insegna Economia internazionale all'Università di Macerata.
La crisi finanziaria ha inciso profondamente sulla dinamica degli scambi internazionali. L’Italia, come gli altri paesi industrializzati e non, ne ha subito gli effetti, che non si limitano al contraccolpo congiunturale dovuto alla contra - zione della domanda globale, ma si traducono in una selezione distorta tra le imprese che spesso penalizza quelle innovative. Ora che la crisi sembra alle spalle, quali ne sono stati gli effetti sulla struttura produttiva? Quali settori sono stati maggiormente toccati e quali sono gli scenari in cui le imprese si troveranno a operare?