Fulvio Esposito

Fulvio Esposito

insegna Parassitologia all'Università di Camerino

Mettiamo un po' d'Europa nelle nostre università

Purtroppo, dopo un ottimo programma elettorale e un buon inizio delle attività, con tante idee e molte bozze di provvedimenti di notevole spessore ideale e politico, l’azione di governo sui temi dell’università e della ricerca è parsa progressivamente affievolirsi, fin quasi a spegnersi. Anche un qualificante elemento di discontinuità rispetto al passato – l’affermazione del primato della valutazione ex post dei risultati rispetto all’imposizione ex ante di regole – è sembrato negli ultimi mesi essersi diluito al punto da scomparire, travolto dalla pregressa logica delle formule aritmetiche e dei requisiti (più o meno) minimi. A questo punto, senza un colpo d’ala, o un salto della rana, si rischia una vera mortificazione per chi aveva creduto possibile una netta inversione di tendenza. È urgente allora riprendere la strada inizialmente intrapresa, che aveva suscitato speranze e consensi nel «popolo della ricerca»: la strada del cambiamento, della valutazione, della trasparenza. Abbiamo a disposizione, se vogliamo farne uso, un riferimento che avrebbe potuto e può ancora aiutarci a superare scetticismi, dubbi e resistenze, come avvenne quando abbiamo imboccato il difficile percorso dell’unificazione monetaria: l’Unione europea.