Futuro digitale. L’epidemia di Coronavirus e il lockdown dei mesi scorsi hanno rivelato non solo quanto le tecnologie digitali siano già presenti nella nostra quotidianità, ma anche le tante potenzialità insite in un loro più efficace e consapevole utilizzo. I lunghi mesi di quarantena hanno però, allo stesso modo, messo in luce anche i tanti limiti e rischi ad esse connesse e l’esistenza di un ampio divario digitale sia di natura economico-sociale che infrastrutturale. Governare il futuro digitale che ci attende è una grande sfida a cui non bisogna sottrarsi.
La recente diffusione delle nuove tecnologie come il 5G, l’Internet of Things (IoT), il machine learning e l’intelligenza artificiale (IA) e lo spostamento dei conflitti dal terreno fisico a quello digitale costituiscono due premesse fondamentali per comprendere a fondo le sfide della sicurezza a livello nazionale e globale. Lo spazio cibernetico spinge, infatti, a ripensare il concetto di confine nonché quello di difesa, aprendo nuove prospettive alla ricerca tecnologica, su cui incidono, oggi più che mai, implicazioni di natura geopolitica.
La Saccheria Franceschetti di Provaglio d’Iseo è una classica storia di made in Italy: inizia 80 anni fa producendo sacchi da vecchi tessuti, oggi conta una cinquantina di addetti e 20 milioni di fatturato ed è il terzo distributore di imballaggi flessibili in Europa. Ciò che la differenzia dalla gran parte delle PMI italiane è la scelta, decisamente precoce, di investire in innovazione. Già nel 2017 ha iniziato ad adottare soluzioni di intelligenza artificiale (IA), in particolare per la gestione del magazzino, e oggi tutto il processo dall’ingresso delle merci fino alla consegna è automatizzato e monitorato, riducendo al minimo il rischio di errori.
Uno degli aspetti più importanti emersi nel corso della pandemia di Covid-19 riguarda le reti di telecomunicazioni. Durante il lockdown, grazie alle reti, miliardi di persone in tutto il mondo sono riuscite a lavorare, studiare, fare acquisti e vedere i propri parenti all’interno delle loro case in piena sicurezza. Internet è ormai diventato il centro di tutte le nostre attività sociali, ricreative e lavorative, nonché il canale privilegiato per interagire con le pubbliche amministrazioni. Le telecomunicazioni hanno subito una rapida evoluzione negli ultimi trent’anni e oggi siamo alla vigilia del prossimo stadio evolutivo delle reti: il sistema 5G.
La decisione dell’Unione europea di mobilitare 750 miliardi di euro per il Recovery Fund e di assegnarne ben 173 all’Italia rappresenta molto più di una speranza. Rappresenta una opportunità di cambiamento e di rinascita per il paese che non ci si può lasciar scappare. Ma, come è stato detto dai primi commentatori, dobbiamo essere pronti a usare bene questi fondi, elaborando un progetto di sviluppo che davvero coinvolga Nord, Centro e Sud, identificando aree territoriali, settori produttivi e infrastrutture materiali e immateriali sulle quali investire per una visione di lungo termine.
Futuro digitale. L’epidemia di Coronavirus e il lockdown dei mesi scorsi hanno rivelato non solo quanto le tecnologie digitali siano già presenti nella nostra quotidianità, ma anche le tante potenzialità insite in un loro più efficace e consapevole utilizzo. I lunghi mesi di quarantena hanno però, allo stesso modo, messo in luce anche i tanti limiti e rischi ad esse connesse e l’esistenza di un ampio divario digitale sia di natura economico-sociale che infrastrutturale. Governare il futuro digitale che ci attende è una grande sfida a cui non bisogna sottrarsi.