La scuola, il tempo e le liberalizzazioni nel n. 3/2012

Di Italianieuropei Giovedì 15 Marzo 2012 12:20 Stampa

copertina_3_2012 RIPARTIRE DALLA SCUOLA | Maltrattata, sotto finanziata, stigmatizzata per il suo non essere al passo con i tempi, sia nelle metodologie d’insegnamento che per i contenuti trasmessi, attaccata da più parti per il suo orizzonte laico, nazionale e pubblico, la scuola è ancora, nonostante i suoi tanti problemi, il luogo di resistenza della democrazia, in cui si forma la coscienza critica dei cittadini del futuro e si svilupperanno i modelli di comportamento del tempo che verrà.
A partire dalla scuola, da una riflessione sul ruolo che è chiamata a giocare, sui suoi tanti problemi e sugli strumenti di cui è necessario dotarla perché possa adeguatamente adempiere al suo compito, si decide il futuro del paese.

TEMPO MODERNO | Avere i “minuti contati” non è più un modo di dire. L’idea che il movimento debba prevalere sull’evento, che “prima” sia sempre sinonimo di “meglio”, che la dimensione dell’“adesso” debba imporsi sul passato e, soprattutto, sul futuro, fa sì che l’esistenza stessa di ciascuno venga intesa come una successione di episodi intensi ma slegati tra loro, tasselli di un perpetuo presente in cui le esperienze vengono mortificate dalla compressione e diventa impossibile immaginare un diverso “altrove” e un “poi” alternativo. Tutto ciò a scapito dell’elaborazione di un pensiero di lungo periodo, che è il pane quotidiano della buona politica.

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Del numero 3/2012 di Italianieuropei sono online gli articoli di Massimo D’Alema, Giulio Ferroni, Graziella Priulla, Claudio Giunta, Sabino Di Chio, Marco Niada, Fausta Ongaro.