Cambiamenti climatici, conflitti e migrazioni nel bacino del Nilo

Di Emanuele Fantini Giovedì 28 Aprile 2016 15:50 Stampa

I tassi di crescita a due cifre delle economie di diversi paesi africani e le opportunità offerte dai loro mercati hanno generato negli ultimi anni una nuova ventata di “afro-ottimismo”. Nonostante ciò, le tradizionali visioni apocalittiche legate a carestie, epidemie e conflitti continuano a influenzare l’immaginario collettivo sull’Africa. Il tema dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze in termini di siccità, alluvioni, conflitti per l’accesso a risorse sempre più scarse e moltitudini di profughi ambientali in fuga da calamità naturali contribuisce ad alimentare tale immaginario. Occorre però problematizzare questa lettura perché i conflitti e le migrazioni legate alle risorse e ai cambiamenti climatici non sono fenomeni meramente ambientali, quanto piuttosto questioni squisitamente politiche, generate dall’interazione tra natura e società, sempre più mediata dalla tecnologia e dai capitali.

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