I falsi miti della pressione fiscale italiana

Di Giampaolo Arachi e Caterina Ferrario Lunedì 16 Marzo 2015 17:52 Stampa

Spesso, nel tentativo di individuare interventi per ridare competitività al sistema produttivo italiano e stimolare la crescita, si propone di agire sulla leva fiscale, convinti che l’Italia abbia un livello di tassazione abnorme, soprattutto sul lavoro, e che sia possibile tagliare significativamente la spesa pubblica senza compromettere la qualità dei servizi. Una lettura meno superficiale evidenzia invece che le aliquote italiane sono in linea con quelle dei paesi simili e che i grandi ambiti di spesa – pensioni, sanità e istruzione – sono già stati colpitiduramente dai tagli. Anche l’idea, cavalcata a lungo dalla Lega, di una riduzione del carico fiscale al Nord possibile grazie all’eliminazione dei trasferimenti a beneficio del Sud viene smentita dai fatti. Da almeno una decina di anni, infatti, la pressione fiscale al Sud sta aumentando, fino ad annullare il differenziale con il Centro-Nord.

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