La democrazia italiana: forme, limiti, garanzie

Di Italianieuropei Martedì 16 Novembre 2010 12:46 Stampa

Introduzione


L’ambizione del libro è di “condividere” una lettura dello stato presente delle nostre istituzioni tra studiosi e tecnici di diversa estrazione disciplinare o professionale e di orientamento culturale non omogeneo: non limitandosi a proporre ciascuno il proprio punto di vista ma sforzandosi di arrivare a conclusioni compatibili.

L’articolazione del volume in capitoli è improntata ad una partizione quasi “classica” per una disamina della forma di governo. Tuttavia le “forme” in cui si esercita la sovranità popolare sono indagate in una particolare prospettiva “critica”, alla ricerca dei loro “limiti”.

Più di un contributo tematizza le difficoltà in cui si dibattono le assemblee elettive. Che si tratti del ruolo dei Parlamenti nazionali nel processo decisionale europeo, della necessità di sviluppare compiti e funzioni in cui il Parlamento non si identifichi tout court con la maggioranza di governo, o di ridare un’anima ai consigli regionali e locali, ovunque riemerge l’affanno delle assemblee nel confronto con gli altri soggetti decisionali, istituzionali o meno. Il volume cerca di inquadrare questo fenomeno di crisi dei Parlamenti nel contesto più ampio della crisi della democrazia rappresentativa e dei partiti, i quali, per oltre due secoli, della democrazia moderna hanno costituito l’ossatura. In quest’ottica, il fenomeno, da squisitamente politico-istituzionale, diviene culturale nell’accezione più ampia del termine (e perciò, inevitabilmente, anche mediatico).

Un secondo filone di problemi che sembra configurarsi come snodo critico del sistema è il tema delle “garanzie” che avrebbero dovuto accompagnare la trasformazione in senso maggioritario del quadro politico-istituzionale. Mentre i giudizi su questa trasformazione divergono anche in modo significativo, unanime appare la convinzione che il sistema maggioritario avrebbe richiesto la contestuale predisposizione di un compiuto sistema di checks and balances, di istituti e meccanismi “contromaggioritari”. Si è preferito circoscrivere la ricerca ai profili che attengono in modo più diretto (e, se si vuole, più tradizionale) alla forma di governo, soffermandosi, in particolare, sulle procedure volte ad assicurare l’effettività delle disposizioni costituzionali o, se del caso, a consentirne la revisione, nonché sul tema delle autorità amministrative indipendenti.

Da quando è iniziata la redazione del volume, il quadro politico-istituzionale ha conosciuto evoluzioni e tensioni in parte inaspettate, che hanno reso più evidenti le “crepe” su cui si concentra l’attenzione degli Autori. Al punto che, secondo alcuni osservatori, sarebbe possibile scorgervi, sebbene confusamente, i segni di un travaglio destinato a modificare l’assetto istituzionale della cosiddetta “seconda Repubblica”, segnata dal presunto fallimento del “bipolarismo conflittuale”. Comunque si valuti l’evoluzione in atto, difficilmente si sarebbe potuto immaginare un momento più propizio per una lavoro volto – è bene ripeterlo – non a indicare ricette, ma a descrivere l’esistente, mettendo l’accento sui (molti) problemi irrisolti.


A cura di Roberto Cerreto

N. pagine: 280
Editore: Solaris s.r.l.

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