Quale sarà il volto del nuovo Labour?

Di Paolo Borioni Martedì 21 Settembre 2010 14:51 Stampa

La sensazione è che vincerà David, il più anziano dei due fratelli Miliband oggi in corsa. Il più giovane Ed, forse il più insidioso fra i concorrenti, sconta infatti la sua supposta mancanza di esperienza (è al Parlamento solo dal 2005).

 

Inoltre la scorsa settimana un esponente importante della sinistra interna, Jon Cruddas, ha dichiarato l’appoggio a David, un atto finalizzato a far valere le proprie ragioni in alleanza con chi vincerà.
I temi al centro del dibattito, del resto, segnalano il tramonto dell’era blairiana. La Fabian Society ha (dopo vasta consultazione) indicato fra le priorità l’elaborazione di una nuova ideologia, la rinascita organizzativa di un partito, con militanti (e sindacati) capaci di incidere sulle scelte, e la ricostruzione di una crescita manifatturiera (e da salari). I cinque candidati, anche quelli come David Miliband e Ed Balls cresciuti nel New Labour, concordano in pieno. L’era del «è progressista ciò che funziona» pare accantonata. Comune pare anche l’ammissione che gli anni di Blair furono sospinti da un’economia di finanza e debito, e che dunque il motore va sostituito.
Candidata dell’estrema sinistra è Diane Abbott, che cita in continuazione la sua anzianità pre-blairiana (è deputato dal 1987) per alludere al fatto che gli altri sarebbero sostanzialmente dei cooptati dell’era New Labour. C’è poi Andy Burnham, con il suo aspirational socialism, scaltro nell’usare oggi la parola socialismo, ma incapace di aggiungere che socialismo non è mera redistribuzione delle aspirations di tutti. Ne sa di più Ed Miliband, che vuole un salario minimo di 7 sterline all’ora per indicare la via: una competizione fatta non di sfruttamento e precarietà del fattore lavoro, ma di innovazione, investimenti produttivi e domanda da salari. Efficace anche il riferimento di Ed Balls al laburista MacDonald che nel 1931 affrontò la depressione con i tagli di spesa, sottintendendo che il socialismo ci mise tempo prima di produrre una cultura adatta alla crisi. Rinnovare ideologie e strategie è del resto quanto fa tutto il socialismo europeo in questo suo difficilissimo momento. I chiari segnali di ritorno del Labour ad una cultura politico-economica più tipicamente europea (chiunque vinca) saranno di grande utilità. Perché ha ragione la Abbott: «La chiave di un approccio distintamente ideologico non è emozionare con i fini, ma essere precisi circa i mezzi»: il contrario del leader comunicatore e solo al comando.

 

David Miliband

David è il maggiore dei fratelli Miliband. Figlio di Ralph, teorico marxista e sociologo polacco, fuggito in Gran Bretagna dal Belgio (dov’era nato) in seguito alle persecuzioni naziste, David (come del resto il fratello minore Ed) ha respirato politica sin dall’infanzia. Dopo gli studi privilegiati al Corpus Christi College di Oxford e al Massachusetts Institute of Technology, David cominciò la sua precoce carriera politica, entrando a far parte, nel 1994, dello staff di Tony Blair. Una volta divenuto Primo Ministro, Blair lo mise a capo della sua Policy Unit. Dal 2001, David è membro del Parlamento e ha anche ricoperto la carica di ministro dell’Ambiente e, nel governo Brown, di ministro degli Esteri. Dal 2010, è ministro degli Esteri ombra del Partito Laburista.

Ed Miliband

Più giovane di quattro anni, Ed Miliband ha condiviso con il fratello l’educazione a Oxford, per approdare poi alla London School of Economics. Come per David, la sua carriera politica è iniziata presto, al seguito non di Tony Blair ma di Gordon Brown, per il quale è stato consigliere speciale, quando questi era Cancelliere dello Scacchiere.  Nel 2005, Ed è stato eletto per la prima volta alla Camera dei Comuni. Due anni dopo, il Primo Ministro Brown lo ha nominato Cabinet Office Minister. Non capitava dagli anni ’30 che due fratelli ricoprissero nello stesso momento cariche ministeriali. Nel 2008, in seguito a un rimpasto, a Ed è stata affidata la nuova carica di ministro per l’Energia e il Cambiamento climatico. Ed Miliband è anche l’autore del Manifesto politico presentato dal Labour alle elezioni del 2010.

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