Italianieuropei 4/2004

il Sommario

gli Articoli

Le cose da fare

Fecondazione assistita: una breve premessa

of Giuliano Amato

La mia è solo una breve premessa ai due contributi che «Italianieuropei» ha ricevuto sulla fecondazione assistita. La scrivo al solo scopo di sottolineare ciò che li accomuna, pur nella diversità delle ispirazioni e delle premesse culturali dei loro autori, Natale D’Amico e Livia Turco. E quello che li accomuna è ciò di cui più abbiamo bisogno in una vicenda che non possiamo lasciare al rifiuto di capire le ragioni dell’altro, e quindi all’intolleranza praticata in nome ora di verità, ora di libertà intolleranti.

 

Le cose da fare

Oltre la furia ideologica

of Natale D’Amico

Capita, purtroppo, che un minore di età muoia in circostanze traumatiche; troppo spesso in un incidente stradale. Sempre più spesso i genitori consentono che alcuni organi del minore deceduto vengano utilizzati per essere trapiantati in altre persone. I genitori traggono da questa dolorosa decisione un qualche conforto. La generalità dei cittadini, indipendentemente dalle loro credenze in materia religiosa, e solo con limitatissime eccezioni, danno un giudizio moralmente positivo di questo atto di generosità. La stessa Chiesa cattolica ha ormai chiarito, in atti ufficiali, il proprio favore verso i trapianti di organo. Questa pratica non è più divisiva all’interno delle nostre società, e anzi si fa di tutto per incoraggiarla (forse addirittura più di quanto si faccia per impedire che l’evento tragico si produca, ad esempio accrescendo la sicurezza stradale).

 

Le cose da fare

Una legge da cancellare

of Livia Turco

Sono bastati pochi mesi, dopo l’approvazione e l’entrata in vigore della nuova legge sulla fecondazione medicalmente assistita, per avere la conferma, purtroppo anche attraverso la denuncia di situazioni drammatiche, degli effetti negativi che essa produce. Per questo è urgente cancellarne subito le norme più gravi. Vale a dire: il divieto di utilizzare le tecniche di fecondazione assistita con diagnosi pre-impianto e selezione embrionaria per la prevenzione delle malattie trasmesse per via genetica; la possibilità di revocare la volontà di accedere alle tecniche di fecondazione assistita da parte dei due soggetti della coppia solo fino al momento della fecondazione dell’ovulo; l’obbligo per le tecniche d fecondazione assistita di non creare un numero di embrioni superiore a tre e comunque non superiore a quello strettamente necessario a un unico e contemporaneo impianto; il divieto assoluto di ricorrere alla procreazione medicalmente assistita di tipo eterologo; il divieto di qualsiasi sperimentazione su ciascun embrione umano.

Pensare la Politica

Le ragioni per una leadership

of Salvatore Vassallo

Le interpretazioni dei risultati elettorali del 12 e 13 giugno hanno riportato in voga sotto vari punti di vista il rito levantino della «contabilità proporzionale del giorno dopo». Non poteva che essere così, dato che la competizione più carica di significati politici generali – quella per l’elezione dei parlamentari europei – si è appunto svolta con un sistema fatto per misurare il peso dei singoli partiti e non per scegliere una maggioranza di governo.

 

Pensare la Politica

Uniti nell'Ulivo in una Italia divisa?

of Roberto D’Alimonte

La lista Uniti nell’Ulivo è stata la novità più importante delle ultime elezioni europee dal punto di vista dell’offerta politica. Quattro partiti che si mettono insieme in una competizione proporzionale è una scommessa difficile. Tanto più considerando che all’interno del loro stesso schieramento hanno dovuto subire la concorrenza a sinistra di altre formazioni, dell’Ulivo e non, pronte a raccogliere i voti dei «proporzionalisti delusi». Ci sono due modi per valutare il successo o meno dell’iniziativa. Il primo è quello di confrontare i voti ottenuti dalla lista unitaria nel 2004 con quelli raccolti da DS, Margherita, SDI e Repubblicani Europei nel 2001 e/o nel 1999. Il secondo è quello di confrontare i voti della lista unitaria nelle ultime elezioni europee con quelli che i quattro partiti hanno ottenuto nelle elezioni provinciali che si sono tenute nello stesso momento. La differenza tra questi due risultati ci dà il «rendimento della lista unitaria».

 

Per una Sanità sostenibile

Sanità italiana sotto esame: quale terapia?

of Ignazio R. Marino

Le due grandi anime italiane, quella cattolica e quella laica socialista hanno certamente un terreno di incontro comune nel tentativo di alleviare la sofferenza. Per vincere l’indispensabile lotta mirata a creare una sanità più giusta, più umana e più efficace deve essere invocata proprio questa comune sensibilità alla sofferenza umana, che più di ogni altra scava le differenze sociali, economiche e culturali. La salute condiziona addirittura la nostra «capacitazione», le nostre opportunità di sviluppo, ciò che il premio nobel Amartya Sen pone alla base della possibilità stessa di emancipazione da situazioni di disuguaglianza sociale. È quindi indispensabile dare un’anima alla riorganizzazione sanitaria, sia ricordando che la medicina non è solo un mestiere, sia incoraggiando e chiamando a raccolta le forze che operano nel settore, dagli ordini professionali, ai sindacati, alle scuole, alle mille forme di volontariato che spesso lavorano con straordinaria efficacia nell’ombra.

 

Per una Sanità sostenibile

La centralità del cittadino in un sistema sanitario moderno

of Giuseppe Benagiano

Un paradosso italiano Dire che i cittadini del nostro paese devono essere il punto focale attorno a cui far ruotare il sistema sanitario, affinché esso sia veramente moderno e utile, può sembrare una banalità tanto il concetto appare ovvio. All’atto pratico però, quando i mezzi di comunicazione parlano di sanità in genere ci riferiscono le richieste – spesso giustificate – dei medici e delle categorie ausiliarie. Si dilungano sulla spesa sempre crescente e sulla necessità, che nessuno può negare, di contenerla. Ci ricordano inefficienze, talora anche sprechi, che avvengono quotidianamente e denunciano imbrogli, truffe e altre furberie commesse ai danni del nostro Sistema sanitario nazionale (SSN).

 

Per una Sanità sostenibile

Lo stato della sanità italiana. Ageing society e sistema sanitario

of Ubaldo Montaguti

Non è semplice, al momento attuale, affrontare il tema dell’impatto che l’invecchiamento della popolazione – fenomeno particolarmente consistente in Italia e in Europa – esercita e sempre più eserciterà sul sistema sanitario, senza correre il rischio di risultare banali e ripetitivi rispetto a una serie di evidenze maturate come conseguenza degli studi fin qui condotti e delle (quasi) certezze che, a livello tecnico e a livello politico, in modo più o meno giustificato, ne sono derivate.

 

Stato e società: ruoli e rapporti nel sistema sanitario

Sanità, università e ricerca

of Carlo Croce

Lo stato deplorevole in cui sanità, università e ricerca si trovano oggi in Italia è una condizione purtroppo nota, dovuta in primo luogo alla mancanza di una cultura moderna che serva da motore. Continuiamo a glorificare la grande cultura del nostro passato, ma siamo incapaci di adeguarci al presente e al futuro. L’essere pragmatici è diventato una eresia: preferiamo girare intorno ai problemi, senza tuttavia fare niente per risolverli. I maggiori esponenti della nostra cultura, figure come Dante, Petrarca, Michelangelo, Leonardo, Raffaello, Galileo, Bernini, Borromini e innumerevoli altre, sono vissuti secoli fa, quando intellettuali e artisti di tutto il mondo venivano in Italia per imparare e contribuire alla nostra cultura. L’arte, la cultura e la scienza erano apprezzati e stimolati, a differenza di quanto accade oggi.

 

Per una Sanità sostenibile

Un debole settore farmaceutico

of Vincenzo Atella

Il rapporto sui bilanci delle ASL italiane presentato a fine maggio 2004 – commissionato dal ministero della sanità e curato da Costa e Cassisa – ha portato per l’ennesima volta all’attenzione del pubblico il problema degli sprechi in sanità. Il quadro che ne è venuto fuori è abbastanza sconcertante, ma comunque non inatteso. La presenza di sprechi e inefficienze in questo settore è cosa nota da decenni, e per decenni si è discusso fino alla nausea su come si potesse portare rimedio a tale situazione. Diverse riforme sono state proposte, alcune sono state implementate, ma a quanto pare il risultato non è poi cambiato molto.

 

Per una Sanità sostenibile

L'esperienza toscana

of Enrico Rossi

Sulla configurazione e sulle sorti del sistema sanitario si gioca una parte rilevante dello scontro politico, in Italia come in tutti i paesi sviluppati. Come pochi altri settori, infatti, la sanità è in grado di rappresentare le differenti scelte ideologiche, programmatiche ed economiche degli schieramenti in campo. Investe grandi interessi economici e professionali, assorbe una grande quota della spesa pubblica, interessa bisogni fondamentali della popolazione, è terreno di confronto continuo tra istituzioni e cittadino. I sistemi sanitari, inoltre, stanno attraversando in questi ultimi anni una fase critica che, sebbene dovuta a motivazioni complesse sia endogene che esogene, trova una sintetica rappresentazione nella crescente forbice tra risorse disponibili ed effettive necessità.

 

Il caso italiano

Quale programma politico per una società attiva?

of Romano Benini

Riportare la politica ai programmi. Un’indicazione quantomai necessaria vista la prevalenza nello scenario politico italiano dei proclami, delle scenette, delle distinzioni tattiche e dell’angoscia della visibilità. La prevalenza della forma sui contenuti è sempre nefasta, soprattutto quando si dovrebbe scegliere chi governa. Questa fuga dai contenuti sembra essere un motivo di fondo della nostra politica nazionale e certo ha a che vedere con il nervo scoperto del nostro ambiguo bipolarismo: l’estrema frammentazione delle posizioni all’interno dei due schieramenti.

 

Il caso italiano

Giustizia: sussurri e grida

of Giovanni Di Cagno e Massimo Brutti

Giurisdizione e interpretazione delle norme, organizzazione giudiziaria e diritti dei cittadini, figure e culture degli operatori del diritto, controllo di legalità e suoi effetti sui poteri nella società e nella politica: partiamo da questo elenco di problemi per aprire una riflessione nuova in tema di giustizia. Una riflessione che riguarda il rapporto tra norme e casi concreti, il peso che hanno i giudizi di valore nell’interpretazione giuridica, i ceti professionali coinvolti nello ius dicere e in primo luogo la magistratura, le concrete forme organizzative della sua autonomia, e poi l’impatto sociale dell’attività giudiziaria. Una riflessione che riguarda, insomma, elementi essenziali dell’esperienza giuridica contemporanea e, tra questi, il dovere di garantire l’uguale tutela dei diritti, auto-obbligazione fondamentale per la politica democratica che ormai supera la dimensione tradizionale della cittadinanza legata allo Stato-nazione.

 

Americana

Kerry e la potenza americana

of Tony Blinken

Chi spera in una vittoria di John Kerry dovrebbe stare bene attento a ciò che si augura. Un’Amministrazione Kerry esigerebbe moltissimo non solo dalla popolazione americana, ma anche dagli amici e alleati in tutto il mondo. E non si avrebbe più la scusa del governo Bush per criticare stando ai margini del campo. L’Amministrazione Kerry mirerà a costruire un nuovo consenso su tre tematiche: 1) l’esigenza di alleanze e di organizzazioni internazionali forti ed efficaci; 2) l’importanza di una strategia di prevenzione comune per disinnescare le minacce contro la nostra sicurezza assai prima che si arrivi alla soglia dell’esplosione; 3) l’impegno a sostenere gli Stati in dissesto e promuovere la democrazia.

Americana

Una strategia progressista contro la proliferazione nucleare

of Madeleine K. Albright e Robin Cook

Per oltre cinquant’anni il mondo ha tentato di controllare la diffusione delle armi di distruzione di massa (Weapons of Mass Destruction, WMD), i materiali con cui sono costruite e la tecnologia sulla quale si basano affidandosi alle norme giuridiche internazionali e ad altri strumenti di natura internazionale. Tale regime contro la proliferazione, il cui fulcro è il Trattato di non proliferazione nucleare (TNP, Nuclear Non Proliferation Treaty), è stato un trionfo di una cooperazione internazionale attentamente congegnata, e ha fatto sì che le previsioni che negli anni Sessanta preconizzavano un mondo con decine di Stati in possesso di armi di distruzione di massa non si traducessero in realtà. Ma questo stesso regime comincia oggi a mostrare i segni del tempo: il consenso globale quanto al modo di scongiurare il diffondersi degli ordigni nucleari rischia di sgretolarsi.

 

Americana

Quale uso della forza? Percezioni europee e americane a confronto

of Ronald Asmus, Philip P. Everts, Pierangelo Isernia

In vista delle elezioni presidenziali americane di novembre si è intensificato l’interesse per l’influenza che l’opinione pubblica è in grado di esercitare sulle scelte di politica estera; e per le conseguenze che potrà avere una vittoria elettorale dell’attuale presidente George W. Bush o del candidato democratico John Kerry sulla gestione della politica estera. In Europa e negli Stati Uniti tale interrogativo assume un significato fondamentale alla luce delle divergenze che hanno caratterizzato le relazioni transatlantiche negli ultimi anni.

 

Policy Network

Da Prodi a Barroso: la Commissione nell'UE a 25

of Antonio Missiroli

Fra la primavera e l’autunno 2004, alla Commissione europea si è vissuto uno strano interludio. Il mandato del collegio presieduto da Prodi è entrato infatti nella sua fase conclusiva e, come è spesso avvenuto anche in passato, per buona parte dei commissari e dei loro staff è scattata la ricerca di nuove responsabilità dopo l’esperienza compiuta a Bruxelles. Il fenomeno questa volta è stato acuito da sviluppi politici interni ad alcuni paesi membri, che hanno anticipato la fase di ricollocamento personale e politico: Michel Barnier è stato chiamato al Quai d’Orsay, Pedro Solbes al ministero delle finanze spagnolo e Anna Diamantopoulo è tornata alla politica greca, sia pure all’opposizione.

 

Il futuro dell'Argentina

Il justicialismo di Kirchner e le alleanze di governo e di opposizione

of Alberto Filippi

Il tema dell’attuale situazione politica argentina è vastissimo. Per iniziare ad affrontarlo, si è scelto di chiedere ad alcuni protagonisti del rinnovamento in corso, in modo particolare a coloro che lo seguono con pensiero critico, di introdurci all’analisi di questo primo anno della presidenza Kirchner, che si presenta come una «mutazione genetica» di notevole dimensione della cinquantenaria tradizione peronista. Infatti, sono lontanissimi i tempi nei quali Gino Germani parlava del peronismo come del fascismo de la clase obrera e del fascismo de izquierda. Ma anche del pur recente justicialismo neo-liberal menemista, che dominò negli anni Novanta compiendo – con catastrofici risultati – un vero e proprio rovesciamento pratico del populismo democratico post-guevarista dei montoneros, peraltro eliminati persino fisicamente dalla repressione criminale dei militari golpistas.

 

Il futuro dell'Argentina

Dall'inferno al purgatorio

of Juan Carlos Portantiero

Attorno alla fine del 2001 e all’inizio del 2002 l’Argentina sembrava essere sull’orlo del collasso. Il primo ciclo di una democrazia riconquistata nel 1983 si concludeva così nel caos economico, politico e sociale. La mobilitazione popolare, che lasciò sulle strade un numero altissimo di vittime, indusse alla rinuncia ben due presidenti in meno di un mese e aprì un pericoloso vuoto che fu colmato solo quando il senatore Eduardo Duhalde, cioè il candidato peronista sconfitto da Fernando de la Rua alle presidenziali del 1999, ottenne la maggioranza di una coalizione parlamentare necessaria a terminare il mandato costituzionale.

 

Il futuro dell'Argentina

La sinistra democratica e il governo Kirchner

of Eduardo Sigal

Durante la maggior parte del Ventesimo secolo l’Argentina è stata un paese caratterizzato dalla combinazione di indicatori di inclusione e uguaglianza sociale estremamente promettenti, se paragonati con il resto della regione, con una situazione di acuta instabilità politica. Quando nel 1983 furono ripristinate le istituzioni democratiche, dopo la dittatura militare più sanguinosa di tutta la storia del paese, la società argentina aveva già iniziato a cambiare il proprio tratto tipico di uguaglianza e mobilità sociale positiva, con l’avvio di un progressivo processo di deterioramento della qualità della vita delle classi popolari, inserito in un più ampio contesto di sempre più difforme distribuzione del reddito.

 

Novecento

Saragat e la legittimità socialista

of David Bidussa

Intorno alla figura di Giuseppe Saragat (1898-1988) è mancata a lungo una riflessione organica. La monografia che Federico Fornaro ha dedicato a Giuseppe Saragat, riempie decisamente un vuoto e permette che del leader socialista si abbia una ricostruzione d’insieme non solo delle sue vicende politiche, ma anche – e forse soprattutto – del profilo politico-culturale che ne ha caratterizzato la riflessione pubblica per almeno un sessantennio.

 

Archivi del Riformismo

Modernizzazione e «fedeltà ai valori». A proposito di François Mitterand

of Marco Gervasoni

Il 1986 è un anno chiave nella storia della Francia della V Repubblica e della sinistra francese in particolare. Nelle elezioni legislative che si svolgono il 16 marzo, la destra ritorna al potere dopo la fragorosa, e per certi versi inaspettata, vittoria della sinistra nel 1981, prima alle presidenziali e poi alle legislative. A guidare il governo, Mitterrand sceglie Jacques Chirac, leader del principale partito dello schieramento conservatore, l’RPR. Inizia così il governo di coabitazione, dove il presidente della Repubblica, socialista, si trova una maggioranza parlamentare di centrodestra. Si tratta di una eventualità resa possibile dai vuoti e da certe ambiguità della Costituzione gollista del 1958, un’eventualità fino a quel momento esorcizzata perché vista come foriera di instabilità e addirittura come produttrice di un conflitto istituzionale capace di paralizzare l’attività politica.

 

Archivi del Riformismo

In memoria di Maria de Lourdes Pintasilgo. Donna, ingegnere, primo ministro, cattolica e socialista

of Stefano Ceccanti

Se ne è andata improvvisamente il 10 luglio, Maria de Lourdes Pintasilgo, «Signora delle città future», come si intitolava il libro uscito quattro anni fa per i suoi settanta anni. Il libro che Maria Pintasilgo mi inviò mi stupì per la sua poliedricità (canzoni, foto, testi più o meno ampi e più o meno seri/seriosi). Effettivamente esso rifletteva la sua personalità polimorfa, come rivela la lista degli autori, che illuminano spezzoni molto diversi della sua vita: si susseguono musicisti, poeti e poetesse, una scultrice e un architetto, pittori, compositori musicali, un fotografo, operai, giornalisti, giuristi e politici, medici, vescovi (tra cui il patriarca di Lisbona Policarpo) e religiosi, teologi cattolici e protestanti, sindacalisti, ministri, ambasciatori, militari protagonisti della Rivoluzione, un ex-primo ministro (Gonçalves), il capo dello Stato in carica (Sampaio), un ex-presidente della Repubblica (Eanes), una cineasta e l’attrice Maria de Medeiros, quella che ha immortalato i «Capitani d’aprile» della Rivoluzione dei garofani sul grande schermo.

 

Le idee

Il declino non basta

of Giulio Sapelli

Non si sarebbe immaginato che il dibattito sul declino venisse via via assumendo in Italia un approccio così asfittico e riduzionistico, tutto piegato sull’immediatezza della lotta politica e tra gruppi di interessi o, peggio, sulle esigenze dei mass media. E rivolto, in definitiva, ai dati dell’economia, della bilancia dei pagamenti e delle esportazioni, con un vocabolario tecnico incomprensibile ai più.

 

Le idee

Le vie della municipalizzazione

of Fabio Merusi

In occasione dei centenari di accadimenti istituzionali si è soliti fare dei consuntivi, dei bilanci. Si esamina ciò che è vivo e ciò che è morto di determinati istituti. Ci si chiede quali furono le esigenze che spinsero a istituirli e se tali esigenze siano tuttora vive; se il loro mutare abbia prodotto anche mutazioni istituzionali effettive; se le mutazioni istituzionali siano o meno adeguate al mutare delle esigenze. Si individuano così gli istituti obsoleti e se ne suggeriscono di nuovi. O più semplicemente si ricostruiscono le modificazioni delle istituzioni nel tempo, modificazioni che possono essere normative o anche dipendenti da successive diverse interpretazioni di una normativa rimasta apparentemente immutata. Nel rispetto delle consuetudini possiamo provare a fare la stessa cosa per il centenario della municipalizzazione.