Un’agenda per lo Stato imprenditore di conoscenza

Di Massimo Florio Lunedì 22 Maggio 2017 16:15 Stampa

Nel campo della produzione di conoscenza gli Stati possono fare qualcosa che le imprese, invece, non possono fare: investire a lunghissimo termine scegliendo di rendere la conoscenza gratuitamente accessibile senza confini geografici o barriere legali, inventare nuove tecnologie di punta, gestire una organizzazione complessa con un management internazionale selezionato esclusivamente su criteri di merito e incentivato da motivazioni intrinseche e non da premi finanziari. Il miglior investimento oggi per uno Stato guidato da una politica lungimirante è quello di dotarsi di imprese pubbliche di nuovo tipo per produrre conoscenza e renderla liberamente accessibile al fine di intervenire in maniera risolutiva in almeno cinque ambiti: transizione energetica, mobilità sostenibile, comunicazione digitale, salute e grandi rischi naturali.


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