Sistema salute. Analisi e prospettive per il futuro della sanità italiana

Di Redazione Mercoledì 05 Marzo 2008 17:06 Stampa

Se la sanità lamenta da sempre problemi finanziari, non è concentrandosi solo sul contenimento della spesa che si otterranno risultati significativi. Le parole d'ordine devono essere: programmazione, innovazione, controlli e partecipazione. Attorno a questi concetti si è sviluppato il lavoro di studio promosso dalla Fondazione Italianieuropei. Il Gruppo sanità, coordinato da Ignazio Marino, ha coinvolto politici, amministratori, sindacati, medici, professori universitari, che si sono confrontati su alcune delle problematiche che riguardano il buon funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale, con particolare attenzione alla programmazione sanitaria, alla rete ospedaliera, alla medicina del territorio e alla partecipazione dei cittadini nelle politiche di promozione della salute. | Scarica la versione integrale del documento



Sistema saluteSISTEMA SALUTE
Analisi e prospettive per il futuro della sanità italiana

Documento del gruppo sanità della Fondazione Italianieuropei 

Roma, 21 settembre - Se la sanità lamenta da sempre problemi finanziari, non è concentrandosi solo sul contenimento della spesa che si otterranno risultati significativi. Le parole d'ordine devono essere: programmazione, innovazione, controlli e partecipazione. Attorno a questi concetti si è sviluppato il lavoro di studio promosso dalla Fondazione Italianieuropei che viene presentato oggi. "Sistema salute: analisi e prospettive per il futuro della sanità italiana" è il titolo del documento, il terzo di una serie di contributi che Italianieuropei ha pubblicato su specifici temi di riflessione e di attualità politica.  

Il Gruppo sanità, coordinato da Ignazio Marino, ha coinvolto politici, amministratori, sindacati, medici, professori universitari, che si sono confrontati su alcune delle problematiche che riguardano il buon funzionamento del Servizio Sanitario Nazionale, con particolare attenzione alla programmazione sanitaria, alla rete ospedaliera, alla medicina del territorio e alla partecipazione dei cittadini nelle politiche di promozione della salute.


CONTENERE I COSTI E PROGRAMMARE

Tra i punti di maggiore criticità, la crisi economico-finanziaria che rende difficoltosa la programmazione sul lungo periodo e il monitoraggio della spesa. Le politiche adottate per fare fronte alla costante crescita dei costi sanitari, sebbene con forti disparità a livello regionale, tendono infatti a privilegiare le soluzioni a breve termine, posticipando tutto ciò che non abbia immediata rilevanza nel risanamento dei costi.

La pianificazione degli interventi e degli investimenti, assieme ad una seria programmazione, rappresenta il primo passo per una politica sanitaria che guardi lontano e orientata alla promozione della salute.

 

CONTROLLI INDIPENDENTI PER UN SANO RAPPORTO TRA PUBBLICO E PRIVATO

A questo proposito diventa cruciale il rapporto tra il settore pubblico e il privato. Partendo dal presupposto che la competizione libera, non regolata, non è sostenibile, il ruolo degli imprenditori privati va incentivato ma solo in presenza di un severo e trasparente sistema di accreditamento e di controllo di tutte le strutture, quelle pubbliche e quelle private. La proposta è quella della creazione di un'Autorità terza indipendente, sull'esempio di quanto già sperimentato in altri paesi come l'Inghilterra (NICE) o gli Stati Uniti (JCAHO). Questo organismo dovrebbe svolgere le funzioni di controllo, l'accertamento della qualità dei servizi, l'appropriatezza delle prestazioni, la sicurezza, il rispetto delle procedure.

 

LA RETE DEGLI OSPEDALI

A proposito della rete ospedaliera, va sottolineata la necessità di ammodernamento delle strutture in gran parte costruite prima della Seconda Guerra Mondiale e con metodi che male si adattano alle esigenze logistiche e tecnologiche della medicina contemporanea (su 1.066 ospedali italiani, il 28% è stato costruito prima del 1900 e un altro 29% tra il 1900 e il 1940).

 Una moderna rete di ospedali, omogeneamente distribuita su tutto il territorio, dovrebbe articolarsi in strutture con pochi posti letto, ad alto contenuto tecnologico, per l'assistenza dei pazienti più gravi. E ciò non può prescindere da investimenti di grande entità.

 

LA MEDICINA DEL TERRITORIO

Il modello delle Case della Salute deve essere diffuso quanto più possibile sull'intero territorio nazionale per creare dei veri punti di riferimento per ogni intervento che non abbia carattere di urgenza e che non necessiti di cure intensive. Appare non più posticipabile la creazione di strutture dove il cittadino può trovare non solo il medico di famiglia, ma anche una serie di prestazioni diagnostiche e specialistiche e, soprattutto, una risposta di primo intervento nei casi non gravi, in modo da alleggerire la pressione sui pronto soccorso degli ospedali.

Il principio di "accompagnare" il paziente in ogni fase della malattia dovrebbe essere alla base della riorganizzazione di ambulatori, centri di riabilitazione e diagnostici, di una reale integrazione dei servizi sanitari con l'assistenza sociale, il tutto ponendo i medici di famiglia al centro di quello che possiamo definire un "percorso guidato" di cura.  

 

IL RUOLO DEI CITTADINI NELLA PROMOZIONE DELLA SALUTE

L'elaborazione di un "Piano nazionale di sanità pubblica" allineerebbe l'Italia alle scelte di numerosi altri paesi europei e sarebbe la naturale evoluzione e sintesi dei piani e delle iniziative di programmazione sanitaria avviate negli ultimi anni. Il coinvolgimento dei cittadini e delle società scientifiche nell'individuazione degli obiettivi di salute pubblica considerati come prioritari, e il conseguente monitoraggio e comunicazione dei risultati, rappresenterebbe un importante esperimento di democrazia partecipata, una carenza che il nostro paese dovrebbe essere in grado di colmare. 

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