Un futuro migliore per l'Italia: da dove ripartire. L'immigrazione

Written by Italianieuropei Monday, 11 October 2010 12:44 Print


L’immigrazione è un fenomeno del nostro tempo, che va governato con senso della realtà e concretezza. La realtà ci dice che gli stranieri in Italia sono già 4 milioni e che quindi la società italiana è già multiculturale; un approccio più concreto alla governance del fenomeno impone l’adozione di un approccio più globale (non solo in termini giuslavoristici o di sicurezza), il ricorso a politiche ordinarie e non emergenziali, una realistica programmazione dei flussi, maggiore cooperazione con i paesi di origine e di transito dei migranti, la promozione di un modello di convivenza che consenta alle differenze culturali di esprimersi nel rispetto delle regole democratiche.

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L’immigrazione è un fenomeno che va guidato e governato attraverso un approccio concreto che, consapevole di quale sia la realtà, non scivoli né nella retorica di una visione pacificata della società multietnica né in quella propagandistica che cavalca il sentimento di paura diffuso fra i cittadini.
La realtà ci dice che gli stranieri in Italia sono già 4 milioni, che costituiscono il 6,5% della popolazione e contribuiscono alla produzione di ricchezza del paese per circa il 10% del PIL
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Questo vuol dire che la nostra società, sebbene controvoglia, è già multiculturale, ed è quindi chiamata a confrontarsi con la difficoltà di convivere con milioni di persone portatrici di culture, religioni e abitudini differenti. Ma è anche chiaro che cancellare il fenomeno dell’immigrazione – come da qualche parte si dice di voler fare – è come raccontare una grandissima bugia. Come farebbe il nostro paese se si trovasse senza il 10% del suo prodotto interno lordo? Come farebbero le migliaia di famiglie italiane che affidano i propri figli e i propri genitori più anziani alle cure di persone provenienti da altri paesi? È chiaro quindi che il problema va affrontato con responsabilità e senza distorcere la realtà.
Per la politica ciò significa farsi carico dei problemi, indubbiamente complessi, che il fenomeno presenta senza sottovalutare le paure, umanamente comprensibili, che esso genera.
Un approccio corretto alla gestione del fenomeno richiede, in primo luogo, uno sguardo d’insieme, che sappia tradursi in un complesso organico di norme e in un’azione di governo altrettanto organica. Questo permetterebbe di superare l’approccio giuslavoristico con cui il fenomeno è stato trattato finora e favorirebbe nell’opinione pubblica la diffusione dell’idea che l’immigrato non è solo un lavoratore ma è soprattutto un soggetto titolare di un più ampio ventaglio di diritti.
La risposta al problema, da attuarsi attraverso politiche ordinarie e non, come fatto finora, emergenziali, va quindi sviluppata su un duplice livello: da un lato attraverso misure miranti a governare l’immigrazione; dall’altro tese a promuovere e governare l’integrazione.
Governare l’immigrazione
significa attuare provvedimenti che favoriscano l’immigrazione regolare e scoraggino quella irregolare. Per raggiungere il primo obiettivo è necessario operare a livello internazionale sviluppando una maggiore cooperazione con i paesi di origine e di transito dei migranti nella gestione dei flussi, favorendo una governance globale del fenomeno e stabilendo regole uniche a livello europeo in materia di flussi e di ingresso legale.
A livello nazionale è invece necessario accrescere il numero e l’effettiva praticabilità dei potenziali canali di ingresso; programmare i flussi immigratori tenendo conto, in una prospettiva pluriennale, non solo delle esigenze del mercato del lavoro ma anche della capacità di inclusione dei territori; prevedere soggetti/strutture che favoriscano l’incanalarsi della domanda di accesso al nostro paese; contrastare il fenomeno della “illegalità sopraggiunta” attraverso la maggiore efficienza della pubblica amministrazione quando questa è dovuta ad aspetti di natura burocratica e con il supporto al reimpiego nel caso in cui essa scaturisca da cambiamenti dello status lavorativo.
Promuovere e governare l’integrazione
significa invece favorire un modello di convivenza che consenta alle differenze culturali di esprimersi nel rispetto delle regole democratiche e dei principi cardine del nostro Stato (pluralismo, laicità dello Stato, rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo e del cittadino). Significa, in concreto, sviluppare un percorso che promuova nello straniero il senso di appartenenza e di condivisione del destino della nuova comunità in cui vive; per gli adulti questo percorso può avere, fra le sue principali tappe, il diritto di voto nelle elezioni amministrative e la cittadinanza formale; per i giovani il volto dell’inclusione nel processo scolastico e di formazione.
La promozione dell’integrazione non risponde solo a principi di umanità e civiltà ma è anche un elemento di indispensabile sicurezza sociale, poiché le politiche di integrazione fatte con intelligenza sono di per sé un fattore di sicurezza: i dati ci dicono infatti che l’immigrato regolare ha una propensione a delinquere assai minore di quello irregolare e sostanzialmente eguale a quella degli italiani.

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Documenti


Legge Bossi-Fini

Impariamo a vivere insieme, Posizione del PD sull’Immigrazione, Assemblea Nazionale 8-9 ottobre 2010

 Video: Caritas Migrantes, Dossier statistico immigrazione 2009 (il Dossier statistico 2010 sarà disponibile a partire dal 26 ottobre)

Linee guida del Ministero dell’istruzione per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri

 

Interventi


Il viaggio e la deriva
| Pubblicazione di Italianieuropei curata da Marcella Lucidi

Le nuove politiche per l’immigrazione | Pubblicazione di Italianieuropei e Farefuturo che raccoglie gli interventi della seconda edizione del workshop "Dialoghi Asolani"

 

Convivenza e immigrazione nel mondo:


Policy Network

Cause for concern? The impact of immigration on political trust

Migration and the rise of radical right

On the move? Labour migration in times of recession

Fondation Jean-Jaurès

Asile et immigration en Europe

Friedrich Ebert Stiftung

Europäische Migrationspolitik. Bestandsaufnahme und Trends

Centre for European Policy Studies

L’Affaire des Roms: A Challenge to the EU’s Area of Freedom, Security and Justice

Towards a Common European Border Service?

The Area of Freedom, Security and Justice ten years on: Successes and future challenges under the Stockholm Programme

European Policy Centre

Beyond Stockholm: overcoming the inconsistencies of immigration policy

le Pubblicazioni


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