Emmanuele Pavolini

Emmanuele Pavolini

insegna Sociologia economica e Sociologia del lavoro all’Università di Macerata.

Welfare occupazionale e pubblico in Italia: quali intrecci?

La protezione sociale nei paesi occidentali si basa su quattro pilastri. Accanto alla famiglia e alle reti comunitarie (il Terzo settore), possiamo infatti individuare quelli che Richard Titmuss già sessanta anni fa definiva “welfare sociale” (le prestazioni sociali e i servizi forniti dallo Stato), “welfare fiscale” e “welfare occupazionale”.
Con il concetto di welfare occupazionale si fa riferimento alla fornitura diretta di interventi di protezione sociale a partire da accordi fra le parti sociali e/o le singole aziende.

Social investment tra dinamismo europei e immobilismo italiano

Negli ultimi decenni si è sviluppata una visione del welfare come forma di investimento sociale, un welfare che non serva soltanto a proteggere l’individuo dal mercato, ma anche a favorirne l’inserimento e la capacità di rimanervi, finendo così per sostenere la crescita economica. Si tratta di un passaggio, davvero innovativo, a un’economia della conoscenza che valorizzi il capitale umano e di conseguenza la coesione sociale e l’occupazione. Purtroppo il nostro paese, che ha seguito nell’ultimo ventennio una logica di tagli alle spese e di scarsa modernizzazione del proprio sistema di welfare, appare da questo punto di vista in forte ritardo,“congelato”, e sono sempre più gravi le difficoltà che ormai affliggono le famiglie meno abbienti e le medie e piccole imprese.

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