Insegna Economia politica all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia
Un numero sempre maggiore di persone concorda nel ritenere che le espressioni “crescita economica” e “sviluppo economico” non siano sinonimi, attribuendo alla prima un’accezione quantitativa e alla seconda una connotazione di tipo qualitativo. La crescita economica misurata sulla base del tasso di variazione nel tempo del PIL pro capite, quindi, non assicura automaticamente lo sviluppo economico, ossia un miglioramento della qualità della vita. Viene così rimessa in discussione la validità del PIL come indicatore del benessere sociale o della qualità della vita in una società. Quali sono, allora, le alternative disponibili? Quali altri indicatori del benessere sociale possono essere considerati come validi sostituti del PIL?