Le banche italiane: motore di sviluppo o settore in crisi?

Di Alessandro Carpinella Martedì 04 Settembre 2012 12:27 Stampa

Alla diffusa retorica che assegna alle banche il compito salvifico di iniettare risorse nell’economia per farla “ripartire”, si aggiunge in Italia quella secondo la quale le banche nazionali starebbero attraversando la crisi meglio di quelle europee, e sarebbero, quindi, più colpevoli di renitenza alla crescita. Si tratta di un assunto debole: il settore bancario italiano ha le sue fragilità (qualità del credito bassa, modelli distributivi costosi, vasta “questione del lavoro”, irrisolto nodo della proprietà) e dovrà affrontare un complesso percorso di ristrutturazione industriale nei prossimi anni. Ci attende, probabilmente, una fase di assestamento economico caratterizzato da bassi tassi di crescita del credito all’economia. E forse non sarà un male.

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