Come tutelare allo stesso tempo sicurezza, libertà, diritti civili e politici? La questione ha assunto un’importanza sempre più rilevante nelle democrazie occidentali, soprattutto in seguito agli attentati dell’11 settembre. Per i governi e le istituzioni occidentali la sfida, oggi, è garantire la libertà e la sicurezza dei propri cittadini avviando, a livello internazionale, politiche volte a depotenziare le cause dei conflitti, riconoscendo e difendendo il diritto alla libertà e alla sicurezza di quanti non godono né dell’una né dell’altra.
L’offensiva delle forze neoconservatrici e neoliberiste guidata dalla Thatcher e da Reagan al predominio socialdemocratico, che aveva caratterizzato il periodo compreso fra la fine della seconda guerra mondiale e gli anni Settanta, fondata da un lato su alcuni rapidi cambiamenti delle strutture produttive e delle tecniche organizzative del lavoro e rafforzata, dall’altro, da eventi epocali come il crollo dell’URSS e lo sviluppo economico di Cina e India, ha colto impreparate le socialdemocrazie europee, messe in crisi dal profondo cambiamento delle condizioni che ne avevano garantito l’ascesa e il consolidamento. Quali sono quindi, ora, le premesse per una possibile ripresa della socialdemocrazia?