rinnovabili

Introduzione

 le Energie rinnovabili


In questo numero

Chi ancora si chiede se le energie rinnovabili possano essere un’alternativa valida alle fonti fossili, e se quindi sia il caso di farne un tassello importante della politica energetica nazionale trascura, fra i tanti, due elementi essenziali: l’esistenza di un vincolo europeo che impone, entro il 2020, di produrre il 20% (17% per l’Italia) del consumo finale di energia da fonti rinnovabili e che, per quanto riguarda i nuovi impianti per la generazione di energia elettrica, le energie rinnovabili hanno già superato le centrali a fonti fossili. Un mutamento del mix energetico che veda sempre più aumentare la quota di energia pulita a scapito delle fonti fossili ad elevato impatto ambientale non è più quindi solo un’ipotesi di scuola, ma una concreta possibilità. È necessario, però, riflettere ancora su quale sia il modo più razionale, più efficiente, economicamente conveniente e rispettoso dell’ambiente e del territorio per raggiungere l’obiettivo. È quanto abbiamo voluto fare con questo Quaderno.

Editoriale. Prospettive e riflessioni per uno sviluppo equilibrato

Quanta energia rinnovabile ci sarà nel nostro futuro? Fino ad alcuni decenni fa una risposta decisamente positiva a questo interrogativo sarebbe stata appannaggio solo di pochi ottimisti sognatori, guardati con sufficienza da policy makers impegnati a competere per conquistarsi un accesso sicuro e a basso costo alle fonti fossili di energia.

La sfida energetica e ambientale della città di Venezia

Le amministrazioni locali, e in particolar modo quelle più prossime ai cittadini come le amministrazioni comunali, possono svolgere un ruolo estremamente importante per la diffusione delle energie rinnovabili e delle buone pratiche di risparmio energetico. Anche realtà con caratteristiche del tutto peculiari, come la città di Venezia, non possono più sottrarsi alla sfida, per loro ancor più audace, di conseguire elevati livelli di sostenibilità ambientale.

Gli scenari di sviluppo delle rinnovabili in Italia

Negli ultimi venti anni si è assistito in Italia ad un poderoso sviluppo delle energie rinnovabili che avrebbe potuto essere ancora più rilevante se non avesse subito gli effetti dell’incertezza normativa, dell’inefficienza e della complessità del sistema di incentivazione e della frammentazione degli iter per il rilascio delle autorizzazioni per la costruzione degli impianti. Le principali fonti di instabilità per il settore sono oggi rintracciabili nei messaggi contrastanti, o quanto meno poco chiari, provenienti dagli organi di governo, che rischiano di compromettere l’ulteriore sviluppo di un comparto dalle importanti ricadute industriali e occupazionali.

La via umbra alla sostenibilità energetica

In un contesto nazionale caratterizzato da un forte incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, l’Umbria, soprattutto grazie al contributo portato dal settore idroelettrico, può già contare, per il soddisfacimento del proprio fabbisogno di elettricità, su una quota considerevole di energia pulita. L’obiettivo che l’amministrazione regionale si prefigge consiste nel fare dell’intera Umbria un laboratorio per la sperimentazione di un nuovo approccio alla produzione e all’utilizzo di energia rinnovabile, allo scopo di valorizzare ancora di più le realtà produttive locali già attive nel settore e nel tentativo di raggiungere un nuovo equilibrio fra esigenze di sviluppo e di tutela del territorio.

Le Regioni e il futuro delle energie rinnovabili: il caso della Puglia

La sentenza 119 della Corte costituzionale del 26 marzo 2010 ha messo in crisi il sistema di regolamentazione che ha consentito alle Regioni di promuovere le energie rinnovabili nei propri territori. D’altra parte, la nuova programmazione europea garantirà, a queste ultime, ingenti risorse in tema di energia, che ne consentiranno inedite funzioni di indirizzo.

Le amministrazioni locali e lo sviluppo delle energie rinnovabili

Le amministrazioni locali hanno un ruolo cruciale nella promozione delle energie rinnovabili. Trattandosi del livello di governo più prossimo ai cittadini, quanto attuato sul piano locale costituisce un modello immediato per diffondere le esperienze positive, per ideare le normative locali e gli incentivi finanziari, per elaborare una progettazione coerente e, soprattutto, per promuovere un approccio nuovo e coinvolgere direttamente i soggetti interessati e i cittadini nella costruzione di un futuro ecosostenibile.

La necessaria armonizzazione della normativa sulle energie rinnovabili

Il quadro normativo relativo alle energie rinnovabili del nostro paese necessita di un urgente e auspicabile lavoro di armonizzazione. Il ritardo del legislatore nazionale e l’iperattività dei parlamenti regionali ha infatti determinato il crearsi di una situazione sempre meno incoraggiante per gli operatori del settore e per gli investitori.

Quanto rinnovabile nel futuro energetico dell’Italia?

Nonostante la crisi e benché non abbiano ancora raggiunto la completa maturità tecnologica, le fonti di energia rinnovabile stanno registrando una crescita enorme sia in Italia che a livello mondiale. C’è però ancora molto spazio per la crescita del fotovoltaico e dell’eolico nel nostro paese a patto che si superino le complessità normative e la frammentazione delle responsabilità che ostacolano gli investimenti e lo sviluppo del settore.

Eolico e fotovoltaico a prova di paesaggio

Se l’attenzione per l’ambiente spinge a guardare con favore alla sostituzione dell’energia prodotta da fonti inquinanti con quella generata da fonti rinnovabili, la dissennata installazione di impianti di grandi dimensioni per lo sfruttamento dell’energia solare ed eolica induce invece a temere danni irreversibili all’integrità del paesaggio italiano. Una corretta impostazione del problema permette però di superare il dilemma fra accettazione o rifiuto delle rinnovabili per invocare invece una più razionale pianificazione nell’installazione degli impianti.

Una prospettiva diversa

Fino a poco tempo fa venivano ancora messe in dubbio l’esistenza del cambiamento climatico provocato dall’aumento della concentrazione in atmosfera dei gas serra e la sua dipendenza dall’attività umana. Solo recentemente il riscaldamento globale è stato riconosciuto come un fatto incontrovertibile. È ora indispensabile non solo individuare gli interventi necessari per contrastare questo fenomeno, riducendo le emissioni di gas serra connesse al modo in cui produciamo, distribuiamo e utilizziamo l’energia; ma bisogna anche governarne l’impatto, stabilendo cosa esso significhi per le comunità e sviluppando azioni di adattamento.

Lo sviluppo delle fonti rinnovabili: la questione dell’accesso alla rete

La questione della connessione alla rete elettrica nazionale è spesso annoverata fra i problemi legati allo sviluppo della produzione di elettricità da fonti rinnovabili. Ma quali sono effettivamente i passaggi cruciali dell’iter di connessione e le problematiche del processo autorizzativo ad esso relativo? E come si intende intervenire per potenziare la rete di trasmissione in virtù della precedenza di immissione in rete che alla produzione da fonti rinnovabili viene riconosciuta?

Smart grids, il futuro in rete

Le smart grids, ovvero le reti intelligenti, avranno un ruolo essenziale nel garantire la continuità dell’apporto di energia prodotta da fonti rinnovabili al soddisfacimento del fabbisogno energetico complessivo, e consentiranno anche di realizzare forme di generazione distribuita, ossia la produzione di energia elettrica da parte di unità di piccole dimensioni localizzate in più punti del territorio.

La ricerca tecnologica sulle fonti rinnovabili

Nel panorama energetico si prospettano sfide che richiederanno immaginazione e creatività tecnologica notevoli: dalla sfida ambientale e climatica a quella dell’accesso sempre più difficoltoso a risorse di idrocarburi ampie ma controllate in gran parte dai paesi produttori; dall’individuazione di discontinuità rilevanti nella produzione di fonti rinnovabili all’ottimizzazione dei processi produttivi.

Risparmiare e produrre energia: una sfida per le società e i governi del XXI secolo

Risparmiare energia non significa necessariamente frenare lo sviluppo. Ad esempio, si può risparmiare energia sviluppando sistemi di illuminazione a stato solido (LED) di lunghissima durata e basso consumo. Anche la ricerca e la relativa produzione di celle solari ad alta efficienza hanno un impatto positivo su ambiente e occupazione. Per i LED come per le celle solari l’Italia è fortemente dipendente dall’estero. Data la prevedibile enorme espansione dell’uso di tali sistemi, sarebbe molto saggio destinare risorse intellettuali e finanziarie alla loro ottimizzazione e produzione.

Gli investimenti nelle fonti di energia rinnovabile in Italia

Aumentare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili consentirebbe all’Italia non solo di rispettare gli obblighi internazionali che il paese ha assunto, ma anche di diversificare il finora ristretto mix produttivo italiano. Considerato, inoltre, il regime di incentivi previsto dallo Stato, le fonti rinnovabili costituiscono anche un’importante opportunità per gli investitori, tanto privati quanto istituzionali.

Gli elementi necessari per lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia

Una corretta valutazione dell’economicità dell’investimento in energie rinnovabili deve tenere conto del complesso quadro istituzionale, legale ed economico in cui l’investimento si inserisce, oltre che delle caratteristiche specifiche e delle opportunità di finanziamento dell’investimento stesso. Ma non può tralasciare alcune indispensabili considerazioni sul sistema di incentivazione o tariffario adottato dal paese in cui si intende compiere l’investimento. In un contesto di crisi finanziaria e di austerità come quello attuale molti governi, compreso quello italiano, stanno rimettendo in discussione le tariffe e gli incentivi applicati per le energie rinnovabili. Il confronto con quanto fatto in altri paesi dell’Unione europea può essere utile per una più corretta definizione del problema e per l’individuazione delle soluzioni più adeguate.

L’incentivazione delle fonti rinnovabili in Italia

L’obiettivo di sviluppo delle fonti rinnovabili che l’UE ha dato all’Italia è impegnativo ma raggiungibile, e può portare molteplici vantaggi ambientali, industriali, e in termini di maggiore indipendenza energetica. L’Italia, specie negli ultimi anni, ha compiuto molti passi avanti grazie a politiche di incentivazione generose, che facevano ricadere sui consumatori di elettricità il costo di sussidi elevati. Occorre adesso cercare di migliorare sia gli strumenti di promozione del settore sia la capacità di coordinamento degli interventi delle autorità centrali e periferiche, nonché diffondere la consapevolezza che lo sviluppo delle FER è più un’opportunità che un peso. Lo sviluppo delle fonti rinnovabili richiede però una rapida definizione degli obiettivi regionali, un miglioramento del sistema delle autorizzazioni e il contemporaneo sviluppo delle reti di trasmissione e distribuzione dell’energia.

L’energia rinnovabile come fattore di sviluppo: valore aggiunto e ricadute occupazionali

La nuova politica energetica (NPE) varata a livello europeo costituisce il quadro normativo che delinea le opportunità di crescita e gli obiettivi della green economy energetica dell’Unione. Le ricadute sull’occupazione e sulle nuove professionalità sono al centro dell’attenzione degli osservatori per gli effetti che tali cambiamenti avranno sulla struttura del mercato del lavoro e sulla produttività nel settore delle energie. Anche in Italia ci si interroga sull’impatto della NPE e alcuni studi indicano che gli interventi a favore del lavoro per la riqualificazione delle competenze sono imprescindibili per consentire ai lavoratori e alle imprese di cogliere le opportunità di crescita che derivano dallo sviluppo delle energie rinnovabili.

Risorse territoriali, PMI e green economy

La green economy si sta imponendo come la nuova retorica dello sviluppo in grado di superare la frattura tra progresso e natura. A fatica sta emergendo una via italiana alla green economy fatta di evoluzione di processo e di prodotto delle PMI a partire dalle risorse territoriali. Perché ciò abbia successo è però necessario accompagnare questo sviluppo garantendo una politica che faccia rete tra i grandi players dell’energia, delle reti e della finanza e il sistema delle PMI. Fuori da ogni retorica localistica.

Sviluppo industriale e fonti rinnovabili in Italia

Il settore delle fonti rinnovabili di energia è in forte crescita a livello internazionale, ha superato la fase di start up e sta consolidando il suo ruolo primario nel complesso degli investimenti energetici. L’Italia potrà avere un ruolo di primo piano in questi mercati se saprà conciliare ricerca, innovazione e ruolo guida dei committenti pubblici.

La sfida delle rinnovabili

Gli obiettivi da realizzare entro il 2020 impongono all’Unione europea e all’Italia un balzo in avanti nell’impiego delle fonti rinnovabili. L’Italia, però, nonostante i considerevoli passi compiuti negli ultimi anni, adotta ancora misure contraddittorie che non aiutano ad eliminare il senso di incertezza e la confusione istituzionale che sarebbe opportuno superare per affrontare la rivoluzione energetica in corso.

Una nuova politica energetica nazionale

Dopo anni di inerzia, il governo ha approvato una nuova politica energetica nazionale che, attraverso la diversificazione delle fonti utilizzate, l’incentivazione dell’uso di fonti a bassa emissione di gas con effetto serra, la diversificazione dei canali di approvvigionamento e il miglioramento dell’efficienza energetica si propone di fare fronte ai rischi per la sicurezza delle forniture, al problema del cambiamento climatico globale e all’esigenza di contenere i costi dell’energia per le imprese e le famiglie. Attraverso il nuovo mix di produzione elettrica si intende inoltre conseguire l’obiettivo primario di rilanciare l’economia e la competitività del nostro paese.

Un bilancio sulle fonti rinnovabili in Italia fra luci e ombre

Lo sviluppo delle energie rinnovabili in Italia presenta alcune luci ma anche molte ombre, legate non solo al mancato raggiungimento dell’obiettivo di una maggiore sostenibilità ambientale del nostro sistema di produzione e consumo – di cui le rinnovabili sono un mero strumento – ma anche all’insuccesso registrato nella creazione di un settore industriale verde all’avanguardia. La crisi in atto può rappresentare l’occasione per tentare di recuperare il terreno perduto nello sviluppo tecnologico e industriale legato alla trasformazione dell’economia in senso ecosostenibile.

La via cinese all’energia fotovoltaica

La Cina si presenta oggi come il primo produttore di tecnologia per la generazione di energia fotovoltaica, oltre che fra i principali paesi al mondo per capacità fotovoltaica installata. Il sistema di incentivazione all’installazione di impianti che il governo cinese sembra avere in cantiere, affiancato ad un imponente programma di investimenti in R&S, lascia prevedere che in un futuro non troppo lontano le imprese cinesi ricopriranno un ruolo ancora più importante nel comparto, spingendo la Cina a contendere all’Europa il ruolo di leader nel settore.

La locomotiva verde tedesca fra energia, ambiente e industria

I risultati ottenuti nel campo della sostenibilità ambientale e l’attuale leadership della Germania in quasi tutti i settori della green economy possono essere compresi solo alla luce della complessiva strategia adottata; una strategia di sistema che pone al centro le relazioni fra problematiche ambientali, energetiche e industriali del paese e che si fonda su politiche integrate dirette al mercato, al tessuto produttivo, alla formazione e alla ricerca.

Le fonti rinnovabili tra conflitti locali e cambiamento del territorio

Pochi temi sollevano discussioni accese e dividono gli animi quanto l’atteggiamento da assumere rispetto all’impatto sul territorio degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. In particolare, questa apparente inconciliabilità coinvolge l’ambientalismo, che sembra vivere un insanabile conflitto fra due componenti egualmente importanti del suo messaggio: tutela del territorio e sviluppo di un modello energetico ecosostenibile.

Verso un nuovo paradigma energetico

L’utilizzo delle fonti rinnovabili si presenta oggi come via indispensabile per la soluzione del problema della sostenibilità energetica, ma concorre anche a soddisfare altre esigenze, come quella della sicurezza degli approvvigionamenti. La generazione decentralizzata di energia, la microgenerazione e, in futuro, anche le microreti, se adeguatamente integrate all’interno dei sistemi elettrici, ne migliorano l’affidabilità e permettono lo sfruttamento di risorse energetiche non convenzionali, ovvero, nella fattispecie, di quelle rinnovabili.

La competizione tecnologica internazionale nelle fonti energetiche rinnovabili

La crescente domanda di fonti energetiche rinnovabili sollecita la riconversione tecnologica dei sistemi industriali, dando vita ad una nuova e importante sfida competitiva. L’analisi del commercio internazionale che riguarda le tecnologie per la produzione di energia da fonti rinnovabili mette in luce un’apprezzabile avanzata dell’Asia e il contributo crescente di Cina e India, ma anche una posizione ancora incerta per quanto riguarda gli Stati Uniti, che solo di recente hanno manifestato un esplicito interesse per l’“economia verde”, e infine l’Europa, che vede i suoi membri procedere in ordine sparso e mostra tensioni sul fronte degli equilibri commerciali.

Risposte verdi contro la crisi tra Pacifico e Atlantico

In seguito alla crisi tutti i principali paesi industrializzati hanno adottato pacchetti di stimolo dell’economia che annoverano al loro interno misure a sostegno della trasformazione in senso sostenibile dei propri sistemi produttivi. Mentre gli Sta ti Uniti sembrano perseguire una strategia per la leadership tecnologica e industriale nei nuovi settori verdi, un grande sforzo è in atto nella medesima direzione da parte delle economie asiatiche (in particolare dalla Cina e dalla Corea del Sud) che nel complesso coprono più del 60% del totale degli investimenti globali. Più indietro sembra invece essere rimasta l’Europa che, pur essendosi avviata per prima sulla via della sostenibilità ambientale della propria economia, rischia ora di vedersi sottrarre questo ruolo di guida. Chi vincerà la sfida per la leadership della rivoluzione verde del XXI secolo?

Realtà e prospettive delle energie rinnovabili nell’Unione europea

L’applicazione della direttiva 2009/28/CE sta entrando nel vivo e gli Stati dell’Unione europea stanno presentando i loro Piani di azione per il raggiungimento degli obiettivi assegnati. Di seguito si propone una breve analisi dello stato attuale delle energie rinnovabili in Europa e delle tecnologie il cui sviluppo appare più promettente nel prossimo decennio.

Economia rinnovabile: energia per la crescita

L’industria delle rinnovabili, in un contesto di crisi economica globale, vive una fase di forte dinamismo, sia in termini di investimenti privati che di politiche pubbliche. Il bilancio costi-benefici al 2020 in Italia è positivo per 24-27 miliardi di euro. Il comparto può essere un’alternativa per la crescita del paese, ma è necessaria una politica industriale chiara e di ampio respiro.

 

La legislazione europea in materia di energie rinnovabili

L’Unione europea è impegnata da tempo nella promozione delle fonti rinnovabili. Questo impegno si inserisce oggi nella più ampia strategia legata alla lotta contro i cambiamenti climatici, di cui è una delle componenti, unitamente a quello della riduzione delle emissioni di CO2 e alla promozione dell’efficienza energetica. L’obiettivo vincolante che l’Europa si è data con il Pacchetto energia e clima del 2008 è quello di coprire il 20% dei consumi energetici dell’Unione con le fonti rinnovabili. Un obiettivo che, anche se oggi appare più realistico a causa della crisi che ha comportato un forte calo dei consumi, resta comunque molto ambizioso.

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