Crescita equa e diritti civili nel numero 10/2011

Written by Italianieuropei Wednesday, 23 November 2011 13:48 Print

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Dopo una lunga e via via sempre più preoccupante agonia (soprattutto per il paese e per le forze sane che sa ancora esprimere), dopo che persino il “Financial Times”, a chiare lettere, «nel nome di Dio, dell’Italia e dell’Europa», ha intimato a Silvio Berlusconi di dimettersi, pare essere giunta a conclusione la parabola del berlusconismo. È un momento che aspettavamo da tempo, che ha il sapore della fine di un’epoca.

Durante i dieci anni in cui ha governato, Berlusconi ha profondamente, e in peggio, cambiato il paese, ribaltando quanto di positivo fatto dai governi di centrosinistra.

È un momento che aspettavamo e che avremmo voluto festeggiare, come una liberazione. Lo stato in cui Berlusconi lascia il paese è però così drammatico, la situazione talmente grave che c’è davvero poco spazio per lasciarsi andare ai festeggiamenti.

Fuori dal palazzo in cui il nostro premier si è rinchiuso negli scorsi anni c’è uno scenario fatto di macerie. Chiunque verrà dopo di lui si troverà a dover compiere una titanica opera di ricostruzione.

Non sarà un compito facile, ma è un nuovo inizio. Il peggio forse, per fortuna, è passato.


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Del numero 10/2011 di Italianieuropei sono online, assieme all'editoriale, gli articoli di Mario Tronti, Elsa Fornero e Flavia Coda Moscarola, Paolo Guerrieri, Stefano Rodotà, Stefano Ciccone, Marilisa D’Amico e Federica Manzon.