Alessandro Natalini

Alessandro Natalini

insegna Scienza politica all’Università di Napoli “Parthenope”.

Riformare la PA con nuovi metodi e contenuti

La Commissione europea, nell’ambito del semestre europeo, ha più volte raccomandato all’Italia di innovare le pubbliche amministrazioni ma con scarsi risultati. Gli ingenti fondi che finanziano il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) introducono una condizionalità economica che rende la pressione europea molto più incisiva. Questo ha indotto l’Italia ad assumere nel Piano, sottoposto alla Commissione europea il 30 aprile 2021, un formale impegno a modernizzare strutturalmente la propria burocrazia con scadenze predefinite. Il rispetto di queste scadenze è condizione per l’erogazione delle diverse tranche dei fondi del Next Generation EU per cui l’Italia avrà ottime ragioni per mantenere le promesse fatte.

Prevenire la corruzione senza aumentare il peso della burocrazia

Semplificazione delle procedure burocratiche e lotta alla corruzione sono due obiettivi imprescindibili per lo sviluppo economico e sociale del paese che andrebbero perseguiti contestualmente. La legge 190/2012 per la prevenzione e la repressione della corruzione, con l’impianto centralistico e piramidale che la contraddistingue, opera in senso contrario a quanto auspicato, comportando un sovraccarico burocratico per le amministrazioni cui queste ultime spesso non riescono a fare fronte. La strada giusta per rendere più sostenibile e credibile la politica di prevenzione della corruzione sarebbe invece quella di sfrondarla dal suo eccesso di burocrazia e di elaborare strategie di contrasto differenziate per settore e adattate ai singoli contesti.