Il mercato globale della comunicazione, sotto la spinta delle grandi innovazioni tecnologiche, è sottoposto a una profonda ristrutturazione che ne modifica confini e dimensioni, cambia il ruolo e il destino delle imprese, rinnova linguaggi e prodotti, allarga la possibilità di accesso. La difesa dei vecchi assetti imprenditoriali e istituzionali rischia di produrre impoverimento culturale e isolamento sociale di chi possiede minori strumenti intellettuali ed economici. La fase di transizione va dunque accelerata, impegnando il ruolo dello Stato nell’assicurare efficienza, libertà e apertura del sistema; nel promuovere e sostenere lo sviluppo delle infrastrutture tecniche; nel realizzare il servizio universale e ridurre i conflitti di interesse.