Italianieuropei 5/2008
Italianieuropei 5/2008

Agenda

Stato e mercato

Focus

Governare i cittadini

In questo numero

La portata globale della vittoria di Obama
Estratto dell'intervista a Massimo D'Alema

È vero che queste elezioni segnano un cambiamento d’epoca. Finisce una fase della storia americana e del mondo, dominata, dal punto di vista politico dall’unilateralismo simboleggiato dalla guerra in Iraq e dalla teoria dello “scontro di civiltà”. E contrassegnata, punto di vista della cultura economica, dal trionfo incontrastato dell’ideologia del mercato, dal mito di una globalizzazione senza regole, senza istituzioni. Insomma, quello che è stato chiamato il pensiero unico, la globalizzazione liberale. La coincidenza tra la crisi finanziaria e la campagna elettorale americana ha messo in evidenza questo tornante. 

il Sommario

gli Articoli

Agenda. Stato e mercato

Après le déluge

of Giuliano Amato
L’insieme dei saggi che seguono, se considerati come uno spaccato attendibile di cultura riformista, ci dice con chiarezza che la nostra non è una cultura passatista, non vede cioè nel cataclisma economico-finanziario abbattutosi sul mondo una ragione per tornare al passato, ma lo legge piuttosto come occasione per entrare in un futuro che essa aveva predicato da tempo. Non a caso alcuni dei saggi sono dedicati ai moduli del nostro tradizionale intervento pubblico, alle partecipazioni statali e alla proprietà pubblica delle banche e, pur riconoscendone i meriti nella stagione in cui fiorirono (specie in paesi dotati di un capitalismo debole come il nostro), sottolineano anche il loro successivo deterioramento e quindi l’irripetibilità dell’esperienza.
Agenda. Stato e mercato

La sinistra e la sfida del nuovo compromesso democratico

of Alfredo Reichlin
Partendo dal presupposto che l’ordine mondiale ha subito a partire dalla fine della guerra fredda una profonda trasformazione, è oggi indubbio che le risposte ai conflitti sociali e ai bisogni degli individui vadano cercate tenendo ben presente la dimensione globale dei processi politici e sociali. In questo contesto il ruolo del riformismo è lungi dall’essersi esaurito. È tuttavia essenziale, al fine di ridare forza a una democrazia ormai indebolita e vigore allo Stato nella garanzia e nella difesa dei diritti acquisiti nel corso del Novecento, che il Partito Democratico conosca a fondo la natura dei processi sociali in corso, soprattutto dei cambiamenti avvenuti nel mondo del lavoro, e trovi la capacità di elaborare una nuova cultura politica.
Agenda. Stato e mercato

2008: la fine della globalizzazione neoliberista

of Immanuel Wallerstein
L’epoca dell’indiscusso predominio dell’ideologia della globalizzazione neoliberista sembra volgere al termine, così come sembra vengano rimessi in discussione tutti i corollari politici che ne derivavano. Il ciclo che seguirà alla conclusione di questa fase storica sarà in grado di riportare l’equilibrio nel sistema mondiale?
Agenda. Stato e mercato

Età dei torbidi? Il capitalismo finanziario nell'età della globalizzazione

of Giorgio Ruffolo
La decisione di Margaret Thatcher e Ronald Reagan a favore di una totale liberalizzazione del movimento dei capitali sancisce il passaggio fra due epoche, dall’età dell’oro – o del capitalismo regolato – all’età del capitalismo finanziario. Quella storica decisione avrebbe avviato il processo di globalizzazione dell’economia e decretato l’abbandono di moneta e credito al mercato mondiale, privando i governi degli Stati della loro sovranità monetaria e finanziaria e contribuendo alla fine del monopolio esclusivo del potere da parte degli Stati stessi. Oggi la crisi del capitalismo finanziario rischia di travolgere le economie occidentali. Esistono le condizioni per emendarlo e regolarlo? Un nuovo progetto di società sana, che ponga rimedio alle sue deficienze, potrebbe salvare il capitalismo da se stesso
Agenda. Stato e mercato

Economia tra Stato e libero mercato nella cultura degli economisti

of Massimo Giannini
Riflettere sui principali riferimenti culturali del dibattito legato al modo in cui una economia debba essere organizzata può essere molto utile per trarre alcune indicazioni su come la crisi finanziaria attuale possa essere affrontata, e in genere su quale ruolo lo Stato e il mercato debbano giocare nelle moderne economie occidentali.
Agenda. Stato e mercato

L'Italia e l'economia politica di John Maynard Keynes

of Marco Missaglia
L’Italia sta attraversando una crisi che è al tempo stesso strutturale e ciclico-finanziaria. L’unica via d’uscita dalla più pericolosa delle due – quella strutturale – è u ritorno agli insegnamenti più validi del keynesismo: non soldi pubblici per incentivi a settori in declino, non soldi pubblici per sanare debiti privati, ma una politica di spesa per l’innovazione, la ricerca e la formazione del capitale umano.
Agenda. Stato e mercato

Il ruolo del settore pubblico nello sviluppo economico dell'Italia

of Salvatore Vinci e Concetto Paolo Vinci

La recente crisi economico-finanziaria va assumendo contorni sempre più inquietanti e sta riproponendo all’attenzione del dibattito politico l’annosa questione dell’intervento pubblico in economia, che viene da più parti invocato quale unica possibilità di superamento dell’attuale stato di crisi. Anche in Italia, dove la crisi si presenta aggravata dal persistere da molti anni di insoddisfacente crescita e dall’aumento di alcuni squilibri distributivi, si invoca da più parti il ritorno ad una politica interventista per traghettare il paese fuori dalla recessione.

Agenda. Stato e mercato

Uno Stato interventista ma non strategico

of Vera Zamagni

L’Italia aveva in passato mostrato di saper intraprendere strade innovative nel disegno delle sue istituzioni di sostegno all’economia. Ma il bilancio di oggi non è positivo. Cercheremo di capire in questa sede quando lo Stato italiano ha smesso di svolgere il suo ruolo di indirizzamento del sistema economico e perché lo abbia fatto. Lo spartiacque viene identificato tra i due decenni 1970 e 1980, prima per fronteggiare emergenze nazionali e internazionali e poi per incapacità politica di ritrarsi in tempo da una deriva di interventi a pioggia, senza alcuna progettazione di lungo termine.

Agenda. Stato e mercato

L'intervento dello Stato nell'economia

of Silvano Andriani

L’esperienza italiana di intervento pubblico nell’economia è stata significativa, e le imprese pubbliche hanno svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo italiano nei primi anni del secondo dopoguerra. Un rinnovato intervento statale nell’economia sembra rendersi oggi necessario alla luce delle potenziali ricadute sull’economia reale della crisi finanziaria in atto. Affrontare questa sfida in una dimensione esclusivamente nazionale non avrebbe senso, e anche in materia di aiuti pubblici alle imprese l’Italia dovrebbe operare conformandosi alle linee guida elaborate a livello europeo. Un ripensamento del rapporto fra Stato e mercato non si limiterebbe quindi solo ad un allargamento della presenza pubblica alle imprese, ma della riappropriazione da parte dello Stato di una reale capacità di programmazione strategica in ambito economico.

Agenda. Stato e mercato

Tra Stato e mercato: ascesa e declino dell'impresa pubblica italiana tra XIX e XX secolo

of Pier Angelo Toninelli

Sin dall’Unità lo Stato è stato chiamato a più riprese a porre rimedio a deficienze strutturali del paese, quali la ristrettezza del mercato interno, la scarsità di capitali, la mancanza di infrastrutture e l’ancor debole iniziativa imprenditoriale. L’intervento pubblico è apparso ancor più decisivo nelle non infrequenti circostanze in cui il capitalismo privato si è dimostrato incapace di competere su mercati concorrenziali

Agenda. Stato e mercato

Partecipazioni statali e cultura del mercato

of Mattia Granata

A partire dalla fine della seconda guerra mondiale, la parabola delle partecipazioni statali attraversò almeno due fasi. La prima, che sarebbe durata fino alla fine degli anni Cinquanta, fu la cosiddetta fase “aurea”, nel corso della quale la tendenza prevalente del maggiore partito di governo fu di non intervenire direttamente nel controllo delle partecipazioni statali. La seconda fase, che ebbe inizio parallelamente alla nascita del centrosinistra, fu invece caratterizzato da un maggiore interventismo economico. Fu questo l’inizio di un declino che avrebbe condotto al forte discredito delle partecipazioni statali.

Agenda. Stato e mercato

Considerazioni sulla crisi finanziaria

of Lucrezia Reichlin

La crisi finanziaria globale che ha colpito gli Stati Uniti, l’Europa e si sta allargando al resto del mondo segue un lungo periodo di stabilità economica, caratterizzato da un basso livello di inflazione e da una crescita robusta, specialmente nei paesi emergenti dell’Asia e negli Stati Uniti. Quali sono le origini della crisi e quali le ragioni per cui essa si è diffusa con tanta rapidità? Quali lezioni se ne possono trarre? E quali, infine, le soluzioni possibili?

Agenda. Stato e mercato

Stato e mercato: quale ruolo per la politica industriale

of Patrizio Bianchi

Si ritorna oggi, in piena crisi finanziaria, a discutere del rapporto fra Stato e mercato e delle azioni che lo Stato può realizzare per rilanciare il sistema produttivo. In questi anni, tuttavia, il concetto stesso di politica industriale è molto cambiato. In passato la politica industriale è stata intesa come un ventaglio di azioni del governo centrale destinate a fornire sussidi o sanzionare soggetti economici allo scopo di indirizzarne i comportamenti. Oggi, grazie in particolare all’esperienza europea, essa è diventata un insieme di interventi, anche promossi e gestiti da soggetti diversi, resi coerenti da una comune visione strategica di lungo periodo. Sono oggi necessari, però, profondi interventi nelle istituzioni e, soprattutto a livello europeo, una maggiore legittimazione democratica.

Agenda. Stato e mercato

Wall Street e le democrazie delle classi medie

of Stefano Fassina

Alla base della crisi finanziaria c’è la lunga stagnazione dei redditi delle classi medie, “costrette” ad indebitarsi per mantenere status e prospettive. Le forze conservatrici hanno tentato di superare le difficoltà del welfare State con la welfare finance. La sfida riformista è portare la politica alla dimensione globale dell’economia per ricostruire le democrazie delle classi medie.

Agenda. Stato e mercato

La crisi finanziaria internazionale e le sfide per la sinistra riformista

of Vincenzo Visco

Il processo di innovazione tecnologica che è stato alla base della globalizzazione ha profondamente modificato sia i processi produttivi, sia le tipologie di prodotto, provocando così la crisi del modello di impresa fordista e lo stravolgimento degli assetti economici globali. Proprio per aiutare questo processo di cambiamento sono stati elaborati il paradigma economico del liberismo e numerose altre innovazioni successivamente codificate in nuove normative in materia finanziaria. È ora necessario che la sinistra politica, finora fattivo sostenitore delle modifiche necessarie alla creazione di un modello di mercato, non persista nel sottovalutare i rischi insiti nell’economia globale ma si impegni a contrastare il rischio di una deriva conservatrice neostatalista e di chiusure corporative e nazionalistiche.

Focus. Governare i cittadini

Governanti e governati: appunti per una discussione

of Michele Ciliberto

Nell’analisi dei principali aspetti del rapporto fra governanti e governati, devono essere considerati la “politicizzazione di massa” tipica del Novecento (e la crisi in cui essa è entrata negli ultimi anni) e la nuova centralità assunta, nello stesso periodo, dall’individuo e dall’individualismo. Un punto di svolta è rappresentato in questo contesto dal Sessantotto, che ha aperto una cesura via via più netta fra governanti e governati, fino al punto di riaprire il problema stesso delle “fonti” della sovranità nel nostro paese.

Focus. Governare i cittadini

La politica degli italiani

of Luciano Cavalli

La relazione degli italiani con la politica è mutata con il verificarsi di due grandi trasformazioni: la fine della guerra fredda e della contrapposizione bipolare e il cambiamento strutturale della società italiana. Oggi è sempre più diffuso un approccio prammatico alla politica, in base al quale il governo è un mero strumento e, in quanto tale, il suo funzionamento è meglio garantito se le strutture di autorità sono semplici e se la responsabilità è concentrata. L’elettorato prammatico approva Berlusconi; mentre l’opposizione – cercando di costringere il presidente del Consiglio a rientrare nelle “vecchie” dinamiche parlamentari e cercando di far leva soprattutto sul suo tradizionale elettorato – ha assunto un atteggiamento in contrasto con la mentalità dell’elettore prammatico.

Focus. Governare i cittadini

Storia del difficile rapporto tra governanti e governati

of Giovanni Sabbatucci
Il cammino verso la politicizzazione di massa in Italia dall’unità ai giorni nostri è stato lungo e tortuoso, segnato da diverse fasi. Nell’analisi della situazione attuale, è utile ripercorrere le vicende del rapporto tra governanti e governati, perché esse contengono alcune utili chiavi dilettura per comprendere quanto accade oggi e tentare di predisporre degli strumenti concreti per affrontare la questione in modo serio.
Focus. Governare i cittadini

Perché l'Occidente vota a destra

of Raffaele Simone

Nel tentativo di comprendere le ragioni della sconfitta della sinistra nelle elezioni svoltesi nella maggior parte dei paesi occidentali negli ultimi anni, non si può non ammettere il ruolo svolto dall’incapacità progettuale della leadership, ma ragione ben più importante è stato l’oggettivo indebolirsi degli ideali stessi della sinistra politica, progressivamente sostituiti dai valori dell’egoismo consumista riconducibili al paradigma culturale della neodestra. All’esaltazione dell’egoismo, dell’apparenza, della futilità, la sinistra non ha saputo finora opporre la rivendicazione dei principi morali che le sono propri.

Focus. Governare i cittadini

Crisi dell'antifascismo e neopopulismo

of Francesco M. Biscione

La più diffusa periodizzazione della politica italiana tende a far coincidere il punto di svolta con la nascita della seconda Repubblica. Ma è solo guardando alla crisi degli anni Settanta – cioè alla disgregazione del sistema antifascista – che possiamo rintracciare le origini della fase attuale, individuando anche le tendenze di lungo periodo che sono alla base del nostro bipartitismo.

Focus. Governare i cittadini

Le sofferenze del cittadino comune

of Alfio Mastropaolo

I sentimenti dei cittadini verso la politica, sebbene riconducibili a tre idealtipi principali con caratteristiche molto diverse fra loro, esprimono però un comune atteggiamento critico. Molte sono le ragioni che contribuiscono a generale questo malcontento: politiche incentrate su categorie ben definite ma elaborate senza il coinvolgimento delle parti interessate; i privilegi di cui godono i politici; la vecchia abitudine italiana di parlare male della politica anche da parte dei politici di professione ecc. Tutte fanno però di questa disaffezione un sentimento non ispirato da una moda, ma dettato da contenuti che, se non analizzati, compresi e risolti nelle loro problematicità, rischiano di delegittimare la stessa democrazia.

Focus. Governare i cittadini

Gli iscritti ai sindacati negli ultimi venti anni: un bilancio in chiaroscuro

of Paolo Feltrin

Gli iscritti ai sindacati continuano a crescere. Tuttavia, se analizzata rispetto alle dinamiche chiave del mercato del lavoro, la sindacalizzazione in Italia ricalca l’andamento tendenzialmente depressivo degli altri paesi industrializzati, anche se continua a crescere tra gli immigrati, nei servizi pubblici e privati, tra i pensionati. Si spiega così la strategia di presenza politica e istituzionale del sindacato degli ultimi venti anni. Questa strategia politica dei sindacati conduce però ad alcuni paradossi di difficile soluzione.

Focus. Governare i cittadini

Il berlusconismo, le riforme e la cultura politica del PD

of R. C.

Il federalismo e, più in generale, le riforme istituzionali costituiscono un banco di prova importante per il Partito Democratico. Il PD ha l’occasione per dimostrare di essere in grado di proporre soluzioni valide e alternative alle iniziative di governo. Non solo, il PD deve cogliere questa opportunità per tornare in sintonia con gli Italiani e per consolidare una cultura politica maggioritaria che si contrapponga in modo efficace al berlusconismo.

Dizionario civile

Autonomia

of Mario Tronti

Le due parole-concetto “politica” e “autonomia” aprono insieme la porta dell’età moderna. Autonomia è il termine che segna il carattere della modernità. Trarre da se stessi il proprio nomos, e nomos non è semplicemente legge. La legge regola, il nomos fonda.

Dizionario civile

Solidarietà

of Francesco Occhetta

Il contesto individualistico nel quale viviamo, che spesso si riduce a vivere le logiche della cultura del “Grande Fratello”, in cui si deve eliminare l’altro, vincere il premio e diventare famosi, rischia di ridurre la solidarietà a un volontarismo altruistico e sentimentale o a una confusa ideologia utopistico-distributiva.

Dizionario civile

Verità

of Massimo Adinolfi

«Il cuore che non trema della ben rotonda verità», come lo chiamava il primo che cercò di darne logicamente conto, Parmenide, ha assunto, dopo oltre due millenni, grazie al logico polacco Alfred Tarski, un aspetto decisamente più banale. Non c’è più nessuna dea che ai filosofi si rivolga in versi, oltre il bivio dei sentieri del giorno e della notte; molto più prosaicamente, sta semplicemente il fatto che una proposizione “p” è vera se e solo se p (“la neve è bianca” è vera se e solo se la neve è bianca).

Archivi del riformismo

La ricerca storiografica di Franco De Felice (1962-1977)

of Giuseppe Vacca

“Passato e presente” era il titolo della collana storica dell’editore De Donato di Bari. Diretta da Paul Corner, Franco De Felice e Gianenrico Rusconi, la collana si pubblicò tra il 1979 e il 1983. Fu ideata da Franco De Felice e costituì la proposta storiografica più innovativa nel panorama editoriale italiano di quel periodo. Le sue caratteristiche principali furono lo sforzo di fondere, in una nuova visione della storia politica, gli apporti della storia sociale e di altre scienze umane, di saldare storia nazionale e storia internazionale, di ridefinire la periodizzazione e il concetto stesso di storia contemporanea. Pubblichiamo qui la “Bozza” del progetto della collana, finora inedita, che Franco De Felice, immaturamente scomparso il 31 agosto 1997, elaborò nel settembre del 1977.

Intervista di Italianieuropei

La portata globale della vittoria di Obama

of Italianieuropei intervista Massimo D'Alema
Queste elezioni segnano un cambiamento d’epoca. Finisce una fase della storia americana e del mondo, dominata, dal punto di vista politico dall’unilateralismo simboleggiato dalla guerra in Iraq e dalla teoria dello “scontro di civiltà”. E contrassegnata, punto di vista della cultura economica, dal trionfo incontrastato dell’ideologia del mercato, dal mito di una globalizzazione senza regole, senza istituzioni. Insomma, quello che è stato chiamato il pensiero unico, la globalizzazione liberale. La coincidenza tra la crisi finanziaria e la campagna elettorale americana ha messo in evidenza questo tornante.
Dizionario civile

Tolleranza

of Saverio Ricci
Il termine tolleranza viene in uso in Europa a partire dal XVI secolo, derivando, nelle maggiori lingue del continente, dal latino tolerantia, “capacità di sopportazione”, sinonimo di patientia, una delle virtù morali individuali codificate dallo stoicismo nell’ambito della fortitudo, quindi non con un’accezione di tipo politico-sociale.