Massimo Faggioli

Massimo Faggioli

insegna Storia del cristianesimo alla Villanova University (Pennsylvania, USA).

Bergoglio e la presidenza Biden nella crisi politico-religiosa degli Stati Uniti

Il 29 ottobre 2021 il papa ha ricevuto in udienza in Vaticano il presidente Joe Biden e la first lady, Jill: il primo incontro tra Francesco e il secondo presidente cattolico degli Stati Uniti, in un momento particolare nei rapporti tra papato, cattolicesimo globale e Stati Uniti.1 Nel precedente del 2 luglio 1963, l’incontro tra Paolo VI e il primo presidente cattolico, John F. Kennedy, rappresentava una nuova era di dialogo tra la Chiesa cattolica e il mondo globale, e di una nuova vicinanza tra Santa Sede e Washington da un punto di vista anche teologico: nel 1965 il Vaticano II approvò la nuova dottrina sulla libertà religiosa, soprattutto grazie al contributo del teologo gesuita statunitense John Courtney Murray (che solo un decennio prima era stato condannato al silenzio dalla Curia romana).

Bergoglio e le Americhe

Il viaggio del papa a Cuba e negli Stati Uniti dello scorso settembre ha riaffermato, su diversi fronti, il carattere innovativo del pontificato di Bergoglio. Se in termini generali ha segnato l’introduzione di una visione unitaria del continente in controtendenza rispetto alla storia recente del cristianesimo americano, in merito alle specificità del contesto statunitense ha permesso al pontefice di parlare direttamente ai cattolici americani scavalcando il filtro dei vescovi – in gran parte ostili al nuovo papa – e di promuovere il ritorno sulla scena cattolica nordamericana della grande tradizione del cattolicesimo sociale, soppiantata negli scorsi decenni dalle battaglie pro-life antiabortiste e dal sostegno alla cultura economica neoliberista.