L’Italia si rivela sempre meno capace di attirare investimenti stranieri sul territorio nazionale; ciò penalizza non soltanto lavoratori e imprenditori, ma anche l’intero paese, che subisce le conseguenze negative della globalizzazione senza beneficiare di quelle positive. Un ripensamento del sistema delle relazioni industriali appare allora ineludibile.
La proposta contenuta nel disegno di legge 1481/09 mira a superare l’attuale forma duale che ha assunto il mercato del lavoro in Italia, coniugando la flessibilità di cui le imprese hanno bisogno con una nuova forma di protezione della stabilità del lavoro e del reddito dei lavoratori, evitando che si allarghi l’area del lavoro precario.