Una città ben amministrata, piena di energia e consapevolezza di sé, efficiente, vasta, complessa e composita, ma allo stesso tempo animata da spirito di partecipazione e senso civico, inclusiva, solidale con i più deboli, unita perché in grado di essere davvero una comunità. È questa la Roma che le amministrazioni di centrosinistra hanno lasciato nel 2008 a chi gli è succeduto: patrimonio che la destra ha in gran parte dilapidato. Se è vero che per amministrare la città nel prossimo futuro occorrerà dotarsi di idee nuove, è altrettanto vero che non si riparte da zero. Su quanto di buono è stato fatto negli anni passati si potrà contare per archiviare il malgoverno della destra e per aprire una nuova pagina nella vita della città.
Poco più di un anno fa, all’inizio del 2005, all’Auditorium di Roma organizzammo un convegno di due giorni per riflettere, insieme a tutti gli «attori» presenti sulla scena romana, della città che verrà da qui ai prossimi dieci anni. Fu un’occasione, quel convegno, per osservare e per comprendere la direzione dei mutamenti in corso, per individuare le scelte strategiche in grado di continuare ad animare una politica amministrativa intelligente e progettuale. Fu un’occasione, al tempo stesso, per tornare a sottolineare la nostra idea di città, e quindi gli obiettivi ai quali tende, quotidianamente, il lavoro che questa amministrazione porta avanti da ormai quasi cinque anni.