Michela Manetti

Michela Manetti

insegna Diritto costituzionale all’Università di Siena.

Le proposte di riforma della commissione governativa: alcuni interrogativi

La Relazione della Commissione per le riforme costituzionali, salvo alcune seppur importanti eccezioni, ha circoscritto il suo lavoro alla disamina e riproposizione di alcune riforme che, negli ultimi vent’anni, erano già state prese ripetutamente in considerazione. Al di là della questione della scelta fra monocameralismo e bicameralismo differenziato e dei limiti della ripartizione di competenze fra la Camera e il nuovo Senato suggerita dalla Commissione, degne di nota sono la proposta del cosiddetto “voto a data fissa” – purché accompagnato da una limitazione del ricorso alla fiducia – e quella dell’introduzione di due nuovi istituti: l’iniziativa legislativa popolare indiretta e la consultazione come condizione per l’esercizio delle potestà normative secondarie. Centrali e controverse rimangono però le questioni della forma di governo da adottare e della personalizzazione della politica.

Governo versus Parlamento

Sotto la spinta dell’emergenza e in seguito all’introduzione di forme della politica personalistiche, le istituzioni rappresentative italiane sono state esautorate di parte delle loro funzioni. Il rischio che si corre è la mortificazione della dialettica tra maggioranza e opposizione e, in ultima analisi, della politica stessa.