Ininterrottamente al potere dal 2010, Viktor Orbán è attualmente noto per essere uno dei leader europei più impegnati nell’affermazione di istanze identitarie e sovraniste. In questi ultimi otto anni si è speso molto, con l’aiuto dei suoi più stretti collaboratori, per creare in Ungheria un sistema fortemente dirigista, teso al controllo dei settori strategici della vita pubblica del paese.
Il governo ungherese ha adottato un nuovo emendamento alla Legge fondamentale, entrata in vigore all’inizio del 2012, che, pur restando tecnicamente entro i limiti della legalità, mina le fondamenta del sistema di checks and balances democratici dello Stato magiaro. Il risultato delle modifiche costituzionali volute dal partito di maggioranza Fidesz è una sorta di mostro di Frankenstein. Che agisce nel cuore dell’Europa.
Le gravi violazioni dei diritti democratici verificatesi negli ultimi anni in Ungheria e in Romania non sono state sufficienti a sollecitare, da parte delle istituzioni dell’Unione, l’attivazione di procedure e sanzioni. Il preoccupante silenzio dell’UE solleva alcuni paradossi e dubbi, tra i quali il provocatorio quesito se a questo punto ci si debba aspettare un intervento da parte dell’ormai vecchio Consiglio d’Europa piuttosto che dall’Unione stessa.
Nel corso del 2011 il Parlamento ungherese ha approvato delle riforme costituzionali – entrate in vigore lo scorso 1° gennaio – che mettono gravemente a rischio il sistema democratico del paese magiaro. Le profonde preoccupazioni per la deriva incostituzionale del governo ungherese sono approdate al Parlamento e alla Commissione europea.
La nuova Costituzione ungherese, che sarà in vigore dal 1° gennaio 2012, è frutto dell’azione solitaria delle forze conservatrici al governo. Verrà introdotto così nel paese un nuovo ordine fondato su valori cristiani, conservatori e nazionalistici, irrispettoso di quei diritti fondamentali previsti dall’Unione europea che pure, formalmente, fa suoi.
Da qualche settimana in Ungheria è in atto la più esplicita forma di controllo governativo dell’informazione che si possa riscontrare in uno Stato europeo. Se l’Europa non dovesse prendere provvedimenti contro l’Ungheria, come potrebbe poi esigere il rispetto dei diritti umani in Cina e Iran?