Nicola Lupo

Nicola Lupo

insegna Diritto delle assemblee elettive all’Università Luiss “Guido Carli” di Roma.

L’evoluzione del ruolo dei presidenti di Assemblea: ancora “uomini della Costituzione”?

Le cronache degli ultimi mesi sono dominate dai risvolti politici e spesso anche personali del contrasto tra Berlusconi e Fini. Si tenta qui di identificare le radici istituzionali del contrasto – nient’affatto inedito – tra presidente del Consiglio e presidente della Camera e altresì di comprendere quali siano gli effetti, sempre sul piano istituzionale, della significativa evoluzione del ruolo dei presidenti di Assemblea registratasi nelle ultime legislature.

La riforma del bicameralismo: un nodo non più eludibile

La lacuna lasciata aperta, nel 2001, dalla riforma del Titolo V della Costituzione sull’adeguamento del Par­lamento alla riforma in senso federale va colmata al più presto. Il sistema delle Conferenze non è in gra­do di supplire all’assenza di una Camera delle auto­nomie e il bicameralismo perfetto appare incompa­tibile con una logica di tipo maggioritario. La cosid­detta bozza Violante, con qualche modifica, può costituire un buon punto di partenza.

 

Perché il federalismo in Italia?

Il contributo si propone di ricostruire alcune delle ragioni alla base delle riforme in senso federalista che hanno interessato l’Italia negli ultimi quindici anni. A tal fine, si ripercorrono anzitutto le ragioni tattiche, legate alla volontà di rispondere al succes­so della Lega Nord nel settentrione. Si accenna poi alle spinte più profonde che hanno operato nella medesima direzione in Italia come in altri paesi in seguito alla globalizzazione e, infine, si tracciano norme il più possibile chiare e condivise per indivi­duare procedure idonee ad assicurare la funziona­lità del “sistema paese”.