insegna Istituzioni di diritto e proce¬dura penale all’Università di Camerino.
Il sistema politico italiano sembra orientarsi verso una “presidenzializzazione” in via di fatto fondata sul principio maggioritario, sull’indebolimento del Parlamento, sull’assenza di limiti alla volontà della maggioranza “eletta dal popolo”. Questo processo ha carattere prevalentemente oggettivo. Va perciò contrastato con misure di riforma che si inseriscano all’interno di una concezione della democrazia politica fondata sulla separazione dei poteri, sui limiti al principio di maggioranza, sulla effettiva responsabilità del governo di fronte al Parlamento, sul rispetto reciproco tra le istituzioni.
Il divario che si è formato fra cittadini e politica rende più che mai necessaria una nuova legge elettorale che sia in grado di assicurare al Parlamento la capacità di decidere e la capacità di rappresentare. Sarebbe però opportuno evitare il referendum e scegliere una legge proporzionale che contenga una clausola di sbarramento tale da rendere possibile la formazione di una maggioranza idonea a sostenere il governo. Infine, servono riforme costituzionali e regolamentari, nonché una legge sulla disciplina giuridica dei partiti politici e sul loro finanziamento.