Italianieuropei 4/2014
Italianieuropei 4/2014

Agenda

Innovare il turismo

Focus

Difesa, una riforma necessaria

In questo numero

Nonostante il suo incomparabile patrimonio storico-artistico metta l’Italia in cima ai desideri dei turisti internazionali, non sempre il nostro paese viene preferito rispetto ad altre destinazioni concorrenti. Affinché l’industria turistica italiana possa sostenere la competizione globale è necessario agire con decisione per innovare un settore di rilevanza strategica e con potenziali ricadute occupazionali estremamente rilevanti.

il Sommario

gli Articoli

Agenda. Innovare il turismo

Tre sfide da vincere per promuovere l'Italia

of Nicola Zingaretti

L’Italia non riesce ancora a sfruttare appieno la sua enorme attrattività turistica, unica al mondo, e a farne un valido strumento di crescita. Vi sono però tre grandi possibilità di rilancio su cui nel Lazio si sta già lavorando: la ricerca di un nuovo equilibrio nella governance del settore, la digitalizzazione dell’offerta e l’utilizzo del turismo come principale volano per costruire un modello, tutto italiano, di sviluppo, non solo economico ma anche e soprattutto sociale.

Agenda. Innovare il turismo

Country strategy e governo: quattro mosse per il turismo

of Massimo Bergami

L’attuale ripartizione di poteri tra Stato e Regioni relega le politiche per il settore turistico tra le materie di competenza regionale, accentuandone così il carattere frammentario e la scarsa incisività sul mercato globale. L’Italia avrebbe invece bisogno di una strategia nazionale per competere a livello internazionale, che da un lato tenga conto delle differenze fra i territori, offrendo una cornice per i progetti delle Regioni, e dall’altro riesca a posizionare adeguatamente il brand Italia e a migliorare le caratteristiche dell’offerta.

Agenda. Innovare il turismo

Il turismo per la crescita economica: il ruolo delle ICT

of Magda Antonioli Corigliano

L’analisi della domanda turistica dimostra che le attese e i comportamenti dei viaggiatori si sono evoluti in modo significativo negli ultimi anni; le risorse, da sole, non bastano ad attrarre visitatori. Il turismo non è più considerato un prodotto di lusso né un “rito di massa”, ma piuttosto un mezzo di autorealizzazione e autoespressione. Nella scelta delle destinazioni di viaggio le tecnologie informatiche e di comunicazione hanno un ruolo sempre più importante ed è quindi su questo piano che si gioca una delle sfide più impegnative per la competitività del comparto turistico.

Agenda. Innovare il turismo

Il ruolo delle imprese nel rilancio del brand Italia

of Renzo Iorio

Il gradimento degli stranieri nei confronti del nostro paese sta finalmente tornando a crescere, anche se il settore del turismo versa ancora in una condizione di malessere a causa di una concezione arretrata delle dinamiche che lo sottendono, delle inefficienze e della miopia di politica e imprese, che non sanno adeguatamente valorizzare l’immagine dell’Italia. Risultano indispensabili, per rilanciare questo fondamentale comparto della nostra economia, la differenziazione e la personalizzazione delle offerte, la promozione digitale e il collegamento tra le imprese.

Agenda. Innovare il turismo

Specializzare il turismo per affrontare il futuro

of Flavia Coccia

Il turismo è tradizionalmente una delle maggiori risorse del nostro paese. Oggi, però, le possibilità di scelta di vacanza sono infinite, la concorrenza tra paesi dalla forte vocazione turistica si fa più agguerrita e conquistare nuovi mercati diviene sempre più difficile. Occorre pertanto differenziare il più possibile l’offerta, puntando a target specifici, e utilizzare la rete come mezzo di diffusione delle informazioni e delle opportunità di risparmio. Solo in questo modo l’Italia potrà sperare di soddisfare la domanda proveniente dai mercati esteri, sia dei paesi emergenti che di quelli avanzati.

Agenda. Innovare il turismo

Per un turismo sostenibile nell'area del Mediterraneo

of Paola Boncompagni

Il turismo rappresenta una delle principali risorse dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, ma al contempo anche una forte minaccia per i delicati equilibri di questo ricchissimo ecosistema, per preservare il quale si è molto sviluppato, negli ultimi anni, il settore del turismo responsabile e sostenibile. Ed è proprio in quest’ottica che è stato avviato il progetto Live Your Tour, che mira a ridurre la pressione turistica sulle aree costiere e a indicare itinerari alternativi che permettano al visitatore di sviluppare un nuovo rapporto con il territorio e con le persone e le culture che incontrerà.

Agenda. Innovare il turismo

Strategie per un turismo di qualità: il caso Puglia

of Silvia Godelli e Giancarlo Piccirillo

La Puglia è, tra le Regioni italiane, quella che ha ottenuto il maggiore incremento di presenze alberghiere nel triennio 2010-12. Tale successo si deve non soltanto a efficaci strategie promozionali e di marketing, ma anche a una impostazione innovativa del sistema di governance del turismo, unita a una visione complessiva della Regione come comunità aperta al mondo e simbolo di una cultura dell’accoglienza e dell’ospitalità. Il nuovo e ambizioso obiettivo è ora quello di superare la stagionalità estiva e di aprirsi ulteriormente ai mercati stranieri, specialmente a quelli dei paesi in rapida espansione economica.

Agenda. Innovare il turismo

Pisa, l'esperienza innovativa di una città d'arte

of Marco Filippeschi e Roberto Guiggiani

Per rilanciare l’offerta turistica italiana, destagionalizzarla e renderla più sostenibile, è essenziale puntare sulle città d’arte, facendone il perno di sistemi turistici più vasti e articolati, che valorizzino il territorio circostante, attivi lungo l’intero arco dell’anno e in grado di attrarre un flusso turistico, tanto low cost quanto di alta qualità, capace di apprezzare le grandi risorse storiche e culturali del nostro paese, nonché rispettoso dell’integrità dei luoghi che sta visitando. Pisa, in questo, può essere d’esempio.

Focus. Difesa, una riforma necessaria

Perché serve il Libro bianco

of Roberta Pinotti

L’attuale contesto politico e strategico, con la sua mancanza di certezze sulle sfide e le minacce di domani, unito alla difficile situazione economica dell’Italia, che spinge a fare delle scelte circa struttura, dotazione e compiti delle Forze armate, impone di ridisegnare in termini complessivi il nostro sistema di difesa. Per questo serve oggi un Libro bianco per la difesa, non un documento che certifichi cosa essa sia oggi, bensì una mappa che indichi priorità, obiettivi, strumenti e limiti per la costruzione del sistema di difesa italiano del prossimo futuro.

Focus. Difesa, una riforma necessaria

Intelligence e nuove minacce

of Marco Minniti

Alle minacce cui tradizionalmente i servizi di intelligence sono chiamati a fare fronte, se ne aggiungono oggi di nuove, sia perché si aprono ulteriori fronti di instabilità geopolitica – in Africa, ad esempio, in particolare in Libia – sia perché emergono fenomeni prima sconosciuti, come i pericoli legati al cyberspace. Di fronte al crescere dei rischi e alla presenza di minacce sempre più globalizzate è indispensabile una risposta collettiva fondata su una nuova cultura della sicurezza e dell’intelligence che abbia quale pietra angolare l’equilibrio fra diritto pieno alla sicurezza e rispetto dei diritti universali dell’uomo.

Focus. Difesa, una riforma necessaria

Oltre la legge Di Paola

of Vincenzo Camporini

La drammatica situazione finanziaria dell’Italia ha imposto una riorganizzazione in senso riduttivo delle Forze armate. La legge Di
Paola approvata alla fine del 2012 – così come la precedente riforma del 1997 – non si è mostrata abbastanza incisiva nella revisione
strutturale del sistema militare italiano, revisione che deve invece rispondere a esigenze di razionalizzazione in senso efficientistico. La redazione di un nuovo Libro bianco offre però l’opportunità di cambiare finalmente in modo radicale le cose, avendo come obiettivo la definizione razionale di un modello di difesa idoneo a supportare la politica estera italiana e compatibile con le risorse umane e finanziarie che è possibile rendere disponibili.

Focus. Difesa, una riforma necessaria

Proposte per un sistema di difesa europeo integrato

of Andrea Manciulli

L’emergere di nuovi rischi e minacce globali, dislocati soprattutto nell’area del Mediterraneo, rende quanto mai urgente reimpostare le
linee strategiche della politica estera italiana nell’ambito della difesa e della sicurezza. L’elaborazione di un nuovo Libro bianco offre pertanto un’opportunità ineludibile per pianificare al meglio la nostra spesa militare e contribuire a rilanciare l’Alleanza atlantica, nella
prospettiva di garantire all’Europa un ruolo decisivo nello scenario mediterraneo. Per ottenere ciò occorre aderire più convintamente alla strategia di smart defence promossa dalla NATO, adottando un sistema di difesa europeo sempre più integrato, tecnologico e veloce.

Focus. Difesa, una riforma necessaria

Il governo dei nuovi equilibri strategici e il ruolo dell'Italia

of Vito Vattuone

L’Italia, che da anni contribuisce attivamente agli sforzi per garantire la sicurezza del nostro pianeta, ha oggi, grazie al raggiungimento di una nuova stabilità politica, tutte le carte in regola per confermare e rafforzare questo ruolo, all’interno tanto della NATO quanto della difesa comune europea, che si auspica riacquisti presto nuovo slancio. Di particolare importanza rimane l’area del Mediterraneo, che è al momento la regione in cui si concentrano le principali sfide geopolitiche.

Focus. Difesa, una riforma necessaria

Parlamento e politica della difesa

of Carlo Galli

La gestione delle questioni militari è stata sempre affidata, anche negli ordinamenti democratici, inclusa l’Italia, agli organi tecnici e agli esecutivi ma non ai Parlamenti, di solito a poco agio con quello che potrebbe definirsi il lato “oscuro” della politica. Ne è conseguito un profondo distacco tra la cultura della difesa e la vita democratica del paese. In particolare, le questioni inerenti alla difesa non sono mai entrate a far parte a pieno titolo di un dibattito pubblico informato. Tuttavia, i cambiamenti geopolitici occorsi dalla fine della guerra fredda richiedono l’elaborazione di un nuovo modello di difesa e la definizione di un diverso ruolo per il Parlamento. Questa dialettica democratica, se ben gestita, non potrà avere che conseguenze virtuose.

Focus. Difesa, una riforma necessaria

Le dimensioni duali dell'Esercito Italiano

of Michele Risi

I rapidi cambiamenti in atto nel mondo pongono sfide sempre nuove alla sicurezza dell’Italia e dell’Europa. Il nostro paese, in particolare, dovrà confrontarsi con l’accentuarsi delle fragilità ambientali e l’aumento dei flussi migratori. Anche di fronte ai nuovi rischi il ruolo dell’Esercito rimane fondamentale. Per mantenerlo il più efficiente possibile, è necessario non solo dotarlo di mezzi tecnologicamente all’avanguardia, ma, in partenariato con l’industria, renderlo pienamente duale, in grado cioè di assolvere tanto a operazioni militari quanto a operazioni civili.

Focus. Difesa, una riforma necessaria

Quale industria per il Libro bianco della difesa?

of Alessandro R. Ungaro

L’obiettivo della stesura del nuovo Libro bianco della difesa, la cui esigenza era ormai avvertita da diversi anni, sarà quello di definire
un quadro di riferimento per lo strumento militare e incentivare un approccio condiviso, integrato e globale a livello nazionale sulle tematiche di sicurezza e difesa che investa anche altre capacità e competenze non strettamente militari. Tra queste ricopre un ruolo di primo piano il settore industriale.

Internazionale. India: il tramonto dell'era Gandhi

Come Narendra Modi ha conquistato l'India

of Antonio Menniti Ippolito

Una maggioranza parlamentare così schiacciante come quella ottenuta dal BJP e dalla sua coalizione alle ultime elezioni indiane non si vedeva da decenni ed è merito soprattutto del carisma del suo leader, Narendra Modi, che è riuscito a imporsi come l’uomo nuovo e dalle posizioni molto definite, soprattutto in campo economico, e in grado di attirare su di sé il voto dei giovani. Resta però da vedere se il primo ministro riuscirà a contenere le pericolose pulsioni fondamentaliste dell’induismo politico.

Internazionale. India: il tramonto dell'era Gandhi

Il percorso politico della destra indiana

of Mario Prayer

Il Rastriya Swayamsevak Sangh (RSS), fondato negli anni Venti del secolo scorso per propagandare il principio dello Hindutva, un nazionalismo comunitario che racchiude in sé l’insieme delle civiltà autoctone indiane, si è sempre appoggiato ai partiti della destra neo-hindu, tra i quali, da ultimo, il Bharatiya Janata Party (BJP), cui ha fornito leader come Vajpayee e Advani e il neoeletto primo ministro Modi. Sceglierà anche quest’ultimo, come i suoi predecessori, di discostarsi dal fondamentalismo dei suoi maestri per salvaguardare l’unità nazionale e affrontare al meglio le complesse sfide dello scenario politico indiano?

Internazionale. India: il tramonto dell'era Gandhi

Le ragioni della crisi del Congress

of Ugo Papi

Il Partito del Congresso indiano, considerato fino a oggi il “partito della nazione” che, con la sua visione progressista e laica, ha permesso a un paese diviso da lingue, religioni ed etnie di darsi un’identità collettiva, non è mai stato così debole nella sua non breve storia politica. Alla luce della pesantissima sconfitta che ha subito la United Progressive Alliance nelle recenti elezioni per il rinnovo del Parlamento indiano, per il Congresso è giunto il momento di scegliere: rompere il cordone ombelicale che lo lega indissolubilmente alla dinastia dei Gandhi oppure affidarsi ancora una volta a un altro rampollo della “famiglia reale”.

Internazionale. India: il tramonto dell'era Gandhi

Le donne che hanno fermato l'onda Modi

of Sanjukta Das Gupta

Il recente successo elettorale del neoeletto primo ministro indiano Modi non ha trovato riscontro negli Stati del Tamil Nadu e del West
Bengal, dove si sono nuovamente affermate le figure di due donne molto carismatiche, Jayalalitha e Mamata Banerjee, l’una alla guida dell’AIADMK, l’altra del TMC, due forti partiti regionali. Sono invece notevolmente calati i consensi per un’altra importante personalità, cioè Mayawati e il suo BSP, in Uttar Pradesh. Tre leader donna che però, nonostante i molti traguardi raggiunti, non hanno davvero cercato di combattere il carattere patriarcale della società indiana.

Internazionale. La Russia nel puzzle eurasiatico

Geocultura vs. geopolitica? L'UE, la Russia e il partenariato orientale

of Pasquale Ferrara

La questione ucraina segna una fase critica dei rapporti fra Unione europea e Russia e riflette la contrapposizione tra due concezioni profondamente diverse delle relazioni internazionali, l’una deliberativa e integrativa, l’altra asimmetrica e fondata sulle aree di influenza. Essa, tuttavia, non rappresenta l’inizio di una nuova guerra fredda; costituisce, piuttosto, un aspetto della transizione di potere a livello mondiale, in cui l’Eurasia gioca un ruolo cruciale. Gli Stati Uniti dovranno rivolgere, inaspettatamente, una rinnovata attenzione al continente europeo, mentre l’UE dovrà riformulare in termini più strategici e di lungo periodo il suo approccio nei confronti dei paesi del partenariato orientale.

 

Internazionale. La Russia nel puzzle eurasiatico

Imparare dalla crisi: l'Ucraina, la Russia e l'Unione Europea

of Stefan Meister

L’Ucraina costituisce un tassello fondamentale della strategia di Mosca nello spazio ex sovietico e al tempo stesso la crisi che la riguarda è prova della scarsa attrattiva esercitata dalla Russia sui paesi vicini. L’intervento in Crimea ha avuto fra i suoi obiettivi il consolidamento del consenso nei confronti del presidente Putin in un momento in cui l’economia del paese è indebolita. Ma i costi di questa svolta “imperialista” saranno enormi e contribuiranno a rendere ancora più fragile il gigante russo, che nel lungo periodo potrebbe perdere la sua capacità di esercitare un ruolo stabilizzatore nel Caucaso del Sud. Da parte sua l’Unione europea deve riconoscere che l’incerto ordine creatosi dopo la fine della guerra fredda non è più sostenibile.

Internazionale. La Russia nel puzzle eurasiatico

La controrivoluzione preventiva di Putin

of Alexander Etkind

La Russia ha avuto vent’anni dal crollo dell’Unione Sovietica per trasformarsi in uno Stato europeo. Ma scientemente tale sviluppo è stato ostacolato dall’azione di un’élite che ha fatto della corruzione, dell’ossessiva accumulazione di capitale e dello sfruttamento improduttivo delle risorse naturali del paese la propria regola di vita. L’economia russa dipende dal mercato dell’energia europeo e dal lavoro a basso costo degli immigrati, e le sanzioni americane ed europee, la scarsità di investimenti e la recessione potrebbero rivelare i limiti del putinismo e far esplodere le tensioni sociali. È proprio per questo che Putin ha cercato di proiettare all’esterno la crisi del suo sistema ed è per timore che la “piaga rivoluzionaria” potesse raggiungere Mosca che ha reagito alle proteste di Piazza Maidan.

Internazionale. La Russia nel puzzle eurasiatico

Il revisionismo russo e l'Unione eurasiatica

of Daniel Pommier Vincelli

Il processo di integrazione eurasiatica costituisce uno degli strumenti attraverso cui Mosca sta cercando di ridisegnare i confini dello spazio ex sovietico delineatosi dopo la fine della guerra fredda e il collasso dell’URSS. È stato però proprio questo progetto a innescare la concatenazione di eventi che ha portato all’esautorazione di Yanukovich, all’annessione della Crimea da parte della Russia e allo stato di guerra civile nell’Est dell’Ucraina. Kiev rappresenta, infatti, un tassello strategico fondamentale dei disegni di Putin, non solo perché un’Unione eurasiatica senza l’Ucraina sarebbe economicamente più debole, ma soprattutto perché mette in discussione la leadership russa nella regione.

Internazionale. La Russia nel puzzle eurasiatico

Obama, la crisi ucraina e le relazioni tra Russia e Stati Uniti

of Mario Del Pero

Una delle priorità della politica estera dell’Amministrazione Obama era il rilancio delle relazioni con la Russia. Lo scoppio della crisi ucraina ha rivelato, però, quanto fragili fossero le basi di questo tentativo di “reset”, come dimostrato anche dallo scarsissimo volume di scambi commerciali tra i due paesi. La reazione americana alla crisi – sulla quale hanno pesato fattori come un inconscio riflesso anti-russo, il legame con la nuova Europa postcomunista, il peso di un internazionalismo liberale e interventista e timori di ordine geopolitico – ha raccolto un consenso unanime all’interno degli USA, ma rischia adesso di acuire ulteriormente lo scontro tra le due potenze.

Dizionario Civile

Concertazione

of Mimmo Carrieri

Ancora di recente parlare di “concertazione” ha significato evocare una scelta divisiva tra nostalgici e avversari. Ma cosa vuol dire esattamente questa parola e perché suscita in modo ripetuto questo ventaglio di controversie? Concertazione rinvia nel senso comune a un accordo tra diversi, che cercano – come in un’orchestra – di trovare una sincronia e una sintesi: non facili e che comunque non erano in precedenza scontate. Nel linguaggio sindacale e delle relazioni industriali la concertazione ha designato gli accordi tra i governi e le parti sociali.