Italianieuropei 1/2016
Italianieuropei 1/2016

Agenda

Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Focus

Migrazioni, ultima frontiera per l’Europa

In questo numero

I trend demografici e i persistenti bassi livelli di crescita minano le basi dei due principali pilastri del welfare italiano, il cui peso grava ormai in maniera insostenibile sulle spalle di nuove generazioni di lavoratori sempre più esigue nei numeri e più deboli dal punto di vista economico. Cosa fare, allora, per poter continuare ad avere anche in futuro un sistema sanitario che garantisca a tutti la possibilità di curarsi indipendentemente dal ceto sociale e di un sistema pensionistico in grado di offrire a tutti una vecchiaia libera dal bisogno materiale?

il Sommario

gli Articoli

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Giustizia, eguaglianza e cittadinanza: il diritto alla salute e la sua universalità in Italia

di Vito De Filippo

Ai temi della equità e della giustizia sociale in relazione al diritto alla salute va connessa la questione della sostenibilità nella fruizione e nell’esercizio di uno dei diritti meno negoziabili che ci siano: il diritto a ricevere, da parte di un Servizio sanitario nazionale come quello italiano, prestazioni compatibili con il livello di sviluppo e di evoluzione raggiunto dai sistemi dei paesi OCSE. Di fronte a un bilancio dello Stato prosciugato dopo anni di crisi economica e incapace di fronteggiare le sfide di una ricerca scientifica in grado di apprestare farmaci sempre più evoluti oltre che onerosissimi, è necessaria una sintesi tra governo, Regioni e imprese del settore sanitario che possa imprimere un cambio di strategia e di approccio al SSN: una nuova cabina di regia nella cornice della Conferenza Stato-Regioni.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Il Servizio sanitario nazionale, il bene più prezioso che abbiamo

di Giuseppe Remuzzi

Con la creazione, nel 1978, del Servizio sanitario nazionale, l’Italia ha compiuto un grande atto di civiltà, impegnandosi a garantire a tutti la possibilità di curarsi indipendentemente dalle condizioni economiche e dal ceto sociale. Si tratta di una importante conquista, che va difesa da chi oggi vorrebbe smantellarla favorendo l’intervento dei privati. Certo, molto resta ancora da fare perché il Servizio sanitario nazionale sia, non solo in teoria, davvero di tutti. Eppure basterebbero poche misure per mettere la nostra sanità in condizione di rispondere davvero ai bisogni degli utenti.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Sostenibilità: forse un falso problema

di Federico Spandonaro

Ogni giudizio in merito alla sostenibilità di una spesa va espresso in considerazione sia delle risorse disponibili sia delle priorità che si assumono. Nel caso specifico della spesa sanitaria, allora, occorre chiedersi non tanto se ci siano i margini per spendere di più in tutela della salute quanto se valga la pena investire in questo comparto, al fine non solo di porre rimedio alle sofferenze che il sistema manifesta, ma anche per offrire una migliore risposta in termini di presa in carico e qualità dei servizi oltre che di riduzione delle diseguaglianze in tema di salute.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

La sanità per una società che invecchia

di Cesare Cislaghi

Il progressivo invecchiamento della popolazione sta avendo e avrà sempre più in futuro ripercussioni importanti sul Sistema sanitario nazionale, sia dal punto di vista della sua sostenibilità economica – in particolare perché si sta riducendo in proporzione il numero dei contribuenti al Sistema, ossia di quei giovani che concorrono a generare le risorse necessarie per il suo finanziamento – sia perché si sta passando da una medicina prevalentemente impegnata con patologie acute a una alle prese con patologie croniche con decorso lungo e, in molti casi, invalidante. È il Sistema sanitario, in particolare per quanto riguarda la medicina del territorio, in grado di fare fronte a questi mutamenti?

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

La Sanità dei sistemi regionali: il gap tra nord e sud

di Federico Toth

I governi regionali godono di grande autonomia nell’organizzare i servizi sanitari sul proprio territorio e hanno performance molto dissimili tra loro che fanno emergere un netto divario tra Nord e Sud del paese. I principali strumenti impiegati finora per colmare il gap sono i Piani di rientro, che se da un lato hanno contribuito a mettere in ordine i conti, dall’altro hanno finito per impoverire la qualità dei servizi erogati. Occorre quindi un cambio di strategia che preveda l’elaborazione di un piano di rilancio soprattutto della sanità meridionale.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

La percezione sociale della sanità e dei servizi sanitari

di Carla Collicelli

Numerose valutazioni di organismi internazionali testimoniano di come la sanità italiana riesca a erogare servizi di buon livello dal punto di vista clinico, in media con gli standard europei e, a volte, tali da porla in cima alle graduatorie internazionali. Quando però vengono prese in considerazione le valutazioni degli utenti, non solo l’Italia non riceve punteggi particolarmente positivi ma registra anche una significativa decrescita della qualità percepita, soprattutto nelle Regioni sottoposte a Piano di rientro per disavanzi di bilancio.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

La sfida dell’innovazione tecnologica al servizio della salute

di Americo Cicchetti

La progressiva riduzione della quota del bilancio dello Stato destinata al comparto sanitario rischia di impedire che il sistema di tutela della salute possa beneficiare dei progressi derivanti dall’innovazione tecnologica. Ma è proprio in momenti di scarsa disponibilità di risorse come questo che, per garantire la stabilità e la sopravvivenza del Sistema sanitario, è giusto chiedersi non tanto quanta innovazione sia necessaria, ma quale innovazione sia opportuna e indispensabile. E, di conseguenza, dotarsi di strumenti di selezione della buona innovazione in base a criteri di economicità oltre che di sicurezza ed efficacia.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

La sanità commissariata: il caso della Calabria

di Riccardo Fatarella

La Calabria è la prima Regione in cui si è applicata la nuova normativa che impone, in caso di commissariamento, di nominare come commissari ad acta uno o più tecnici scelti dal governo invece che, come avveniva in passato, il presidente eletto della Regione. Questo ne fa un laboratorio in cui sperimentare forme inedite di collaborazione tra i diversi livelli di governance e sviluppare un percorso virtuoso di rinnovamento che sta già dando i primi segnali positivi.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Pensioni e consenso sociale

di Sergio Cofferati

Dopo lunghe discussioni su ipotesi di revisione che si trascinarono per tutti gli anni Ottanta, fu solo con il governo Dini che venne realizzata una vera riforma del sistema pensionistico italiano, tesa a garantire risparmio ed equità attraverso l’introduzione del metodo contributivo, la soppressione delle baby pensioni, il superamento delle pensioni di anzianità e il rafforzamento della previdenza integrativa. La riforma, entrata in funzione con un largo consenso sociale, ha stabilizzato il sistema, che è ora solido e non richiede ulteriori interventi a eccezione della correzione di alcuni suoi limiti, primo tra tutti, la questione della parificazione dell’età pensionabile tra uomo e donna.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Pensioni e lavoro: la difficile integrazione dopo due decenni di riforme

di Matteo Jessoula e Michele Raitano

Il sistema pensionistico italiano, oggetto di ripetute riforme e reiterati tentativi di razionalizzazione, presenta numerose criticità alle quali non sempre si guarda con la dovuta attenzione. In realtà l’ottimalità di qualsiasi schema pensionistico va valutata necessariamente alla luce dei rischi che emergono nei mercati. In particolare, la prolungata crisi economica, che sta erodendo e comprimendo i redditi ormai da troppi anni, sta rimettendo tutto in discussione: l’aumento degli inoccupati riduce il reddito complessivo e di conseguenza la parte di questo che alimenta tutte le tutele, comprese le pensioni. Inoltre, l’interazione tra le numerose riforme pensionistiche, da un lato, e la flessibilizzazione del mercato del lavoro, dall’altro, sollevano dubbi circa l’equità e l’adeguatezza dei trattamenti pensionistici per le generazioni future.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Ripartizione vs. capitalizzazione

di Sandro Gronchi

Nel quadro del sistema pensionistico “a ripartizione”, al fine di garantire il pareggio tra gettito contributivo e spesa pensionistica in un contesto caratterizzato da natalità calante e da longevità crescente, l’obiettivo del contrasto alla crescita del tasso di dipendenza è stato perseguito in Italia con provvedimenti che ripetutamente hanno cercato di elevare l’età media del pensionamento. Questo di per sé non garantisce il superamento delle profezie di bancarotta della ripartizione. Il sistema contributivo all’italiana, d’altra parte, soffre ancora di errori e lacune che impediscono il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ed equità per i quali è stato concepito. Errori e lacune che è giunto il momento di correggere.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Carriere discontinue e pensioni povere. Quando i versamenti contributivi rischiano di diventare inutili

di Sergio Ginebri

La discontinuità delle carriere lavorative è una caratteristica persistente e ben radicata del sistema economico e produttivo italiano, la cui conseguenza più grave è data dal numero ampio di pensionati che, già oggi, percepiscono un assegno estremamente esiguo, prossimo alla soglia di povertà. Stando così le cose, chi saranno i futuri pensionati poveri? O meglio, quali sono le tipologie di contratto di lavoro, di carriera e di reddito che rischiano di dar luogo a una situazione economica disagiata nella fase di pensionamento del lavoratore?

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

La “gamba” più corta. Perché la previdenza privata in Italia non è cresciuta?

di Carlo Mazzaferro

A fronte degli sforzi ripetutamente compiuti dal legislatore per favorire la crescita del sistema previdenziale integrativo, i lavoratori italiani che a oggi hanno aderito alla previdenza privata non solo sono un numero esiguo, ma appartengono a quelle categorie di occupati che, potendo attendersi per il futuro prestazioni adeguate da parte del sistema pubblico, meno ne avrebbero bisogno. Quali sono le cause di questo insufficiente e distorto sviluppo?

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Un contratto tra generazioni anche in Italia: spunti dall’esperienza francese

di Barbara Barabaschi

I nuovi assetti demografici, con il progressivo allungamento della vita media e i tassi di natalità molto bassi, mettono a dura prova la tenuta del sistema di welfare, minacciato da un numero di giovani in ingresso nel mercato del lavoro sempre meno in grado di compensare l’uscita di quelli maturi per il pensionamento. Da ciò l’esigenza di sperimentare soluzioni che, come nel caso della staffetta generazionale, si pongano l’obiettivo non solo di favorire l’occupazione giovanile, ma anche di supportare il passaggio dei lavoratori anziani alla pensione garantendo al contempo il trasferimento di conoscenze ed esperienze tra generazioni diverse di lavoratori.

Agenda. Sanità e pensioni, l’insostenibile peso sui giovani

Critica delle politiche di welfare in Italia

di Andrea Fumagalli

Quali sono i punti nodali e critici, nonché le resistenze e i blocchi culturali, che impediscono in Italia una reale discussione sulla necessità di formulare un nuovo welfare adeguato a quelle che sono oggi le nuove forme dell’accumulazione e della valorizzazione del capitalismo contemporaneo?

Focus. Migrazioni, ultima frontiera per l’Europa

Migrazioni economiche e ambientali, come risponde l’Europa

di Pier Antonio Panzeri

Da anni ormai l’Europa è alle prese con la gestione dei flussi migratori e si confronta, nel tentativo di individuare il miglior modo di affrontare la questione, con la distinzione tra chi arriva fuggendo da conflitti, ed è quindi tutelato dal diritto d’asilo, e chi invece si muove perché in cerca di riscatto economico e sociale. Quanti si occupano di immigrazione, tuttavia, denunciano da tempo l’impossibilità di tracciare confini così netti per leggere una realtà che è invece estremamente fluida ed è resa ancor più complessa dall’emergere di una nuova categoria di migranti, tuttora in cerca di una appropriata definizione e di una conseguente tutela internazionale: i profughi climatici, ossia coloro che fuggono per gli effetti economici e sociali di eventi climatici eccezionali per portata ma sempre più frequenti. Quali risposte si prepara a dare l’UE, nella sua azione esterna, a queste vecchie e nuove sfide?

Focus. Migrazioni, ultima frontiera per l’Europa

Il destino dei migranti e l’anima dell’Europa

di Marcella Lucidi

La pressione che folle di disperati in fuga dal Medio Oriente e dall’Africa stanno esercitando sull’Europa, alimentando le paure, anche ingiustificate, delle comunità locali, unisce e rafforza le spinte antieuropeiste e populiste già in campo e rischia, con la riproposizione di misure ispirate alla difesa degli interessi nazionali, di compromettere l’esistenza stessa del progetto europeo. Anche il discorso pubblico delle forze politiche più genuinamente europeiste e progressiste sconta la difficoltà di far comprendere ai cittadini come quella che ci ostiniamo a definire “emergenza umanitaria” sia un dato ormai strutturale delle società del nostro tempo. E a poco serve nascondersi dietro la distinzione formale tra profughi e migranti economici nel tentativo di collocare lungo una gerarchia della disperazione chi fugge in cerca di una vita che sia libera e allo stesso tempo dignitosa.

Focus. Migrazioni, ultima frontiera per l’Europa

Immigrazione: fenomeno inevitabile, sfida da vincere

di Alessandro Rosina

I movimenti migratori sono sempre stati uno dei principali fattori di sviluppo economico e sociale del pianeta. Ma oggi il continuo flusso di immigrati dal Mediterraneo verso l’Italia e l’Europa non solo è inevitabile, ma è anche in buona misura necessario. Nei prossimi anni, infatti, la crisi demografica in atto nel Vecchio continente rischia di compromettere la sostenibilità del sistema sociale e di impoverire la sua capacità di produrre ricchezza per la crescita. Già oggi in Italia senza immigrazione avremmo un crollo dell’economia, con un collasso in alcuni settori dove la presenza straniera è diventata insostituibile. Per ottenere una crescita sostenibile e inclusiva, quindi, serve una combinazione di politiche a favore della natalità, di immigrazione integrabile e di invecchiamento attivo.

Focus. Migrazioni, ultima frontiera per l’Europa

Alice nel paese dell’immigrazione

di Francesco Cherubini

La sindrome di Alice nel paese delle meraviglie costituisce una valida chiave interpretativa per comprendere le cause di alterazioni che costellano la nostra percezione della realtà. Soprattutto sul terreno politico non vi è dubbio che sollevare la “questione degli immigrati”, ingigantirla nelle sue dimensioni, diventa un comodo strumento di terrorismo demagogico. In molti casi il tema della distribuzione dei flussi migratori diviene, da parte di alcuni movimenti politici, un pretesto per mobilitare l’elettorato e motivarlo con parole d’ordine che non hanno nessun fondamento. L’Italia infatti, essendo paese di transito di migranti, accoglie male e molto peggio integra coloro che intendono restare.

Focus. Migrazioni, ultima frontiera per l’Europa

Le molteplici realtà dei flussi migratori

di Marco Zupi

I preconcetti e le informazioni sbagliate che circolano in merito al fenomeno migratorio rischiano non solo di distorcere la percezione dell’opinione pubblica, ma anche di influenzare in maniera errata il dibattito pubblico e i processi decisionali del legislatore e dell’esecutivo. Nella continua e perdurante emergenza migratoria in cui l’Europa è immersa da anni, occorre fare un po’ di chiarezza e soffermarsi sui numeri che raccontano le dimensioni reali del fenomeno.

Dizionario Civile

Climate change

di Robert Ladrech

Dopo il Protocollo di Kyoto, il trattato internazionale che è entrato in vigore nel 2005 e che impegna i paesi firmatari a ridurre le emissioni di gas serra, si sono tenuti alcuni meeting, definiti “Conferenze delle parti” o COPs (Conferences of the Parties), per aggiornare e consolidare le misure tese alla riduzione di queste pericolose emissioni. Come mai il mondo si trova in una situazione che mette a rischio la sopravvivenza stessa della civiltà umana, ma anche della flora e della fauna del pianeta? Perché questo impegno internazionale è tanto importante?