Laura Bazzicalupo

Laura Bazzicalupo

insegna Filosofia politica all’Università di Salerno.

Patriarcato

Di Laura Bazzicalupo - 15/02/2024

Ancora patriarcato? Il termine circola di nuovo insistentemente. Eppure sembrava archiviato dopo la stagione delle lotte femministe che lo avevano scelto come indicatore polemico della lunghissima storia del dominio maschile. L'Occidente non è una società patriarcale. Forse è possibile proiettare la definizione su altre culture, per sentirci civili e immaginare altre parti del globo da civilizzare. Ma da noi no, non esistono più il patriarcato né il silenzio delle donne. Al contrario il discorso sulle donne e delle donne è pervasivo: è il politically correct dominante. È impossibile oggi avanzare esplicitamente, da qualunque parte politica o sociale, argomentazioni razionali e politiche che affermino la superiorità del maschile sul femminile, pena levate di scudi e proteste.

Invecchiare e rimanere attivi. Una promessa o una minaccia

La nostra società vive il paradosso di valorizzare la vecchiaia nel segno della sua capacità attiva e di svalutare al contempo i giovani,
che non riescono più ad accedere ai posti di lavoro e ai centri decisionali. Eppure questo tipo di approccio, evidentemente biopolitico
perché considera gli anziani solo dal punto di vista biologico, trascura le specificità di ogni individuo e nasconde una logica economica
di ottimizzazione e problem solving che penalizza chi non riesce a mantenersi dinamico e giovanile. L’invecchiamento attivo è
senz’altro positivo se serve a superare la passività propria del vecchio welfare burocratizzato, ma coglie nel segno solo laddove spinga l’anziano all’autodeterminazione e all’inventiva e non a corrispondere a un’immagine tanto stereotipata quanto fasulla di riuscita, salute ed efficienza a tutti i costi.

Il paradosso dell’invecchiamento attivo

Il 2012 è – in aggiunta a una serie di altri lodevoli dediche/obiettivi – anche l’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni. L’espressione “invecchiamento attivo” incuriosisce e inquieta a un tempo: nel suo adeguarsi all’immaginario diffuso cela, come tutte le rappresentazioni performative, ombre e fantasmi che suscitano il nostro interesse.