Un'idea di Europa. Riflessioni a proposte per l'Unione di domani

Di Redazione Lunedì 09 Marzo 2009 16:55 Stampa

Questo lavoro, frutto della collaborazione fra la Fondazione Italianieuropei e la Fondazione Mezzogiorno Europa , è il punto d’arrivo di un processo iniziato nella primavera del 2008, quando decidemmo di dare vita a un gruppo di studio su tematiche europee che si ponesse l’obiettivo di approfondire, scegliendole fra le molte che ormai costituiscono l’insieme delle politiche e dei temi di più o meno diretta competenza dell’Unione, alcuni argomenti che abbiamo ritenuto di particolare importanza per il futuro del processo di integrazione. | Scarica documento integrale


Prefazione



Questo lavoro, frutto della collaborazione fra la Fondazione Italianieuropei e la Fondazione Mezzogiorno Europa, è il punto d’arrivo di un processo iniziato nella primavera del 2008, quando decidemmo di dare vita a un gruppo di studio su tematiche europee che si ponesse l’obiettivo di approfondire, scegliendole fra le molte che ormai costituiscono l’insieme delle politiche e dei temi di più o meno diretta competenza dell’Unione, alcuni argomenti che abbiamo ritenuto di particolare importanza per il futuro del processo di integrazione. Abbiamo quindi deciso di concentrarci sulla politica europea dell’energia e dell’ambiente, sulla politica europea di sicurezza e difesa e sulle possibili risposte dell’Europa alla crisi finanziaria mondiale.
Le vicende politiche internazionali degli ultimi mesi – i negoziati e la seguente approvazione del pacchetto clima-energia, le tensioni fra Russia e Ucraina e il riproporsi con forza del tema della sicurezza degli approvvigionamenti europei di gas naturale, gli sviluppi e le ripercussioni della crisi finanziaria globale e i recenti eventi nell’area mediorientale – non hanno fatto altro che rafforzare in noi la convinzione della centralità dei temi prescelti.
Al verificarsi di questi avvenimenti, molti commentatori, esperti, politici italiani ed europei si sono trovati d’accordo nell’invocare un ruolo più attivo dell’Europa, consapevoli che nel contesto internazionale odierno, senza un coordinamento delle politiche su scala continentale e senza una visione realmente strategica declinata in chiave comunitaria e sovranazionale, i singoli attori nazionali sarebbero condannati ad una inesorabile marginalità nel confronto con le altre grandi potenze globali.
L’Europa è apparsa a tutti, per riprendere il titolo di un recente volume di Gianni Pittella, indispensabile. Questa lucida consapevolezza si scontra però, nella pratica politica quotidiana e nella negoziazione delle singole misure, con l’atteggiamento poco lungimirante di quelle classi dirigenti nazionali che tendono a ricondurre tutte le scelte alle tradizionali triangolazioni tra capitali e cancellerie, anche di fronte alla frequente certezza dell’inefficacia di orientamenti assunti su scala nazionale.
L’Europa è parte di un mondo che sta cambiando velocemente, in cui nuovi attori acquistano una sempre maggiore centralità, mentre altri vedono rimesso in discussione un ruolo di leadership che sembrava inattaccabile. Eppure, in un mondo che cambia così rapidamente, non possono essere date per scontate, nel lungo termine, le posizioni acquisite.
La crisi finanziaria ed economica in corso sta colpendo tutti i paesi, ma con particolare durezza gli Stati Uniti e l’Europa. Tuttavia mentre gli Stati Uniti, sull’onda del cambiamento portato dall’elezione di Barack Obama, sembra si stiano scuotendo dal torpore, l’Europa appare ancora impantanata nelle sue difficoltà e nelle dinamiche miopi legate alla estenuante ricerca del punto di mediazione possibile tra spesso meschini e fuorvianti interessi nazionali. L’Unione, e i singoli paesi membri, sono ora di fronte a scelte che determineranno il loro futuro e che non possono più essere rinviate, pena una marginalità economica e politica probabilmente irreversibile. Siamo oggi alla vigilia di una campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento europeo che vorremmo, finalmente, incentrata davvero sulla discussione delle tematiche europee, sul confronto fra idee alternative di Europa e fra proposte alternative di policy che l’Unione europea dovrebbe adottare. Per questo, relativamente ai temi che si è scelto di approfondire, abbiamo voluto formulare delle proposte che speriamo possano interagire, oggi, con l’elaborazione programmatica delle forze riformiste ed europeiste e tra qualche mese con la futura delegazione italiana al Parlamento europeo. Questo lavoro non sarebbe stato possibile senza la professionalità e la dedizione al progetto dei coordinatori dei tre tavoli tematici: Paolo Guerrieri per le questioni energetiche e ambientali, Gianni Pittella per le tematiche finanziarie e Matteo Pizzigallo in materia di sicurezza e difesa. A loro va un sentito ringraziamento, che va esteso a chi, d’intesa con i coordinatori, ha svolto il compito faticoso e prezioso di stesura e revisione dei testi: Daniele Cardella, Fiorella Favino, Marco Margheri, Raffaello Matarazzo, Diego Percopo, Luisa Pezone, Andrea Pierotti e Giuseppe Surdi. Un ringraziamento va inoltre rivolto a quanti hanno partecipato agli incontri del gruppo di lavoro sull’Europa e che vengono ricordati nelle pagine finali di questo volume.

Andrea Peruzy
Ivano Russo

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