La vittoria di François Hollande in Francia, accompagnata dai buoni risultati delle forze della sinistra progressista in altri paesi del continente, apre una nuova fase per l’Unione europea, in particolare per la sua politica economica.
È sì la vittoria di Hollande e di tutto il Partito socialista, che è stato compatto nel sostenerlo, ma è soprattutto la vittoria di una nuova visione per l’Europa.
L’idea, già smentita dai fatti, che le misure di austerità e il rigore dei conti pubblici, da soli, potessero bastare a farci uscire dalla crisi è rigettata dai cittadini chiamati al voto.
Nel dibattito politico europeo tornano finalmente parole d’ordine proprie della migliore tradizione progressista: crescita, eguaglianza, solidarietà, democrazia.
Non a caso sono i cardini di quella piattaforma comune delineata nel manifesto “Renaissance pour l’Europe”, elaborato dalla Foundation for European Progressive Studies, dalla Fondazione Italianieuropei, dalla Fondation Jean-Jaurès e dalla Friedrich-Ebert-Stiftung lanciato lo scorso 17 marzo a Parigi, e che noi riproponiamo qui.
Renaissance for Europe. Crescita, solidarietà, democrazia: avviare un nuovo corso per l’Europa
L’Europa è il nostro patrimonio comune. Il nostro dovere è cercare di costruire un’Europa più unita e democratica.
L’assenza di una governance economica europea efficiente e democratica minaccia di trascinare l’Europa nella recessione.
Privilegiando la deflazione salariale a discapito di politiche volte a promuovere la crescita e l’occupazione, trascurando solidarietà e lotta alle diseguaglianze, riducendo l’Europa a poco più di una zona di controllo e sanzioni, omettendo il sostegno al dialogo sociale e alla democrazia, voltiamo le spalle agli imperativi della lotta contro la crisi economica e dello stesso progetto europeo.
Tutto indica che l’Europa non è ancora fuori dalla crisi; la recessione è incombente; povertà e disoccupazione continuano a crescere in molti paesi europei. C’è dunque un urgente bisogno di definire un nuovo corso politico per l’Europa, nel quale la responsabilità di bilancio sia fondata su crescita, solidarietà e democrazia. (Continua)