Quando una buona notizia, come quella per cui le aspettative di vita stanno aumentando in Italia e in Europa, non suscita allegria ma sconforto, la situazione è da definirsi davvero paradossale. L’ultimo rapporto sull’invecchiamento della popolazione, presentato dalla Fondazione Pfizer, sottolinea questa tendenza e contemporaneamente racconta che, grazie al progresso della scienza medica e della sanità, si è allungato il tempo in salute che ci toccherà di vivere. In Europa si vive in media 78,2 anni e in salute fino a quasi settant’anni. Se il primo dato spaventa, il secondo viene rimosso dai commentatori, che si limitano a rilevare che l’Europa si riempirà di vecchi che vorranno la pensione, che i soldi non basteranno, che gli Stati resteranno senza denari lasciando i pensionati a bocca asciutta.
Una particolare posizione geografica e una via costruita con sapienza hanno consentito agli emiliani di divenire cosmopoliti senza doversi muovere, di rendere la loro regione una delle più dinamiche da un punto di vista economico, e di avere livelli di qualità della vita talmente buoni che da sempre le città e le province emiliane sono ai vertici delle classifiche stilate nel nostro paese. A rendere l’Emilia «facile» – ricorda infatti Edmondo Berselli – sono state in primo luogo la geografia e poi una via consolare. A rendere la Puglia una regione difficile hanno invece contribuito in tanti. L’Italia è una penisola lunga, con una spina dorsale costituita da monti e colline non semplici da attraversare. E la Puglia è in fondo.