La rivista - Italianieuropei

La scuola, il tempo e le liberalizzazioni nel n. 3/2012

Maltrattata, sotto finanziata, stigmatizzata per il suo non essere al passo con i tempi, sia nelle metodologie d’insegnamento che per i contenuti trasmessi, attaccata da più parti per il suo orizzonte laico, nazionale e pubblico, la scuola è ancora, nonostante i suoi tanti problemi, il luogo di resistenza della democrazia, in cui si forma la coscienza critica dei cittadini del futuro e si svilupperanno i modelli di comportamento del tempo che verrà.

La democrazia senza tempo dei beni comuni

Due valori animano, più o meno chiaramente e consapevolmente, il concetto di “bene comune”, in opposizione a quelli che stanno alla base del pensiero liberista: il primato del valore d’uso sul valore di scambio e la democrazia. Due idee folli? Così sembrerebbe, se non fosse che, nella situazione attuale, si configurano come gli unici possibili “antidoti” al dilagare incontrollato del capitalismo e dell’avvilente antropologia liberista ad esso correlata.

Il tempo delle donne fra lavoro, famiglia e socialità

Il persistere di forti stereotipi di genere e la bassa condivisione dei carichi domestici rendono difficile per le donne la conciliazione di famiglia e lavoro. Si parla di donne acrobate, equilibriste o super donne, tuttavia senza una migliore gestione dei tempi di vita e servizi di cura adeguati si giungerà a una crisi strutturale causata dall’insostenibilità dell’impegno richiesto all’universo femminile.

Donne, tempi di vita e ritmi biologici

La sfasatura fra il tempo biologico, quello del lavoro e quello della cura familiare si ripercuote soprattutto sulle donne, giovani e meno giovani, con importanti conseguenze sugli equilibri familiari. Tenuto conto della costante contrazione dei servizi pubblici e del prolungamento dell’età pensionabile, sono quanto mai necessarie politiche di conciliazione e nuove forme di solidarietà sociale.

Il tempo di diventare grandi

Con l’avvio della discussione sulle misure per rivitalizzare il mercato del lavoro e promuovere l’occupazione tra i giovani è di nuovo di attualità un tema che periodicamente ricorre nei discorsi dei media e dei politici: quello del persistente ritardo con cui i giovani italiani si affacciano alla vita adulta rispetto ai coetanei di altri paesi industrializzati. L’argomento, di questi tempi, è incentrato sull’ingresso nel mondo del lavoro e sull’uscita dalla formazione scolastica, ma in realtà il fenomeno è più ampio e riguarda anche alcuni eventi familiari che sono collegati all’avvio delle carriere sociali: l’uscita dalla famiglia dei genitori, la formazione di una coppia stabile, la messa al mondo del primo figlio.

Come il tempo quotidiano rivela le diseguaglianze

Gli studi dimostrano come la società italiana sia di fatto disattenta alle diseguaglianze che passano attraverso la “discriminazione temporale”: l’uso del tempo dipende strettamente dal potere e dal grado di opportunità e libertà di cui si dispone. Una breve panoramica sui dati a disposizione, soprattutto riguardo all’utilizzo del tempo da parte di donne e bambini, può dare conto dell’entità del fenomeno.

Libero, liberato, liberatorio. I mutamenti del leisure time tra modernità e postmodernità

Per quanto si tratti di una dimensione della vita quotidiana sempre meno nettamente distinguibile da quella dell’impegno lavorativo, è evidente come anche il “tempo libero” costituisca una “risorsa”. Risorsa che, come tutte le altre, continua a essere non equamente distribuita. Proprio a causa della contrazione dei tempi e di una organizzazione quotidiana spesso vincolata a una cronemica stringente, sono sempre di più le persone che preferiscono “consumare” il tempo libero a disposizione – in attività, ad esempio, poco impegnative – piuttosto che “investirlo” in attività anche più gratificanti a medio-lungo termine, ma certamente più impegnative.

Il tempo dello smartphone

Con l’arrivo dello smartphone lo spazio non è più un fattore di rallentamento del tempo: sintetizzando telefonino e computer, esso ci consente di comunicare a qualsiasi ora del giorno e della notte, ovunque nel mondo. C’è però un aspetto del “tempo breve” che continua ad accelerare e a pervaderci: la multifunzionalità cui viene obbligata la nostra mente, e la conseguente dissociazione dell’attenzione, sfocia in una superficialità dilagante che diventa un tratto distintivo del nostro tempo.

Il tempo del lavoro

A partire dalla Rivoluzione industriale il concetto di lavoro è cambiato, lentamente e inesorabilmente; oggi, con la facilità di reperimento fornita da cellulari e computer, il tempo del lavoro si è dilatato tanto da non essere più distinguibile, e quindi nemmeno tutelabile e tutelante. Lavorare è sì una necessità, ma deve diventare prima di tutto un diritto praticato.

Il tempo in Freud: riflessioni di uno storico

La concezione più diffusa della storiografia vede nella linearità e nella unidirezionalità il modello più funzionale per comprendere gli eventi. A questo proposito la riflessione di Freud sulla temporalità appare particolarmente illuminante: essa infatti, recuperando elementi di discontinuità e rottura, permette di sfuggire a un’idea unica ed evolutiva della storiografia e di offrire una descrizione migliore e più articolata della realtà.

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