dottore in Fisica dei reattori nucleari, già direttore dell’Agenzia francese per la gestione dell’energia, è consulente internazionale indipendente in materia di energia.
Intervento di Bernard Laponche al seminario di Italianieuropei "Le opportunità di una politica energetica sostenibile" (Milano, 16 dicembre 2008).
Dopo un periodo di stagnazione, la produzione di elettricità di origine nucleare conosce oggi un rinnovato interesse da parte di numerosi governi, che puntano sui vantaggi di questa tecnologia in termini di sicurezza energetica e di lotta al cambiamento climatico. La Francia ha già sviluppato il più importante programma nucleare del mondo. Anche in Italia il governo ha manifestato l’intenzione di lanciare un piano di costruzione di centrali nucleari nel prossimo decennio. Un’analisi del caso francese, integrata da elementi relativi alle dovute valutazioni economiche, permette di portare uno sguardo critico sulle proposte relative a un piano di centrali nucleari in Italia. | di Bernard Laponche
Gli obiettivi e le politiche dell’Unione europea e dei suoi Stati membri nella lotta contro il cambiamento climatico hanno alla base gli impegni presi nell’ambito del Protocollo di Kyoto. L’analisi delle prospettive future in questo settore mette in luce le difficoltà che l’UE e la maggior parte dei paesi incontreranno nell’ottemperare a tali impegni e obblighi, soprattutto in funzione dello scenario ancora più ambizioso come quello delineato dagli orizzonti del 2020 e del 2050, sia nell’ambito del sistema di scambio europeo delle quote di emissione (ETS) sia per le attività “non ETS”.
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