Strategia, sostenibilità ed efficienza. Appunti per una nuova politica energetica nazionale

Di Italianieuropei Martedì 03 Dicembre 2013 15:46 Stampa


Lo scorso lunedì 22 luglio si è tenuta a Roma la presentazione del documento "Strategia, sostenibilità ed efficienza. Appunti per una politica energetica nazionale", contenente le proposte di Italianieuropei sull'energia.

Il testo è il frutto di un lavoro di riflessione sul tema avviato dalla Fondazione alcuni mesi fa e muove, in particolare, dagli spunti emersi in occasione del workshop "Una nuova politica energetica per l'Italia", tenutosi a Bologna lo scorso 3 maggio.

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Le scelte infrastrutturali devono rispondere a un progetto strategico per l’Italia, che abbia slancio verso il futuro e che faccia del paese uno dei leader del processo di cambiamento.




Copertina_strategia_sostenibilitaLa crisi economica mondiale che stiamo attraversando pone al centro delle politiche europee e nazionali di rilancio e sviluppo economico il ripensamento dell’intero sistema energetico. Parlare di sistema energetico impone una visione di medio-lungo periodo (venti-trenta anni), con l’obbligo di capire come agire nel breve: il settore vive di cicli pluriennali e le scelte di oggi daranno risultati tra cinque anni. Inoltre, un solido sistema energetico deve essere integrato a livello europeo e basato su principi di sostenibilità ambientale, sicurezza degli approvvigionamenti di materie prime e incremento della competitività del settore.
In particolare, la situazione italiana presenta limiti evidenti su tutti i principi che rappresentano le basi di un solido sistema energetico: basso coordinamento legislativo e regolativo sulle politiche energetiche e ambientali tra governo centrale ed enti locali, basso livello di diversificazione nell’approvvigionamento delle fonti primarie, modesta attenzione al contenimento dei consumi primari (a tutt’oggi realizzato solo attraverso un importante sviluppo delle fonti rinnovabili – in particolare quella solare – con livelli di incentivazione superiori alle medie europee), limitato sviluppo di reti di interconnessione che rendano possibile una maggiore valorizzazione a livello continentale dell’attuale e sottoutilizzato parco impianti nazionale, scarsa attenzione alla necessaria evoluzione dei meccanismi di funzionamento del sistema energetico nazionale e del modello di fiscalità a esso connesso.


     — Roberto Prioreschi




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