Italianieuropei 10/2011
Italianieuropei 10/2011

Agenda

Più crescita, meno diseguaglianze

Focus

Diritti civili: a che punto siamo?

in Copertina

Dopo una lunga e via via sempre più preoccupante agonia (soprattutto per il paese e per le forze sane che sa ancora esprimere), dopo che persino il “Financial Times”, a chiare lettere, «nel nome di Dio, dell’Italia e dell’Europa», ha intimato a Silvio Berlusconi di dimettersi, pare essere giunta a conclusione la parabola del berlusconismo. È un momento che aspettavamo da tempo, che ha il sapore della fine di un’epoca.

il Sommario

l' Editoriale

Editoriale 10/2011

Dopo una lunga e via via sempre più preoccupante agonia (soprattutto per il paese e per le forze sane che sa ancora esprimere), dopo che persino il “Financial Times”, a chiare lettere, «nel nome di Dio, dell’Italia e dell’Europa», ha intimato a Silvio Berlusconi di dimettersi, pare essere giunta a conclusione la parabola del berlusconismo.

gli Articoli

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

La politica come problema

di Mario Tronti

Da tempo governo e opposizioni sono alla ricerca di possibili soluzioni per arginare e superare la crisi economica; tuttavia, non sembrano cogliere l’occasione di cambiamento che essa porta con sé. È una crisi anzitutto strutturale che impone di guardare oltre l’emergenza e tornare a fare politica.

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

Il fardello delle idee dominanti

di Giuseppe Berta

Le ricette anti-crisi finora presentate ripropongono lo stesso modello economico astratto e “globale” in auge da decenni, e puntano su misure per la ripresa atemporali e decontestualizzate. È tempo di riconsiderare le troppe idee che abbiamo ereditato; è tempo di recuperare la storia.

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

Quando l’uomo conta più delle merci

di Antonio Sciortino

Per dare all’Italia una crescita sostenibile e duratura, è fondamentale investire sulla famiglia. Una società più equa, dove l’uomo conti più delle merci, non è un’utopia: serve, però, un nuovo “paradigma morale”, improntato su sobrietà e solidarietà. Una rinnovata presenza dei cattolici in politica può servire allo scopo.

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

Spesa sociale e crescita

di Elena Granaglia

Contro la tesi dell’inevitabilità dei trade off, esiste una molteplicità di canali attraverso cui le politiche sociali possono aiutare la crescita, in particolare quello della fornitura di input, sottolineato dalla prospettiva del social investment State, e quello della produzione diretta di benessere e di beni di cittadinanza. Diverse sono le implicazioni per le politiche pubbliche.

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

Per un’equa riforma del sistema pensionistico

di Elsa Fornero e Flavia Coda Moscarola

Versione integrale dell'articolo del neoministro del Welfare Elsa Fornero, scritto insieme a Flavia Coda Moscarola alla fine di ottobre per il n. 10/2011 di Italianieuropei. Il nuovo numero della rivista uscirà in edicola e in libreria martedì 29 novembre.

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

Crescita del Mezzogiorno, crescita dell’Italia

di Guido Pellegrini

L’economia italiana è praticamente ferma da almeno un ventennio: non crescono le Regioni del Sud, ma nemmeno quelle del Centro-Nord. La storia insegna che solo investendo in politiche a favore del Mezzogiorno il paese può invertire il trend negativo degli ultimi anni; il Sud, infatti, dispone della maggior parte delle risorse necessarie a far ripartire lo sviluppo e può essere il motore della nuova crescita italiana.

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

Per un federalismo fiscale “amico” della crescita economica

di Alberto Zanardi

È possibile un federalismo fiscale “amico” della crescita? Sì, purché la costruzione (in corso) dei meccanismi del decentramento sia attenta alle esigenze del sostegno della ripresa economica nazionale. Il Patto di stabilità interno, il sistema tributario decentrato, la fiscalità di vantaggio e i fabbisogni standard sono quattro elementi necessari per il raggiungimento di questo obiettivo.

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

Paghi due, prendi uno. Alcune considerazioni su costo del lavoro e cuneo fiscale

di Carlo Dell’Aringa

L’eccessiva tassazione di lavoro e capitale contribuisce, insieme alla caduta del livello di efficienza del processo produttivo, ad aumentare, più di quanto avvenuto altrove, il costo del lavoro per unità di prodotto e a rendere meno competitive le produzioni italiane sui mercati internazionali. In questo scenario preoccupante un contratto nazionale economicamente più leggero sembra ineludibile.

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

Un nuovo mix di politiche per la crescita globale

di Paolo Guerrieri

Gli scenari aperti dalla crisi economica non lasciano spazio all’ottimismo; il mercato da solo non è in grado di generare una domanda adeguata, in assenza della quale la ristrutturazione dell’offerta non può concretizzarsi. Tuttavia, ridurre le disuguaglianze e rilanciare la crescita è possibile: l’individuazione di “nuovi motori della crescita” e il rilancio della cooperazione internazionale diventano prioritari.

Agenda. Più crescita, meno diseguaglianze

Per una crescita economica internazionale più equilibrata

di Luca Einaudi

Per fronteggiare la crisi economico-finanziaria, i paesi del G8 e del G20 hanno tentato la strada della cooperazione internazionale, con esiti inizialmente buoni ma poi ridimensionati: l’economia è ripartita, ma gli squilibri globali si sono attenuati solo temporaneamente. È necessario perseguire una crescita duratura, sostenibile e soprattutto bilanciata; solo così la crisi potrà dirsi superata.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

I diritti delle coppie di fatto

di Stefano Rodotà

Nonostante la Costituzione affermi chiaramente il diritto di tutti i cittadini all’eguaglianza e alla dignità sociale, in Italia il riconoscimento delle coppie omosessuali stenta ad affermarsi. È tempo di superare pregiudizi ideologici e fondamentalismi: per quanto imperfetta, la sentenza 138/10 della Corte costituzionale rappresenta un buon punto di partenza per ripensare la questione delle unioni civili.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

La Costituzione e i coniùgi senza matrimonio

di Vittorio Angiolini

Complici alcuni condizionamenti culturali, in Italia le unioni di fatto, e in modo particolare tra persone dello stesso sesso, non godono di diritti e doveri comparabili a quelli previsti in altri paesi dell’Unione europea. È necessario reimpostare la questione su una ritrovata moderazione di indirizzi e posizioni talvolta anche molto differenti tra loro, abbandonando esagerazioni o eccessi argomentativi.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

La responsabilità di una diversa idea di libertà

di Stefano Ciccone

Schiacciati dall’alternativa tra moralismo e indifferenza, i diritti delle persone omosessuali non trovano spazio nella politica italiana; istituzioni politiche e religiose impongono modelli fissi e costrittivi, favorendo la diffusione di pregiudizi e omofobia. A farne le spese è l’intera comunità, intrappolata in una cultura sempre più ostile verso l’alterità.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

Il peso del corpo (Like a Train on a Track)

di Fabrizia Giuliani

La questione femminile, in Italia, è più che mai attuale; l’ipertrofia del corpo nei media e la contemporanea emarginazione sociale e politica sono due lati di una stessa medaglia. Ma le donne non ci stanno, e il 13 febbraio 2011 lo hanno dimostrato con forza, all’Italia e al mondo.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

I diritti delle donne fra scienza e ideologia

di Marilisa D’Amico

Se da una parte la scienza offre sempre più opportunità alle donne che cercano una gravidanza o che al contrario scelgono di interromperla, dall’altra le leggi italiane si dimostrano ancora inadeguate. Constatata la difficoltà di intervento su temi eticamente sensibili, occorre prefigurare l’ipotesi di un giudizio di costituzionalità, altrimenti saranno i giudici a dover porre rimedio a situazioni prive di tutela, caso per caso.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

Missing Women: come il mondo ha perso cento milioni di donne

di Anna Meldolesi

La selezione prenatale del sesso è una pratica ancora molto diffusa, non solo in paesi come India e Cina, che purtroppo ne sono l’emblema, ma anche in Occidente, dove, in conseguenza dei flussi migratori, gli aborti sesso-specifici sono in aumento. Combattere questo deprecabile fenomeno senza limitare l’accesso all’aborto è un problema aperto.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

La libertà non è star sopra un albero

di Mauro Palma

Il diritto alla libertà è inalienabile e per legge va riconosciuto a ogni individuo, in qualunque circostanza; almeno in linea di principio. Nei fatti però il sovraffollamento delle carceri e la privazione della libertà dei migranti irregolari dimostrano come spesso venga leso. Nulla è più contraddittorio di un sistema che dovrebbe ricondurre alla legalità e al contempo fa vivere i soggetti in una situazione di illegalità.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

L’Italia della xenofobia e del razzismo

di Laura Boldrini

I numerosi episodi di violenza registrati negli ultimi anni in tutta Italia testimoniano un’inquietante crescita delle manifestazioni di xenofobia e razzismo. Gli immigrati regolari e irregolari sono da sempre oggetto di discriminazione, e né i moniti da parte di diverse organizzazioni internazionali né i gravi scontri come quelli di Rosarno sembrano portare a una decisa rivisitazione delle politiche sull’integrazione.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

Gli immigrati irregolari in Italia: quali diritti?

di Veronica Padoan

In un’Italia in cui il quadro normativo tende a privare gli immigrati delle poche garanzie di cui dispongono, chi non possiede un regolare permesso di soggiorno rientra in un sistema di diritti e tutele molto debole, si può dire inesistente. In linea con le disposizioni europee, si dovrebbe invece percorrere la strada opposta: accordare diritti anziché toglierli, rendendoli facilmente fruibili.

Focus. Diritti civili: a che punto siamo?

Immigrati: un paradosso tutto italiano

di Alberto Mello

Nonostante un intervento politico marginale, se non controproducente, l’integrazione degli immigrati nel tessuto economico- sociale italiano prosegue, tra luci e ombre. L’immigrazione non è un problema da risolvere, è una opportunità per il paese, non solo in termini di tenuta demografica. Al netto della propaganda securitaria e del suo facile ritorno elettorale, occorre avviare una nuova riflessione sul ruolo della popolazione immigrata nell’Italia che verrà.

Le idee

La sostenibilità della specie

di Giorgio Ruffolo

La precarietà della specie umana e la sua sostenibilità fisica e finanziaria sono questioni concrete, da affrontare al più presto. Lo sviluppo dell’umanità è ormai giunto a livelli tali di insostenibilità da esigere misure correttive celeri ed efficaci che puntino su una produzione sostenibile e sulla “decumulazione della moneta”.

Dizionario civile

Casta

di Antonio Menniti Ippolito

Così come nel subcontinente indiano per definire un gruppo sociale chiuso i cui membri sono uniti da comunanza etnica, di nascita, di religione e di mestiere s’affermò la parola portoghese casta (“stirpe”, “razza”), più modestamente in Italia non avrebbe senso utilizzare tale termine al singolare. Il concetto di casta vive e s’afferma lì dove i gruppi chiusi sono molteplici e pure collocati in un contesto gerarchico.

Dizionario civile

Legami

di Michele Ciliberto

Il problema dei legami è in positivo e in negativo, direttamente o indirettamente, uno dei punti centrali della riflessione filosofica e politica moderna. Se si volesse però individuare un grande classico che lo pone al centro della sua riflessione si potrebbero citare i “Discorsi” di Machiavelli e, in modo particolare, i capitoli del primo libro in cui si affronta

Dizionario civile

Persona

di Saverio Ricci

«La persona è il segreto del genere umano», protesta Ibrahim, rifugiato africano (in Italia?), in una delle ultime scene del film di Ermanno Olmi, “Il villaggio di cartone”. Una Chiesa-navicella di Pietro naufraga, come i clandestini cui il film è dedicato, sulla spiaggia della sua età post-rituale e post-dogmatica, ma non riesce a offrire neppure un’etica intramondana, e costituisce appena un asilo fisico transitorio per disperati, come nudo cemento; insidiato peraltro dal tradimento interno, oltre che da esterna persecuzione.

Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni

L’Italia unita di Biniamin David

di Federica Manzon

Il molo San Carlo riluce sotto un cielo che si sta facendo più bianco, dopo la pioggia del mattino. Si è alzato un borino freddo di novembre, ma la gente che scende rapida verso la piazza grande sembra non sentirlo. | di Federica Manzon per la rubrica "Rivisitare l’Italia nei suoi 150 anni".

Acquista la rivista

Abbonati alla rivista