Ugo De Siervo

Ugo De Siervo

giurista, già presidente della Corte costituzionale.

Costituzione italiana

La nostra Costituzione, analogamente a quella di molti paesi dell’Eu­ropa continentale, risente di alcune scelte fondamentali operate in vari paesi nelle fasi costituenti successive alla seconda guerra mon­diale, allorché si dovette rivisitare a fondo il precedente costituzio­nalismo liberaldemocratico. Già nei decenni precedenti alcuni paesi democratici avevano cominciato a modificare l’originario costituzio­nalismo, man mano che si affermava il faticoso processo di demo­cratizzazione e di mutamento degli originari Stati liberali. Se, infatti, le vecchie carte costituzionali degli Stati del primo liberalismo (fra cui era lo Statuto albertino) erano funzionali all’egemonia di ridot­ti gruppi dirigenti, largamente insensibili alle esigenze egualitarie, e pertanto l’assetto dei poteri era assai sommario ed erano carenti le stesse tutele di molte situazioni soggettive, le successive faticose tra­sformazioni di alcuni Stati liberali avevano prodotto l’accrescimento notevole della partecipazione popolare e resi più complessi i circuiti decisionali, ma anche fatto emergere un progressivo gigantismo degli apparati burocratici e della finanza pubblica in relazione alle prime espansioni degli interventi pubblici nel sociale e nell’economia.

Le modifiche del Senato alla legge elettorale

Gli interventi del Senato sul disegno di legge di riforma del sistema elettorale hanno apportato importanti modifiche al testo varato dalla Camera, intervenendo su aspetti cruciali come il profilo dei protagonisti del confronto elettorale – liste di partito e non più di coalizione –, le soglie di sbarramento, i meccanismi di garanzia dell’equilibrio di genere e la questione della sottrazione dei capilista al voto di preferenza. Su quest’ultimo aspetto, in particolare, rimangono ancora delle perplessità che, insieme alla carenza di disposizioni relative al ballottaggio a livello nazionale e alla disposizione di rinvio dell’efficacia della legge consiglierebbero, in sede di dibattito, un’ulteriore fase di discussione e perfezionamento.