Sergio Chiamparino

Sergio Chiamparino

è il Sindaco di Torino.

Per un partito del territorio

La discussione sul partito e la sua forma deve essere contestualizzata storicamente e politicamente. Il PD, e al tempo stesso il PDL, con storie diverse ma non separate, possono essere il momento di ricomposizione delle residualità con cui guardare, finalmente, al futuro? Questa, almeno per il PD, è stata ed è la grande speranza.

La necessità del Partito Democratico

È possibile la nascita di un nuovo partito politico mentre le componenti sociali e politiche che dovranno comporlo e che si suppone saranno i motori della nuova aggregazione politica, sono già al governo? La domanda non è retorica, perché in genere un nuovo partito nasce più facilmente nell’ambito di una opposizione che vuole riconquistare il consenso e che sente di poter esprimere nuove esigenze e nuove pulsioni emotive rispetto l governo in carica. Un nuovo partito, affinché sia percepito come na novità, ha sempre qualche connotato di rottura, esprime una stanchezza er i rituali esistenti, vuole nuovi volti e pretende anche qualche vittima che si dichiari e risulti essere sconfitta. In altre parole, un partito nasce più facilmente dopo una sconfitta politica dalle ceneri del partito o dei partiti esistenti, con volti e idee nuove e dopo un processo dialettico acceso e spesso traumatico.

 

Il caso Torino, o della centralità della politica

La storia di Torino è, da più di un secolo, intrecciata strettamente con l’evoluzione della sua grande industria automobilistica, nelle fasi di espansione come in quelle di ristrutturazione che, in particolare nell’ultimo ventennio, hanno segnato la città con crisi profonde. Dal 1980 al 2000 Torino ha perso circa 200.000 abitanti. La FIAT aveva nel 1980 circa 170.000 dipendenti, all’inizio del 2000 ne contava 52.000 (FIAT Auto occupava allora 130.000 persone e oggi meno di 20.000).