Quattro anni di lavoro per modernizzare la Spagna

Di José Luis Rodríguez Zapatero Giovedì 28 Febbraio 2008 23:23 Stampa

Quattro anni fa i cittadini spagnoli ci hanno dato la loro fiducia affinché lavorassimo per migliorare la vita delle persone e la situazione del nostro paese in un mondo ogni giorno più competitivo. Ci hanno chiesto di governare, rispettando gli impegni assunti nei loro confronti, e di farlo con determinazione e rispetto. Ed è ciò che abbiamo fatto. Da quel 14 marzo del 2004 sono accadute molte cose importanti in Spagna. Abbiamo fatto progressi per quanto riguarda il benessere del paese, i nuovi diritti di cittadinanza, le politiche sociali, la modernizzazione e la messa a punto di cui aveva bisogno il nostro paese per poter affrontare le sfide poste dal XXI secolo.

Quattro anni fa i cittadini spagnoli ci hanno dato la loro fiducia affinché lavorassimo per migliorare la vita delle persone e la situazione del nostro paese in un mondo ogni giorno più competitivo. Ci hanno chiesto di governare, rispettando gli impegni assunti nei loro confronti, e di farlo con determinazione e rispetto. Ed è ciò che abbiamo fatto.

Da quel 14 marzo del 2004 sono accadute molte cose importanti in Spagna. Abbiamo fatto progressi per quanto riguarda il benessere del paese, i nuovi diritti di cittadinanza, le politiche sociali, la modernizzazione e la messa a punto di cui aveva bisogno il nostro paese per poter affrontare le sfide poste dal XXI secolo.

I progressi realizzati sono merito di tutti, perché sono il frutto dello sforzo di molti. Certamente dell’iniziativa e delle decisioni del governo, ma anche dell’insieme della società, la cui maturità e le cui profonde convinzioni democratiche ci hanno aiutato nell’attuazione di molte delle nostre decisioni. Delle parti sociali, che hanno lavorato con il più alto spirito di collaborazione e di dialogo con il governo, raggiungendo importanti accordi che hanno permesso, tra altri miglioramenti per i lavoratori, la creazione di un maggior numero di posti di lavoro, la riduzione di più di due punti del tasso di lavoro a tempo determinato e un aumento di posti di lavoro a tempo indeterminato pari ad un milione di unità. Delle Forze e dei Corpi di sicurezza dello Stato, la cui dedizione ed efficacia sono state costanti nella persecuzione di ogni tipo di crimine e in modo particolare del terrorismo. Della maggioranza dei gruppi parlamentari, il cui legittimo ruolo di opposizione non ha impedito loro di appoggiare il governo quando si è trattato di approvare leggi e misure che comportavano benefici per l’insieme della cittadinanza o progressi per il paese.

Questa legislatura ha dimostrato che è possibile crescere economicamente, aumentare la spesa per le politiche sociali, creare lavoro, ridurre il debito pubblico, ottenere un avanzo di bilancio e, per di più, ridurre le tasse. È la prima volta che in Spagna si realizza tutto questo contemporaneamente. E non posso nascondere la mia soddisfazione per i risultati raggiunti. Ci siamo riusciti tutti insieme. Abbiamo applicato una politica economica che non solo ci ha fatto crescere molto – più dei paesi nostri vicini – ma ancor meglio di questi, perché ha avuto inizio un cambia- mento nel modello di crescita economica che le dà forza e stabilità di fronte alle turbolenze economiche congiunturali.

Di recente Eurostat ha reso pubblico un dato storico per l’economia spagnola, secondo il quale, per la prima volta da quando il nostro paese è entrato nell’Unione europea, venti anni fa, la Spagna ha raggiunto un reddito pro capite superiore a quello italiano.

In questi anni abbiamo creato molta occupazione: tre milioni di posti di lavoro. In alcune Comunità autonome si può già parlare di piena occupazione. Tuttavia, è importante tanto quanto le cifre il fatto che siano state le donne le maggiori beneficiarie dei posti di lavoro creati, e che molti giovani siano passati da impieghi con contratto temporaneo ad un lavoro a tempo indeterminato. La Spagna ha oggi più di venti milioni di persone che lavorano. La cifra più alta della sua storia.

I cittadini spagnoli hanno oggi più libertà di quanta non ne avessero quattro anni fa. Nulla impedisce ora a due persone dello stesso sesso di sposarsi. Molte categorie di persone, in questa legislatura, hanno visto soddisfatte le richieste che avevano continuato ad avanzare, senza successo, per decenni. Per le donne, che domandavano una reale uguaglianza, abbiamo approvato una legge che in ambito lavorativo obbliga le imprese a procedere in questa direzione, in ambito familiare apporta nuovi diritti e servizi che favoriscono la divisione dei compiti, in merito alla presenza delle donne nei luoghi decisionali della politica, ha già dato come risultato il fatto che oggi in Spagna vi sia il doppio di consiglieri comunali donna rispetto a cinque anni fa.

Un’altra categoria, quella dei lavoratori autonomi – tre milioni di individui – gode ora finalmente degli stessi diritti dei lavoratori dipendenti. Il linguaggio dei segni, rivendicato per tanti anni dalle persone sorde o sordomute, è stato riconosciuto per legge. Per la prima volta, più di tre milioni di pensionati hanno visto aumentare il proprio potere d’acquisto, grazie al fatto che le loro pensioni sono cresciute, in ogni anno di questa legislatura, più dell’indice dei prezzi al consumo. E vogliamo continuare ad aumentarle perché, nonostante lo sforzo da noi fatto, seguitano a essere molto basse. Hanno ottenuto miglioramenti anche coloro che percepiscono il salario mínimo interprofesional. Al termine di questa legislatura, verrà loro corrisposto un importo di 600 euro, 140 in più di quattro anni fa.

Nel campo dei diritti abbiamo compiuto grandi progressi. Le famiglie con uno o più membri non autosufficienti e gli anziani non sono più soli, come in passato, di fronte ai loro problemi. Grazie alla legge sulla dipendenza, lo Stato oggi garantisce aiuto e attenzione a queste persone. Anche le donne che subiscono maltrattamenti all’interno della coppia non sono più lasciate sole, come era sempre accaduto in passato. La legge contro la violenza di genere dà loro assistenza in ogni campo: protezione, assistenza legale, diritti sul lavoro e assistenza sociale. Chi maltratta le donne è punito con la reclusione. Nonostante sia evidente il grande passo in avanti compiuto, il numero di decessi per morte violenta ci dimostra che quanto fatto non è ancora sufficiente. Occorre fare di più e, a questo scopo, è necessaria la collaborazione di tutti. Chi compie maltrattamenti deve sentirsi rifiutato e isolato da tutta la società. La ricerca e i ricercatori godono oggi di un maggiore sostegno nel nostro paese. Un sostegno finanziario, poiché sono stati ampliati i loro diritti sul lavoro e vengono destinati molti fondi ai progetti di ricerca, e anche un sostegno legale, poiché abbiamo approvato leggi che permettono la ricerca biomedica e il lavoro con le cellule staminali per l’individuazione di cure per malattie tuttora incurabili. La Spagna è attualmente un punto di riferimento mondiale nel campo dei trapianti e stiamo allestendo centri nazionali di riferimento per la lotta al morbo di Alzheimer e ad altre gravi malattie. In ambito territoriale, le Comunità autonome, governate sia dal PSOE sia dal PP, hanno migliorato la loro capacità di autogoverno e di gestione, soprattutto per quanto riguarda quelle che in questa legislatura hanno riformato i propri statuti.

Oggi è divenuta un’abitudine che il presidente del governo si riunisca con i presidenti delle Autonomie, collettivamente o individualmente, o che riceva i leader delle diverse forze dell’arco parlamentare. Abbiamo recuperato, in questa legislatura, la normalità istituzionale.

Fin dal suo primo giorno, il governo ha voluto dare risposta al desiderio di pace della società spagnola. Se la prima decisione da me presa come presidente del governo è stata il ritiro delle nostre truppe dall’Iraq, elemento costante del mio lavoro è stato anche il tentativo di porre fine alla violenza dell’ETA. Come accaduto nel caso dei governi precedenti, si è ricercata una soluzione alla violenza attraverso il dialogo, ma senza successo. Senza che questo esecutivo abbia fatto alcuna concessione politica – né accordato alcun avvicinamento dei prigionieri – il gruppo terrorista ha seppellito il processo di pace con l’attentato al Terminal 4 di Barajas. Prima, durante e dopo questo processo, le Forze e i Corpi di sicurezza dello Stato non hanno smesso di perseguire i criminali dell’ETA. Più di 360 arresti e il fatto che uno dei maggiori colpi inferti al gruppo terrorista sia stato realizzato nel 2004, con la decapitazione e l’arresto del suo vertice a Bidart, in Francia, risultato di un’operazione congiunta ispano-francese, ne sono una valida dimostrazione. Non smetteremo di combattere l’ETA, usando la stessa determinazione con cui lo stiamo facendo ora, finché non vedremo finire la violenza. E se, diversamente da quanto è successo, resteremo tutti uniti, saremo più forti.

La forza dello Stato di diritto di fronte al terrorismo si è manifestata non solo attraverso una efficace azione di polizia, ma anche nel lavoro dei tribunali e dei giudici. Tre anni e mezzo dopo gli attentati dell’11 marzo c’è una sentenza che, dopo un processo molto complesso, condanna gli autori di quella barbarie. Una sentenza che dà un po’ di sollievo al dolore inconsolabile dei sopravvissuti e a quello dei familiari di chi vi ha perduto la vita. Le vittime e le famiglie di questo e di tutti gli attentati hanno sempre avuto, e continueranno ad avere, tutto il mio rispetto, la mia solidarietà e affetto e, ovviamente, tutto l’appoggio e l’aiuto del governo. Il nostro paese, in questi anni, ha conquistato voce e peso nel contesto internazionale. Abbiamo favorito la nascita dell’Alleanza delle civiltà e aumentato, fino a più che raddoppiarli, i nostri aiuti alla cooperazione allo sviluppo dei paesi che versano in gravi difficoltà, fornendo assistenza umanitaria a più di dieci milioni di persone.

La Spagna è stata un attore fondamentale, in questi anni, nell’elaborazione di un progetto europeo più ampio e ambizioso. Abbiamo ottenuto, inoltre, che l’Unione europea facesse proprio il problema dell’immigrazione clandestina e intervenisse fornendo mezzi e risorse per farvi fronte. In questi quattro anni, la Spagna ha triplicato le risorse destinate ai paesi dell’Africa subsahariana, per favorirne lo sviluppo. Ed è stato il nostro paese, durante l’ultimo vertice latinoamericano, a sostenere un’iniziativa che permetterà l’accesso all’acqua potabile a quattro milioni e mezzo di cittadini in America Latina nei prossimi quattro anni.

Delle tante cose da noi realizzate in questo periodo dà conto la relazione che segue, ma al di là dei fatti concreti, dei dati, dei nomi delle leggi, ciò che importa è che i cittadini abbiano più diritti oggi che quattro anni fa, e maggiori possibilità di forgiare per se stessi un futuro migliore. Ciò che importa è che il paese sia nel pieno di un processo di modernizzazione di tutte le proprie infrastrutture di trasporto – ferrovie, strade, porti, aeroporti – e delle infrastrutture necessarie per assicurare, per molti anni, l’acqua per l’irrigazione e il consumo umano. Ciò che importa è che abbiamo approvato leggi per proteggere le persone e le ricchezze naturali di tutto il territorio. Ciò che importa, infine, è che la Spagna sia oggi più vicina ai paesi con una qualità della vita e un benessere sociale superiori, e che ci stiamo preparando al meglio per affrontare le sfide del cambiamento climatico e di un mondo globalizzato. Ritengo, con tutta sincerità, che questo governo abbia rispettato la parola data ai cittadini.1

Il decalogo della legislatura

In questa legislatura il governo ha preso decisioni di grande peso politico, economico e sociale. Sono stati fatti passi molto importanti per il futuro del paese e per il presente dei cittadini. Alcuni di questi passi sono stati talmente rilevanti che ciascuno di essi, da solo, renderebbe indimenticabile questa legislatura.

1) La Spagna è oggi l’ottava potenza economica del mondo e vanta la crescita economica più solida e stabile conosciuta finora. Per la prima volta in venti anni, la Spagna ha un reddito pro capite che, secondo i dati pubblicati da Eurostat nel dicembre 2007, supera quello dell’Italia.

Quattro anni consecutivi di avanzo nei conti pubblici (dall’inizio della democrazia, il primo avanzo di bilancio è stato conseguito da questo governo). Quattro anni consecutivi di riduzione del debito pubblico.

2) La disoccupazione è scesa all’8%, il tasso più basso degli ultimi decenni. Dal marzo 2004 la disoccupazione si è ridotta del 22%. Il numero dei disoccupati è sceso di mezzo milione di persone.

3) La Spagna oggi ha il più alto numero di occupati della sua storia: 20,5 milioni di lavoratori con un posto di lavoro. Sono stati creati tre milioni di posti di lavoro. L’incidenza dei contratti di lavoro a tempo determinato è oggi al suo minimo storico. Si è ridotto di 2,5 punti dall’entrata in vigore della Riforma del lavoro.

Dopo la Riforma del lavoro, il lavoro a tempo indeterminato è cresciuto di un milione di unità.

Pace sociale. Questa è stata la legislatura con la minor conflittualità sociale in Spagna dall’inizio della democrazia.

4) La legge sulla dipendenza. I cittadini spagnoli hanno acquisito un nuovo diritto universale: ricevere attenzione, cure e aiuto se non possono far fronte da soli al soddisfacimento dei bisogni fondamentali della vita. Gli anziani, le persone non autosufficienti e le loro famiglie non sono più soli e senza aiuto, come è stato finora, davanti a questo tipo di problemi. Attualmente in Spagna ci sono 1,2 milioni di persone non autosufficienti.

5) La legge sull’uguaglianza. È una delle leggi più avanzate al mondo in materia di uguaglianza. Amplia i diritti sia per le donne che per gli uomini (aspettativa di paternità). Comporta la garanzia della reale efficacia di diritti che, pur essendo stati riconosciuti anni fa dalla Costituzione, ancora non sono pienamente applicati, come l’uguaglianza delle retribuzioni a parità di lavoro. In ambito elettorale, l’applicazione di questa legge ha fatto sì che, dopo le ultime elezioni municipali, si sia passati da un 19,8% di consiglieri comunali donna nei municipi spagnoli all’attuale 44%.

6) Legge contro la violenza di genere. È una legge all’avanguardia in Europa. Protegge le vittime e punisce l’autore della violenza con il carcere. Offre nuovi servizi e crea nuovi diritti lavorativi ed economici per aiutare le vittime.

7) Nuovi diritti di cittadinanza. Matrimonio tra persone dello stesso sesso. I lavoratori autonomi hanno gli stessi diritti dei lavoratori dipendenti. La legge sul linguaggio dei segni pone fine al disinteresse e alla mancanza di comunicazione a cui sembravano condannate le persone sorde o sordomute.

Le coppie di fatto hanno oggi gli stessi diritti delle coppie sposate, compresa la pensione di reversibilità.

Piena libertà di convivere o smettere di farlo. Non sono più necessarie motivazioni tassative né prove per divorziare. È sufficiente che uno dei due coniugi lo desideri e ne faccia richiesta.

Diritto all’indipendenza dei mezzi pubblici di informazione. Rispettando gli impegni assunti, questo governo ha posto fine alla dipendenza che permetteva alla televisioni e alla radio pubblica di poter essere utilizzate dal governo di turno per il proprio beneficio e interesse politico (la struttura della RTVE-Radiotelevisione spagnola è stata totalmente riformata e il direttore generale non viene più nominato dal governo, ma dal Parlamento).

8) La Spagna sta costruendo una delle reti di trasporto più moderne d’Europa. Il governo ha progettato e sta realizzando, a partire dal 2005, il Piano strategico delle infrastrutture di trasporto (PEIT) che si concluderà nel 2020 con la creazione in Spagna di una delle più moderne reti di trasporto d’Europa (ferrovie, strade, autostrade del mare, porti e aeroporti). Gli investimenti destinati in questa legislatura allo sviluppo del PEIT superano i 65 miliardi di euro.

Nel 2010 la Spagna sarà il paese con più chilometri di linee ad Alta velocità del mondo e, a conclusione dell’esecuzione del Piano, il paese con più chilometri di superstrade d’Europa.

A questi miglioramenti delle infrastrutture si aggiunge il progetto e la messa in opera del Programma ACQUA, che si concluderà nel 2009 e permetterà di usufruire di 1.000 ettometri cubici in più di acqua all’anno. Il doppio che con la deviazione dell’Ebro.

9) Lotta al terrorismo e sicurezza dei cittadini. Arresto di terroristi. Al 20 dicembre 2007 risultano essere stati arrestati 364 terroristi dell’ETA e 300 terroristi islamici. Il vertice dell’ETA (Mikel Antza e altri venti appartenenti all’organizzazione) è stato smantellato e ar- restato in Francia nell’ottobre del 2004, in un’operazione congiunta della polizia francese e della Guardia Civil.

Creazione della UME (Unità militare per le emergenze), un’opera per il soccorso alla popolazione civile in situazioni di pericolo come inondazioni, nevicate, terremoti o incendi che ha iniziato a operare nel 2007 e ha basi a Madrid, Siviglia, Valencia, Saragozza, León e nelle Canarie. Istituzione della patente a punti. Dalla sua entrata in vigore si è registrata una notevole riduzione degli incidenti stradali. Questa e altre misure hanno fatto ridurre di mille unità, negli ultimi tre anni, il numero di morti causati dagli incidenti automobilistici.

Creazione di nuove procure per combattere i crimini. Sono state create cinque procure speciali con competenza sui crimini urbanistici e ambientali, sulla violenza contro le donne, sugli incidenti sul lavoro, sulla sicurezza stradale, sui cittadini stranieri. Questo governo ha inoltre applicato una politica di tolleranza zero contro la corruzione urbanistica e ha creato gli strumenti per combatterla. A seguito dell’Operazione Malaya, il Consiglio dei ministri ha sciolto l’amministrazione municipale di Marbella il 7 aprile 2006. In questo periodo, sui mezzi di comunicazione sono apparsi 161 casi di corruzione: 98 attribuiti a membri del PP, 30 attribuiti a membri del PSOE, 7 attribuiti a membri di IU, 26 attribuiti a membri di altre formazioni politiche.

10) Questa è stata la legislatura delle riforme nel sistema dell’istruzione e del maggiore impulso allo sviluppo scientifico e tecnologico. Istruzione. In questa legislatura il governo ha dedicato un grande sforzo finanziario all’istruzione, poiché essa è la maggiore garanzia di uguaglianza e il miglior investimento nel futuro di un paese. Sono state approvate anche due importanti riforme nel settore formativo: la LOE (Ley Orgánica de Educación) e la LOEU (Ley Orgánica de Universidades), è stata estesa fino al 100% la gratuità dell’istruzione infantile dai 3 ai 6 anni, sono state offerte 250 mila borse di studio aggiuntive, il 55% delle famiglie ha avuto diritto all’iscrizione gratuita e sono stati costituiti 2.500 centri formativi con programmi di sostegno e supporto rivolti agli studenti. Ricerca, sviluppo e innovazione. Con la denominazione INGENIO 2010 il governo ha avviato il programma di iniziative a oggi più ambizioso per stimolare lo sviluppo tecnologico e scientifico (Investigación+Desarollo+innovación, I+D+i) in Spagna. L’investimento in progetti di biomedicina e in altri campi di ricerca, il documento nazionale di identità elettronico, il Programma di sanità online, la predisposizione della Pubblica amministrazione elettronica o l’informatizzazione dei procedimenti giudiziari sono alcuni dei primi risultati di questo processo di modernizzazione iniziato nella legislatura. Il finanziamento destinato dal governo al progetto I+D+i è vicino a triplicare l’ammontare stabilito all’inizio della legislatura. Nel 2004 esso ammontava a 2,9 miliardi di euro, mentre nel 2008 saranno stanziati 7,7 miliardi di euro.

[1] La versione in lingua spagnola di questo contributo è apparsa come introduzione al Balance de Legislatura, abril 2004-marzo 2008, elaborato dalla presidenza del governo spagnolo nel dicembre 2007.