I luoghi della cura: buone e cattive pratiche

Di Peppe Dell'Acqua Giovedì 26 Marzo 2009 13:43 Stampa
Nel contributo si descrivono i radicali cambiamen­ti istituzionali, culturali ed etici prodotti dalla rifor­ma, le aspettative radicate e consapevoli delle per­sone che vivono l’esperienza del disturbo menta­le, le esperienze locali e i sistemi di servizi regio­nali di provata efficacia. Si evidenziano le ragioni del rischio persistente di marginalizzazione, con­seguenza di risposte mancate e frammentarie e della distanza tra servizi e cittadini che in molte regioni rendono incerto l’accesso alle possibilità concrete di ripresa e di guarigione che ormai toc­cano un universo impensabile di persone.