Marco Almagisti

Marco Almagisti

insegna Scienza politica all’Università di Padova

Alle radici della crisi del PD

C’è un tratto che accomuna le riflessioni di Antonio Floridia, che in questo libro riprende i temi articolati in un precedente volume1 e in una serie di interventi pubblicati in diverse testate, soprattutto “il manifesto”, dal 2015, e “il Mulino”, dal 2018.
L’elemento comune è costituito da una precisa, ricorrente domanda, che accompagna il suo poliedrico percorso di ricerca negli ultimi anni: come è stato possibile per la sinistra italiana giungere alla condizione di debolezza quale mai aveva avuto nel lungo periodo della storia repubblicana? Questa domanda sottostante alimenta le analisi di Floridia che si rivolgono in particolare verso il principale attore del centrosinistra, il Partito Democratico. In effetti, l’indebolimento del Partito Democratico è innegabile: fondato nel 2007, il PD è passato dai 12 milioni di voti alle elezioni politiche del 2008 (equivalenti al 33%) ai 5 milioni e trecentomila delle elezioni politiche del 25 settembre 2022 (19%).

I partiti possono davvero fare a meno del finanziamento pubblico?

I partiti politici sono sempre meno i principali vettori della partecipazione dei cittadini alla vita politica del paese. Eppure essi hanno dato un contributo essenziale allo sviluppo democratico dell’Italia repubblicana. L’eliminazione del finanziamento pubblico, nonostante il consenso con cui è stato accolto, rischia però di indebolire ulteriormente tale partecipazione.

Partecipazione e militanza: perchè i partiti servono ancora

I partiti sono, tra i corpi intermedi che contraddistinguono la società moderna, quelli che, nel secolo scorso, hanno maggiormente organizzato la partecipazione politica dei cittadini e favorito la ricomposizione delle tensioni sociali. Il ridimensionamento del loro ruolo, che ha caratterizzato gli ultimi decenni, ha però aperto nuove prospettive e ampliato i margini di azione degli altri corpi intermedi: gruppi e movimenti. Una alternativa preferibile a quella di un loro antagonismo potrebbe essere costituita dalla cooperazione tra gruppi, movimenti e partiti, come si è verificato in occasione del referendum del 12-13 giugno 2011.

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