Gianni Silvestrini

Gianni Silvestrini

è direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia

Le inarrestabili rinnovabili

Per quale motivo le rinnovabili hanno assunto, e assumeranno sempre più, una valenza strategica in campo energetico? Per capirlo bisogna partire dal processo di decarbonizzazione necessario per far fronte alla crisi climatica. Ci sono infatti fondamentalmente due strumenti per ridurre l’utilizzo dei combustibili fossili: la riduzione dei consumi e il passaggio alle energie pulite.
L’obiettivo di contenimento dei gas climalteranti diventa sempre più decisivo nell’orientare gli investimenti in tutti i settori dell’economia. Nel 2014 l’Europa aveva deciso un taglio del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990, ma l’accelerazione dell’emergenza climatica e la drastica riduzione dei costi delle tecnologie del solare e dell’eolico hanno imposto e al tempo stesso hanno permesso di essere più ambiziosi.

La sfida delle rinnovabili

Gli obiettivi da realizzare entro il 2020 impongono all’Unione europea e all’Italia un balzo in avanti nell’impiego delle fonti rinnovabili. L’Italia, però, nonostante i considerevoli passi compiuti negli ultimi anni, adotta ancora misure contraddittorie che non aiutano ad eliminare il senso di incertezza e la confusione istituzionale che sarebbe opportuno superare per affrontare la rivoluzione energetica in corso.

Il Protocollo di Kyoto e la rivoluzione energetica

A dieci anni dalla sua firma è possibile fare un bilancio della fase di avvio del Protocollo di Kyoto. La complessa macchina organizzativa predisposta per far fronte al rischio dei cambiamenti climatici ha rappresentato il primo tentativo della ecodiplomazia di rispondere a una sfida ambientale planetaria, dopo il successo del Protocollo di Montréal del 1988 che aveva regolamentato l’impiego dei clorofluorocarburi (CFC) in difesa dello strato di ozono stratosferico. Gli interessi economici coinvolti nelle emissioni dei gas serra sono però molto più elevati rispetto a quelli toccati dall’eliminazione dei CFC e questo spiega le difficoltà registrate all’entrata in vigore dell’accordo firmato a Kyoto e gli attacchi a cui è sottoposto.