Claudio Tucciarelli

Claudio Tucciarelli

è consigliere della Camera dei deputati.

Alla ricerca della riforma perduta: il bicameralismo

La riforma del bicameralismo, finora soltanto annunciata, rappresenta uno degli assi portanti del rinnovamento delle istituzioni. Essa deve tuttavia tener conto di una pluralità di fattori, come la forma di Stato, la forma di governo, il sistema politico e il processo di integrazione europea, che da un lato la condizionano e dall’altro ne sono condizionati. Di tutti questi aspetti si è occupata la Commissione per le riforme costituzionali che si è pronunciata in favore del superamento dell’attuale bicameralismo paritario, suggerendo alcune modifiche relative a composizione e competenze delle due Camere. In attesa della riforma costituzionale, è possibile aggiornare il nostro bicameralismo adeguando prassi e regolamenti parlamentari?

 

Il nodo delle funzioni nella riforma del bicameralismo italiano

La riforma del bicameralismo con la previsione di una Camera territoriale è ormai ineludibile. È però crucia­le determinare ruolo e funzioni di questa Camera, muovendo da un coerente e fattibile modello di par­tenza e considerando la capacità di adeguamento da parte del sistema politico. A tal fine occorrerà fare tesoro delle principali esperienze straniere e delle più recenti elaborazioni in ambito parlamentare.

Il federalismo fiscale e il raccordo con le autonomie territoriali

Il disegno di legge sull’attuazione del federalismo fiscale è il frutto di un forte raccordo con le auto­nomie regionali e locali, avviato fin dalla prima ste­sura del progetto, che ha perciò subito numerose modificazioni prima ancora della sua presentazio­ne al Senato. L’elaborazione dei decreti legislativi e la successiva verifica sul funzionamento del nuovo sistema richiederanno momenti di coordinamento tra tutte le componenti della Repubblica, misura del principio costituzionale di leale collaborazione.